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C’È IL DECRETO PER ACCELERARE RIAPERTURE

#Coronavirus, Fase 2: riaperture delle regioni, c’è il decreto di Roberto Speranza per accelerarle dal 18 maggio. La sua regione potrebbe essere fra le prime

Indice di contagio, posti nelle terapie intensive, capacità di monitorare l’andamento del coronavirus: sono alcuni dei criteri che le Regioni potranno «vantare» con il governo per ottenere riaperture diversificate. Ma anche che il governo potrà usare per imporre chiusure e «zone rosse». Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato un decreto che contiene tutti i criteri sulla base dei quali, dal 18 maggio, il governo potrebbe consentire ad alcune Regioni e Province autonome di accelerare le riaperture rispetto al calendario della fase 2 sulla base dela curva dei contagi da Covid19. Tra le regioni virtuose che potrebbero essere interessate, proprio la sua Basilicata.

Il provvedimento

Speranza e il ministro delle Autonomia, Boccia, stanno presentando alla cabina di regia il provvedimento che vuole organizzare una tempestiva risposta all’epidemia. Il decreto, infatti, «disegna alcuni indicatori con valori di soglia e di allerta che dovranno essere monitorati, attraverso sistemi di sorveglianza coordinati a livello nazionale, al fine di ottenere dati aggregati nazionali, regionali e locali» . Questi indici «non sono finalizzati ad una valutazione di efficienza/efficacia dei servizi, ma ad una raccolta del dato e ad una migliore comprensione della qualità dello stesso, al fine di poter realizzare nel modo più corretto possibile una classificazione rapida del rischio di concerto con l’Istituto Superiore di Sanità e le Regioni» si legge nel testo. Alcuni indicatori, definiti opzionali dal decreto, «sono relativi a flussi di sorveglianza non attualmente attivi che potranno essere istituiti in alcune Regioni in base alla fattibilità ed opportunità».

Le regole

Un documento che il premier Giuseppe Conte ha nella sostanza anticipato nel corso dell’informativa in Parlamento quando ha accennato alla decisione diallentare le misure restrittive «su base territoriale, in modo da tenere conto delle Regioni dove la situazione epidemiologica appare meno critica». Ma per farlo servono regole chiare e uguali per tutti. Perché le scelte hanno un impatto fortissimo sulla vita delle persone e hanno anche un risvolto politico. Lombardia e Piemonte, per dire di due Regioni che sono state investite in pieno dalla pandemia, sonoamministrate dal centrodestra e presentano al momento molti più casi di coronavirus rispetto al Lazio, alla Campania o alla Puglia, amministrate dal centrosinistra. Nel provvedimento del ministero della Salute, realizzato attingendo agli studi dell’Istituto superiore di sanità e del Comitato tecnico scientifico, saranno dunque fissati gli indici di contagio che faranno da bussola alle scelte politiche.

FONTE: CORRIERE DELLA SERA

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