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Il commissario straordinario DOMENICO ARCURI per l’emergenza: “Attendo che il governo mi dica quando inizierà la fase 2”

Per il commissario, “possiamo dire oggi con orgoglio che abbiamo attrezzato il sistema sanitario nazionale di una quantità di strumenti che ci hanno consentito di contenere il virus. Virus che è ancora tra noi, un po’ meno forte, ma c’è. Ma abbiamo imparato a contenerlo, i cittadini hanno imparato ad attrezzarsi e a fronteggiarlo a costo di molte vittime e privazione di liberta”

Senza l’app di tracciamento dei contagi la stretta non può allentarsi, dice Arcuri 

Il commissario straordinario per l’emergenza: “Attendo che il governo mi dica quando inizierà la fase 2”

L’app? “Resterà volontaria”, ma è tra gli strumenti che consentiranno l’alleggerimento delle misure di chiusura

Nessuna obbligatorietà per il download dell’app di tracciamento dei contagi, ma, senza strumenti adeguati che aiutino a individuare immediatamente i nuovi positivi, le misure di contenimento non possono essere alleggerite.

Lo ha detto il commissario straordinario all’emergenza Domenico Arcuri in conferenza stampa.

Arcuri ha prima smentito l’ipotesi che il governo stesse pensando di rendere obbligatoria l’app, poi però ha precisato che questi strumenti diventano necessari nella Fase due dell’emergenza. 

Per Arcuri di contact tracing “è una modalità per garantire la possibilità che vengano conosciuti e in qualche misura tracciati i contatti che le persone hanno e che sono importanti qualora purtroppo qualche nostro concittadino diventa contagiato.

Siamo tutti consapevoli che sia uno strumento importante, non basta convincerci che serva, bisogna anche che rispetti due fattispecie fondamentali, la sicurezza e la privacy. Il contact tracing è uno strumento utile ma bisogna trovare un soddisfacente equilibrio tra i due principi”. 

Poi rispondendo all’ipotesi circolata nei giorni scorsi che vorrebbe il governo intenzionato a rendere obbligatoria l’app se si vuole uscire di casa, da Arcuri è arrivata una smentita categorica: “Immaginare che la app diventi una sorta di lascia passare per uscire di casa è un’ipotesi che se non fossimo nel mezzo di una tragedia nazionale definirei una farsa”. 

Infine la precisazione: “Stiamo attrezzando una batteria di strumenti per accompagnare questo possibile alleggerimento. Uno è il contact tracing. Alleggerire le misure di contenimento significa essere in condizione di mappare tempestivamente i contatti. L’alternativa è semplice: le misure non possono essere alleggerite e dovremo continuare a sopportare i sacrifici di queste settimane”. 

Per Arcuri, “il contact tracing in Italia ha una valenza fondamentale per accompagnare l’alleggerimento delle misure di distanziamento se, e solo se, si connette al Sistema sanitario nazionale.

Sarà necessario nei tempi più ristretti che l’applicazione si possa connettere al Ssn, che possa diventare da un lato un’informazione, dall’altro un presupposto per cui il Ssn possa intervenire tempestivamente e efficacemente nella gestione dell’emergenza. Solo così il contact tracing assumerà la valenza che gli è richiesta e smetterà di essere solo uno strumento informativo”.

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Il commissario straordinario all’emergenza coronavirus ha poi aggiunto che “il Servizio sanitario nazionale necessita di un particolare rafforzamento: il ministro Speranza sta lavorando a un piano straordinario che verrà reso noto nelle prossime settimane, rispetto al quale dovremo lavorare consapevoli dell’esperienza fatta in queste settimane”.

“Bisognerà rafforzare le strutture sanitarie territoriali dedicate esclusivamente ai ricoveri di contagiati da coronavirus, tenendoli separati anche fisicamente dagli altri reparti di terapia intensiva. Dovremo presto costruire una rete di Covid-hospital – ha aggiunto Arcuri – , che sarà la seconda importante misura per una gestione virtuosa della seconda fase. Se la app di contact tracing si potrà connettere a un Ssn con evidenti segni di innovazione sarà veramente efficace”.

Quanto all’evoluzione dell’epidemia, Arcuri spiega che “Ieri per prima volta il numero ventilatori (2659) è superiore a quello dei ricoveri in terapia intensiva (2573). Ciò è segno che il contagio si sta attenuando”. “Io non do consigli al governo. L’andamento dell’epidemia è noto a tutti, i numeri ci danno il segno che sta regredendo, attendo che il governo mi dica quando inizierà la fase 2”, ha aggiunto. 

Per il commissario, “possiamo dire oggi con orgoglio che abbiamo attrezzato il sistema sanitario nazionale di una quantità di strumenti che ci hanno consentito di contenere il virus. Virus che è ancora tra noi, un po’ meno forte, ma c’è. Ma abbiamo imparato a contenerlo, i cittadini hanno imparato ad attrezzarsi e a fronteggiarlo a costo di molte vittime e privazione di liberta”, ha concluso.  

FONTE : AGI 


 

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