AttualitàBlogIn evidenza

realMENTE la DIDATTICA a DISTANZA è un FLOP in tutta ITALIA

“Cara ministra Azzolina, l’insegnamento a distanza non può sostituire la scuola”


Questo il testo integrale della lettera di un gruppo di genitori, insegnanti, pediatri, psicologi, operatori della scuola, alla ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina

Ministro : Lucia Azzolina

 

Egregia Ministra Lucia Azzolina,

siamo un gruppo di genitori, con figli di varie età, scolare e prescolare, e di insegnanti, di educatori e operatori della scuola, di professionisti che hanno deciso di interpellarLa direttamente.

La scuola è stata la prima a chiudere per il Covid-19. Ferma dal 22 febbraio in Lombardia e in Emilia Romagna e progressivamente nel resto d’Italia, sembra anche destinata a essere l’ultima a riaprire, senza clamore: come se si trattasse di questione marginale di fronte alla necessità di far ripartire il Paese.

I bambini, tutti i minorenni, e i loro diritti, sono stati ignorati durante tutta la fase emergenziale dalle istituzioni, e presi in considerazioni solo dopo vibranti proteste e mobilitazioni.

Mentre il primo ministro Conte comincia a presentare un’ipotesi di riapertura graduale delle attività lavorative e a parlare di “ripartenza”, manca una chiara informazione istituzionale relativa a condizioni, termini e modalità di riapertura delle scuole.

***

La lettera di genitori e insegnanti è partita da Firenze ma sta raccogliendo adesioni in tutta Italia. Le preoccupazioni per le incertezze sulla riapertura e anche per gli effetti delle lezioni online

I COMMENTI A CALDO

Avv. LUISA RUBINO

Avv. LUISA RUBINO

“Il problema non è saper utilizzare un pc e la scuola non è solo portare a termine un programma scolastico.

È anche e soprattutto formazione attraverso il confronto tra pari.

I bambini più piccoli perdono una occasione di crescita importante.

I bambini con difficoltà relazionali e comportamentali perdono l’occasione fornita dalla scuola di una “terapia” importante, rischiando di perdere anche le competenze acquisite.

Ci sono problemi concreti al di là delle facili demagogie.

Non di certo crescere i figli.

In molte famiglie oggi lavorano entrambi i genitori, per necessità od opportunità.

È raccapricciante che si preoccupino di dove e con chi lasceranno i figli piccoli in assenza di scuola, oratori, asili, sport ecc??

Soprattutto quando non possono contare sui nonni, o non vogliono, per tutelarli maggiormente e per non creare loro momenti di possibili contagio?!

Il problema esiste e una riflessione per trovare una soluzione va trovata.

Fermo restando che i genitori che parcheggiavano i figli davanti la tv, come dici tu, esistono ed esisteranno e probabilmente sono coloro che nemmeno si pongono il problema delle ripercussioni delle restrizioni per i piccoli.

Poi ci sono anche i genitori attenti che valutano e provano a cercare le migliori soluzioni.

Ci sono anche i genitori soli di bambini con bisogni speciali che durante il giorno non li lasciano un minuto da soli e provano ad inventarsi di tutto per sopperire, per quanto si può, alla totale interruzione delle attività, anche terapeutiche.

Una tragedia nella tragedia.

In tempo del coronavirus, le imperfezioni del sistema dei sostegni sono state tutte maggiormente evidenziate.

È vero sono tempi difficili e ognuno fa e deve fare la sua parte, ma sminuire è grave.

La scuola, in ogni società che si rispetti, ha un ruolo primario nella formazione delle nuove generazioni.

Ciò che a me suscita sconforto è constatare che nelle parole Ministra alcune oggettive difficoltà non vengono adeguatamente valutate e che sembra tutto proseguire adeguatamente attraverso la didattica a distanza.

Forse manca la vera idea di chi sono i principali attori educativi.
Se così è, è altrettanto lecito chiedersi da dove e come si riparte


Per una fin troppo estesa categoria di alunni non è possibile seguire la scuola a distanza, con ripercussioni che non si possono ignorare.

Fermo restando che tutti comprendono (in primis i genitori) la necessità superiore di tutelare la salute dei bambini e le scelte conseguenti molto difficili.

Ma a questi bambini si dovrà pur pensare!

O si crede di poterli chiudere sotto una campana di vetro per tempi indefiniti?!

Se poi i genitori riprendono a lavorare cosa fanno?

Dove vanno a vivere?
A chi affidano i più piccoli?
Diventeranno portatori potenziali di contagi per i propri figli che, nel mentre, saranno isolati a casa invano”

 

 

 

 

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti