AttualitàBasilicata

OSPEDALE DI VENOSA, PITTELLA SCRIVE A BARDI

“Mandare a casa i malati di Alzheimer e privare i dializzati di un servizio é un delitto”


Caro Presidente,
Gentile direttore,

Vani sono stati gli appelli rivolti alle loro persone in queste settimane circa la necessità di conoscere se esista una organizzazione complessiva del sistema sanitario regionale in ordine alla risposta alla domanda di salute tanto per l’emergenza covid quanto per le altre patologie.
Con rammarico registro un silenzio assordante e nel contempo un’azione ostinata di depauperamento di un’importante struttura ospedaliera quale quella di Venosa, che fa solo seguito allo svuotamento di Pescopagano e al ridimensionamento di Villa d’Agri.
Nello specifico ritengo gravissimo l’aver sottratto ai malati di Alzheimer l’unico punto di riferimento pubblico in Basilicata, abbandonandoli di fatto a loro stessi. Ed altrettanto grave privare una popolazione numerosa di reparti di lungodegenza medica, medicina fisica e riabilitativa, centro dialisi, attività chirurgica oculistica e tutte le attività ambulatoriali indispensabili ai cittadini.
E tanto più, in considerazione della disponibilità più volte dichiarata da parte dei sindaci dell’utilizzo innanzitutto dell’ospedale di Pescopagano, che ricordo essere stato destinato alla terapia intensiva per le insufficienze respiratorie gravi, e poi di Muro Lucano.
La donazione poi da parte degli ospedali da campo diventa una ulteriore possibilità per lasciare inalterate le attività dei nostri ospedali, destinando una parte di quei 500 posti letto assieme alle strutture su citate alla cura del Covid a bassa intensità.
Abbiamo già assistito in questa settimane, al blocco del San Carlo e del Madonna delle Grazie, i due più importanti ospedali regionali, dedicandoli interamente al Covid. É evidente che continuare in questa direzione é impensabile, perché significa non dare più risposta alla domanda di salute dei cittadini e al contempo distruggere professionalmente i due poli.

La prego Presidente di fermarsi e mi consenta di definire scellerata questa azione.
Dovrei chiudere con un appello alla condivisione e alla collaborazione, ma tant’é.

Marcello Pittella

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