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POLICORO, OPERATORE POSITIVO CHIUSA ORTOPEDIA

Il reparto dell’ospedale è stato chiuso in via precauzionale come ha annunciato il sindaco Mascia

L’Ospedale Giovanni Paolo II di Policoro osservato speciale. A causa del riscontro di un operatore sanitario positivo al Covid-19 il reparto di ortopedia è stato, infatti, in via precauzionale chiuso. Ad annunciarlo il Sindaco di Policoro, attraverso un post sui social, ha annunciato la chiusura temporanea in via precauzionale del reparto di ortopedia,in seguito alla comunicazione del direttore generale dell’Asm Annese.
«Il reparto di ortopedia dell’Ospedale Giovanni Paolo II di Policoro, continua a funzionare normalmente. E’ stato solo chiuso temporaneamente ed in via precauzionale ai nuovi ricoveri. La struttura è stata sanificata ed ora sono in corso i prelievi per l’esecuzione di tamponi – afferma il direttore dell’Asm Annese – tutto il personale medico e paramedico, insieme ai pazienti ricoverati al momento nella struttura, saranno sottoposti all’esame per l’accertamento del Coronavirus. Gli esami sono stati estesi anche al personale del reparto di chirurgia, attiguo a quello di ortopedia».
L’operatrice sanitaria risultata positiva al tampone, sarebbe una donna di Nova Siri contagiata da un familiare già risultato a sua volta positivo, che ha lavorato nel reparto di ortopedia l’ultima volta il 23 marzo, il direttore dell’Asm è intervenuto quindi per chiarire la questione e soprattutto per tranquillizzare i cittadini.
«Purtroppo durante la notte -continua Annese – il suddetto reparto è stato colpito da una morte. Si tratterebbe di una donna che stava aspettando di essere sottoposta a un intervento date le condizioni critiche nelle quali si trovava, e che tuttavia non aveva problemi respiratori. Per sicurezza, è stato effettuato alla paziente, un tampone post-mortem».
La situazione in città è sotto controllo. Attualmente sono 8 i casi positivi registrati in città, più i 4 casi collegati però alla struttura riabilitativa Don Gnocchi di Tricarico e lì ricoverati. Lo fa sapere il primo cittadino Enrico Mascia.
La notizia dell’ennesimo operatore sanitario positivo ha creato allarme, però, tra i sindacati che chiedono ancora con più insistenza test rapidi su tutto il personale sanitario. Inoltre, «manca» a parere dell’Ugl «un coordinatore dell’emergenza già presente nelle altre regioni, che ci possa dare un segno tangibile di non navigare a vista, ma che sia da raccordo nel percorso di prevenzione e diagnosi di questa terribile infezione virale».

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