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OMICIDIO DI MARIA SESTINA ARCURI, CRIMINOLOGA URSULA FRANCO: IL DRAMMA SI È CONSUMATO SULLE SCALE ESTERNE DELL’APPARTAMENTO

Andrea Landolfi Cudia, 30 anni, è in carcere ed è stato rinviato a giudizio per omicidio ma, fino al 25 settembre scorso, era indagato a piede libero

Criminologa Dott.ssa URSULA FRANCO
OMICIDIO DI MARIA SESTINA ARCURI, CRIMINOLOGA URSULA FRANCO: IL DRAMMA SI È CONSUMATO SULLE SCALE ESTERNE DELL’APPARTAMENTO


Maria Sestina Arcuri, 26 anni, è morta all’ospedale Belcolle di Viterbo per le conseguenze di un’emorragia cerebrale, il 6 febbraio 2019. La Arcuri era stata ricoverata intorno alle 7.00 del 4 febbraio 2019.
La ragazza aveva passato la serata del 3 febbraio in un pub di Ronciglione in compagnia del suo ragazzo, che conosceva da soli tre mesi, e del di lui figlio, poi i tre si erano recati a casa della nonna del Landolfi, Mirella Iezzi, per passarvi la notte.

Andrea Landolfi Cudia, 30 anni, è in carcere ed è stato rinviato a giudizio per omicidio ma, fino al 25 settembre scorso, era indagato a piede libero.

Dopo che sono stati divulgati stralci dell’interrogatorio della nonna del Landolfi, Mirella Iezzi, siam tornati a sentire su questo caso la criminologa Ursula Franco.
La dottoressa aveva già analizzato la telefonata di soccorso di Andrea Landolfi al 118 e un’intervista rilasciata dalla nonna.
– Dottoressa, che cosa emerge dalle sue analisi?

Dopo che ho analizzato gli stralci dell’interrogatorio della Iezzi mandati in onda da Quarto Grado, la telefonata di soccorso del Landolfi al 118 e l’intervista rilasciata dalla nonna del Landolfi a Lucilla Masucci ritengo alquanto probabile che Maria Sestina Arcuri non abbia subito il trauma che l’ha condotta a morte all’interno dell’abitazione della Iezzi ma all’esterno dell’appartamento, sulla scala esterna con il parapetto in ferro.

Sono almeno cinque le occasioni a me note in cui è emersa questa possibilità.

– Può spiegarsi meglio?

In un’intervista rilasciata a Silvana Cortignani di Tusciaweb, Andrea Landolfi ha detto:

“Ricordo tutto. Ricordo la sua gelosia. Quella sera Sestina si era arrabbiata perché ero andato dalla cameriera per chiedere altri due bicchieri di vino rosso. Si è arrabbiata. Fino a quando abbiamo fatto pace, SULLE SCALE DI CASA . Sestina mi ha dato una spinta senza volerlo ed è successo tutto. Era una cosa scherzosa a seguito di una battuta”

Durante l’interrogatorio, Mirella Iezzi ha detto: “LORO SONO SALITI, sono… uuu… RIUSCITI I… FUORI, parlando, per non svegliare il bambino e parlavano… del più e del meno”.

Con “LORO SONO SALITI” la Iezzi potrebbe riferirsi sia alle scale esterne che a quelle interne dell’appartamento e poi, dicendo
“sono… uuu… RIUSCITI I… FUORI“ ci induce a pensare che voglia intendere che i due ragazzi fossero “RIUSCITI” dalla porta d’ingresso, in specie per l’aggiunta di “FUORI”.

Sempre durante l’interrogatorio la Iezzi ha detto: “Venerdì. Venerdì che mio nipote non c’era. Io ero andata a fare una sp… la spesa, verso mezzogiorno, io sotto casa mia, a Ronciglione, c’è una SCALA DI FERRO, bene, sono caduta su una SCALA DI FERRO e ho battuto qui.

È stata la Iezzi ad introdurre le parole “UNA SCALA DI FERRO”. La “SCALA DI FERRO” è quella che che conduce alla porta di casa sua ed è un topic importante per lei posto che lo ripete per due volte.

Durante l’intervista rilasciata a Lucilla Masucci, la nonna del Landolfi ha detto: “No, perché loro si mettevano FUORI DALLA PORTA, perché il bambino dormiva, si mettevano FUORI DALLA PORTA e dai, ridevano, scherzavano. Quella sera, io l’ho sent… non è… io non ho sentito ridere… eh… su questo, no, però parlavano con pacatezza, come se scherzassero, tutto qui”

Ed infine, durante la telefonata al 118, Andrea Landolfi ha detto:
“Tutta l’abbiamo fatta, perché si è sbilanciata, stavamo parlando, io stavo sulle punte qua, stavamo giocando, scherzando, io me so’ sbilanciato, lei si è retta su di me, io pe’ attutirla… però, purtroppo, lei la botta l’ha presa e io la botta l’ho presa più forte, però non lo so, evidentemente, lei ha preso… evidentemente… non so se l’ha presa dietro alla schiena o vicino all’orecchio, poi però DA LA’, L’HO PORTATA A CA… SU, ha rigettato quello che ha mangiato”

L’interno della casa della LEZZI

Quando il Landolfi ha detto “DA LA’, L’HO PORTATA A CA… SU”, si è autocensurato e poi ha aggiustato il tiro aggiungendo un generico “SU”. Che cosa stava per dire Andrea Landolfi? Stava forse per dire “DA LA’, L’HO PORTATA A CASA”?

Per quanto riguarda il termine ”SU”, come già detto, è generico, e può riferirsi alla salita di entrambe le scale ma appare strano che il Landolfi, subito dopo la caduta, abbia portato Maria Sestina in camera, è più logico pensare che una volta caduta sulle scale esterne l’abbia portata nella sala dell’appartamento.

Questa ricostruzione conferma le parole del pubblico ministero: “Maria Sestina appena arrivata a casa è cascata”

– Dottoressa, all’interno dell’appartamento sono comunque stati trovate tracce di sangue e vomito

Non dobbiamo stupircene, dopo il trauma, Maria Sestina è stata portata in casa e lì ha vomitato e ha continuato a perdere sangue.

 

 

 

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