BasilicataCronaca

RIVELAZIONE SHOCK: «MAFIOSO ABUSIVO ALL’ALSIA»

Scanzano J. decreto scioglimento Comune: l’allegato che fa tremare la politica

 


Dalla Regione Basilicata a un boss «capo dell’omonimo clan». È questo il “passaggio di proprietà” di un immobile dell’Alsia così come tracciato in uno degli allegati al decreto di scioglimento, firmato dal Presidente della Repubblica italiana, del Comune di Scanzano jonico per infiltrazioni mafiose. Sul nome del boss c’è l’«omissis», ma i riferimenti all’inchiesta 101 sono plurimi e l’operazione ha riguardato i clan Schettino, considerato il più potente, Russo e Donadio. L’Ente regionale Agenzia lucana sviluppo e innovazione in agricoltura (Alsia) possiede numerosi terreni ed edifici nel territorio di Scanzano Jonico. Uno di questi «intestato all’Ente è risultato di fatto nella disponibilità» del boss, titolare «già dal settembre 2005, di un contratto «di fornitura di energia elettrica a suo nome presso quell’immobile». Non è tutto. Perché nell’area «è stata accertata la presenza di opere edilizie abusive», realizzate sia in violazione delle norme urbanistiche, sia in assenza del permesso per costruire, nonché del nulla osta paesaggistico, utilizzate «a fini abitativi dalla famiglia omissis». E poi ci sono altri dettagli. O al Comune le amministrazioni che si sono susseguite sono state compiacenti con l’omissis capo dell’omonimo clan, oppure aveva il timore di pesanti ritorsioni. Per quanto riguarda altri fatti contenuti negli allegati del decreto citato, la risposta sembra essere più la prima. Ad ogni modo, sull’Alsia e le opere edilizie abusivi, la Commissione di indagine ha notato come con ordinanza del 4 febbraio 2011 ne era stata disposta l’abolizione, «a cura e spese dei predetti omissis, ma «a tutt’oggi la demolizione non risulta eseguita né da parte dei responsabili dell’abuso edilizio, né da parte Comune». Conclusione: «nessuna iniziativa concreta è stata, dunque, avviata per il ripristino della legalità» sia mediante l’abbattimento degli abusi edilizi, che «lo sgombero degli occupanti abusivi». Amministrazione comunale bollata come «cedevole», ma non solo nel paragrafo Alsia, e «ben disposta a garantire ogni illegittima posizione di vantaggio ai sodali del clan omissi». Quando, invece, agire per la legalità, «in questa circostanza», sarebbe stato «dirompente». «Togliere al mafioso» l’abitazione sarebbe stato «uno sgarbo che, con ogni probabilità, non sarebbe rimasto senza conseguenze». Il Comune non ha fatto nulla, e non solo la «famiglia omissis» ha continuato a usare l’immobile «occupato abusivamente e gli ulteriori manufatti realizzati senza alcun rispetto delle leggi», ma è proprio in «quella casa» che la mattina del 4 ottobre 2018, «omissis capo dell’omonimo clan» è stato catturato nell’ambito di un’operazione “101” del Direzione distrettuale antimafia di Potenza. Per la Commissione d’indagine, sull’evidenza di questo e altri fatti annotati, la gestione del Comune di Scanzano Jonico è stata «caratterizzata da significative e sintomatiche condotte, palesemente subordinate al valore degli esponenti del clan che, anche platealmente, hanno potuto affermare il proprio dominio sul territorio e sull’istituzione locale». Per «dissumalare» le «distorte finalità» dell’azione amministrativa, al Comune vigeva una «confusione generale» tanto che il Collegio ispettivo ha dovuto acquisire informazioni di interesse tramite le audizione dei «responsabili di servizio», non potendolo fare dalla consultazione «degli atti d’ufficio» dato «lo stato di disordine nella conservazione» dei documenti, «spesso non reperiti agli atti dell’Ente» e peraltro «già di difficile comprensione anche per la carenza di motivazione e per la superficialità delle valutazioni», Dagli appalti, alle attività commerciali, legate al turismo, «come nel caso del lido balneare» o ai prodotti ittici, che «sembravano apparentemente legali» e che, invece, «erano condotte senza le prescritte autorizzazioni previste dalla legge», la Commissione ha valutato una ventaglio corposo di situazioni. Nella relazione è finito anche il concerto di un cantante neomelodico «noto per l’impronta marcatamente elogiativa del mondo criminale» che sforna canzoni inneggianti la «camorra». Il concerto è stato persino inserito nel programma del cartellone di eventi estivi “Fantastik estate 2018, organizzato dalla pro-loco di Scanzano Jonico e patrocinato dal comune, noto per l’impronta marcatamente elogiativa del mondo criminale. Ciò che ha stupito il Collegio ispettivo è come, il dato è stato contrassegnato come «emblematico», gli amministratori locali «che avrebbero dovuto assumere una funzione di indirizzo e controllo», non solo hanno patrocinato l’evento, ma hanno permesso lo spettacolo «senza verificare che fossero state predisposte le obbligatorie misure a tutela della sicurezza e della incolumità pubblica», hanno partecipato oltre «6mila persone», e «senza aver rilasciato la prescritta autorizzazione per lo svolgimento dell’evento».

Ferdinando Moliterni

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