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AUTISMO, DA MURO LUCANO APPELLO ALLA SOCIALITÀ

Mamma coraggio: «i problemi d’isolamento sono quotidiani, noi esistiamo 365 giorni all’anno»

L’autismo non è un malanno stagionale, non c’è momento di riposo come non c’è cura definitiva. Ce lo ha raccontato bene Lucia, che già si era rivolta a Cronache Lucane per parlarci della vita della sua famiglia “speciale”, con tre figli, di cui due autistici. Oggi questa mamma, tanto minuta quanto forte e coraggiosa torna all’attacco, perché il 2 aprile si avvicina, quella Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo che ogni anno riaccende i riflettori con eventi, mostre, manifestazioni organizzate sul territorio nazionale e regionale per promuovere la consapevolezza e dare sostegno alle famiglie delle persone con Sindrome dello Spettro Autistico, e, ci scrive senza mezzi termini Lucia, «quel giorno sono sicura che tanti ci penseranno, ma Miriam e il suo “mostro” ci sono tutto l’anno. Come famiglia lottiamo tutti i giorni con i problemi sociali che comporta l’autismo che ha preso in ostaggio i miei figli, ma ciò che facciamo per loro non basta. Abbiamo già provato a scrivere un messaggio su Facebook, ma non so se mi sono espressa male io o dall’altra parte non è stato compreso il senso del nostro appello, eppure di like ne ho ricevuti, ma la situazione non è cambiata». Il problema che oggi denuncia questa mamma di Muro Lucano è l’isolamento dei bambini e ragazzi autistici, che lei stessa soffre tramite la figlia ormai adolescente, e spiega: «ha bisogno di amici che la facciano uscire da quel mondo tutto suo, quel brutto mondo che la tiene intrappolata; amici “normodotati”, perché di centri per disabili ce ne sono fin troppi, amici che con il loro esempio le facciamo vivere un’adolescenza da vera “adolescente”, come tutti gli altri. Lei purtroppo non riesce a prendere l’iniziativa, non riesce a relazionarsi, non riesce a fare amicizia. L’esempio è il vero insegnamento, giusto? Beh, allora ci vorrebbe un amico». La rincorsa a quella vita normale Lucia l’aveva già palesata la prima volta che ci incontrammo. «Mia figlia suona in una orchestra, sceglie cosa mettersi al mattino seguendo la “sua” moda, è una ragazza vivace ma purtroppo i problemi di isolamento sociale sono persistenti. Oggi voglio ricordare a coloro che il 2 aprile celebrano “la giornata dell’autismo” con manifestazioni di solidarietà, che noi genitori ed i nostri figli autistici viviamo anche altri 364 giorni, ma senza essere ricordati- ci raccontò nel primo incontro Lucia- Ancora oggi ci guardano come extraterrestri o provano pietismo. Molte mamme mi chiamano per sapere quali sono i comportamenti “strani” per un bambino e chiedono medici a cui indirizzarle; quando poi non mi richiamano, capisco che gli è stato diagnosticato l’autismo». Lo spettro autistico è molto ampio, e l’ignoranza sul tema ancora più vasta: la parola “autismo” deriva dal greco, il suo significato letterale è “stare soli con sé stessi”. L’autismo non è un disturbo definito con certezza, ma un insieme di alterazioni dello sviluppo cerebrale che sono variabili da un soggetto all’altro, tanto che si può dire che ogni bambino autistico è un caso a sé. «A Muro Lucano sono tanti i ragazzi che sono “rinchiusi nelle loro disabilità” -conclude questa mamma coraggio- io vorrei, con questo mio appello, che si schiuda l’isolamento, almeno a livello sociale».

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