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A PROCESSO IL ROBIN HOOD DELLE MULTE

“Scontava” le sanzioni ai cittadini più bisognosi


Vigile e gentiluomo. Oppure, ancora meglio, un Robin Hood delle multe. Stiamo parlando della curiosa vicenda che ha riguardato due agenti in servizio nel 2014 nel corpo della polizia locale di Binago (Como). Un 63enne originario di Altamura (difeso dal legale Roberto Rallo), e un 53enne nato a Milano (rappresentato dall’avvocato Marco Scarpone), sono finiti a processo con l’accusa di falso per aver modificato il preavviso di accertamento delle multe, abbassando la sanzione per inadempienze al codice della strada per «andare incontro ai bisogni dei cittadini». In particolare, Robin Hood sarebbe il 63enne di Altamura, che era il coordinatore dei servizi della polizia locale, che ieri ha ammesso di fronte al giudice: «Facevo tutto alla luce del sole, tutti lo sapevano – ha detto – Non ho abbassato le multe come prassi, ma solo se c’erano delle reali esigenze. Se i cittadini avevano problemi economici, oppure se si erano fermati in divieto per una urgenza, andare in farmacia o cose simili. Andavo incontro alle persone, senza dolo. Tra l’altro credevo di poterlo fare. Avevo interpretato male due norme, pensando che fosse consentito all’agente accertatore dell’infrazione di modificare articoli contestati e cifre».
Il secondo agente ha sostenuto che le sue erano correzioni in seguito ad errori, e non falsi. Il pm non si è fatto convincere, e ha chiesto per entrambi la condanna ad un anno. Pena uguale, perché il primo agente – che aveva già risarcito il danno – «pur avendo più contestazioni, ha collaborato da subito e ha avuto un comportamento processuale esemplare». «Da un punto di vista giuridico non c’è giustificazione a quello che faceva». Il Comune si è costituito parte civile. Si torna in aula tra due settimane.

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