BlogEventi e CulturaRubriche

VANIA MENTO, ATTIVISTA “MARCIA MONDIALE ENDOMETRIOSI” : SI RACCONTA

Ho pensato che fosse umiliante il trattamento che ricevevo sul posto di lavoro, il mobbing, le risatine, i dispetti, i mesi isolata, chiusa in archivio perché “prendevo questa malattia un po’ troppo sul serio”

ENDOMETRIOSI #unaSTORIAallaVOLTA delle ragazze BRACCIALETTI GIALLI 1 su 10
VANIA MENTO
Sapete qual è il significato esatto della parola “attivismo” ?
VANIA MENTO
“L’attivismo è un’attività finalizzata a produrre un cambiamento sociale o politico ed è spesso intesa anche come sinonimo di protesta o dissenso”

Ecco. Io sono un’attivista.

Da un paio di anni conduco una battaglia energica e positiva per far sì che l’ #endometriosi non sia più una patologia sconosciuta ed invisibile.

L’endometriosi mi è stata diagnosticata nel 2012, dopo anni di dolore e diagnosi errate.

Non conoscevo questa malattia e in attimo sono stata catapultata in un vortice di visite, esami invasivi, interventi. Uno shock.

Ricordo due cose più di tutte: lo smarrimento e la paura.

Lo smarrimento perché ignoravo cosa fosse l’endometriosi e mai avrei immaginato di dovermi sottoporre ad un intervento chirurgico così importante.

La paura, anzi: il terrore perché capii subito che la mia vita sarebbe cambiata per sempre e probabilmente avrei dovuto rinunciare a progetti, avrei visto sogni infrangersi e desideri non realizzarsi.

Il 26 febbraio 2013 è stato il giorno del mio intervento, la data che io chiamo “lo spartiacque” tra le mie due vite, prima e dopo.

Resezione intestinale con stomia provvisoria, asportazione ampolla rettale, resezione vescica, asportazione parziale di utero, vagina, uretere sx, legamenti sacrali, neurolisi, raschiamento osso sacro, coma indotto.

È cambiato tutto da allora.

Ho impiegato circa due anni per ritornare ad una parvenza di “normalità”, visto che nel frattempo mi è stato inserito anche un neuromodulatore sacrale per tentare di riattivare le funzioni dei miei nervi sacrali, irreparabilmente lesionati dalla malattia.

Sapete qual è stata la cosa che ho fatto di più in quei due anni ? Ho pensato. Tanto. Non potete neanche immaginare quanto.

Ho pensato che mi sentivo sola. Troppo sola.

Ho pensato che mi sentivo incompresa.

Ho pensato che non fosse giusto dover spendere un sacco di soldi per essere seguita in un centro specializzato a 250 chilometri da casa.

VANIA MENTO – Vercelli

Ho pensato che fosse umiliante il trattamento che ricevevo sul posto di lavoro, il mobbing, le risatine, i dispetti, i mesi isolata, chiusa in archivio perché “prendevo questa malattia un po’ troppo sul serio”

Allora ho deciso che avrei trasformato il mio dolore in qualcosa di utile, di positivo.

E ho iniziato a scrivere, a raccontare.

E la gente ha iniziato a leggermi.

E a condividere le mie parole.

Perché io scrivo con il cuore e le donne si immedesimano nei miei post perché la mia storia è anche la loro storia.

La mia storia è, purtroppo, simile a decine e decine di storie di donne affette da endometriosi ed è per questo che va raccontata.

Perché non si può più ignorare e sottovalutare una patologia che colpisce circa tre milioni di donne in Italia.

Noi donne affette da endometriosi abbiamo il diritto di essere ascoltate, supportate e tutelate.

Ecco, io ringrazio l’endometriosi perché mi ha reso una persona migliore, mi ha indirizzata verso il mio scopo, che è la sensibilizzazione nei confronti di questa malattia.

Allora sì….. sono un’attivista dell’endometriosi.

E sono fiera di esserlo.

E ricordate che la voce di una è la voce di tutte
sono #1su10

Ogni Marcia suscita emozioni incredibili.
Ogni Marcia regala momenti indimenticabili.
Ogni Marcia unisce per sempre donne che abitano lontane.
Facciamo in modo che quest’anno sia ancora meglio ♥️

*

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti