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PROCLAMAZIONE DELLO STATO DI AGITAZIONE ALLA SCHLUMBERGER SPA

I lavoratori e le organizzazioni sindacali manifestano forte preoccupazione per la vicenda e si auspicano, quanto prima, l’apertura di un tavolo nazionale di confronto con i rappresentanti della società e le istituzioni competenti alla ricerca di soluzioni alternative e positive

 

Siamo ai titoli di coda. Ecco cosa produce la mirabile visione industriale del nostro paese. Continuiamo a perdere posti di lavoro in un settore che andrebbe preservato per aumentare la nostra capacità di produrre energia. Solidarietà ai nostri colleghi ed amici.
Dove sono finiti quelli che difendevano il settore di Ravenna?

PROCLAMAZIONE DELLO STATO DI AGITAZIONE ALLA SCHLUMBERGER SPA
L’azienda ha annunciato una procedura di licenziamento collettivo

Il giorno 23 dicembre si è svolta l’assemblea dei lavoratori di Schlumberger spa, nella base operativa di Ravenna, sul tema della procedura di licenziamento collettivo avviata dall’azienda, in data 17 dicembre, per 12 lavoratori sul territorio nazionale, di cui 7 a Ravenna, 4 a Pescara e uno a Parma

Sono state approfondite e valutate le varie motivazioni evidenziate nella procedura che inducono l’azienda ai licenziamenti, le inflessibili misure che la multinazionale intende adottare, negando a priori la possibilità di ricorrere a qualsiasi ammortizzatore sociale e le azioni finalizzate al contenimento dei costi fissi che adotterà nell’immediato futuro, chiudendo la sede amministrativa di Parma, una sede operativa di Ravenna e delocalizzando nelle sedi estere servizi strategici per le attività in ambito oil&gas sul territorio, per i quali l’azienda ha tuttavia assegnato contratti in essere di attività sia in off shore con la committente Eni, che in on shore nei siti di stoccaggio per la committente Stogit

L’assemblea, a fronte delle forti contraddizioni rispetto a quanto sottolineato nella procedura di licenziamento e alle conseguenze fortemente impattanti sulla base ravennate, ha dichiarato lo stato di agitazione riservandosi ulteriori azioni a sostegno e in difesa dei posti di lavoro.
I lavoratori e le organizzazioni sindacali manifestano forte preoccupazione per la vicenda e si auspicano, quanto prima, l’apertura di un tavolo nazionale di confronto con i rappresentanti della società e le istituzioni competenti alla ricerca di soluzioni alternative e positive.

Federazione Italiana Lavoratori Chimici Tessili Energia e dei Manufatti

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