SINDACI IN MARCIA DAL PREFETTO

I sindaci della Basilicata con la loro fascia tricolore si sono riuniti a Potenza in Piazza Mario Pagano per rappresentare il gravissimo disagio dovuto alla ormai endemica carenza di segretari comunali e sono stati poi ricevuti dal Prefetto. Sono moltissimi i comuni lucani senza una regolare copertura del posto di Segretario comunale e ciò provoca notevoli disfunzioni, in quanto si tratta dell’unica figura che si interfaccia direttamente con il Sindaco il quale solo attraverso il Segretario comunale può esercitare le sue funzioni e le sue competenze. Anche l’Anci, coinvolta sin da principio in questa battaglia dei primi cittadini, ha asserito in una nota: «I nostri comuni già afflitti da gravi problemi di carenza di personale che in molti casi costringono i Sindaci a svolgere funzioni improprie si trovano persino nella impossibilità di ricevere l’assistenza del Segretario prevista per le sedute dei Consigli Comunali. I sindaci sono chiamati a svolgere le funzioni di Ufficiale dello Stato Civile ma in moltissimi comuni stampano materialmente le carte di identità, emettono certificati, sopperiscono in sostanza alle carenze di personale. In molti casi gli amministratori aiutano materialmente ad assicurare il decoro dei nostri paesi. Insomma siamo in una vera situazione di emergenza» conclude l’Anci. Quello dei segretari comunali è diventato un vero problema che compromette il buon funzionamento di tante amministrazioni. Al Prefetto di Potenza i Sindaci hanno chiesto un intervento urgentissimo perché si possa già dai prossimi giorni che coincidono con l’inizio delle procedure per l’approvazione dei bilanci porre rimedio alla difficile situazione, purtroppo però le notizie emerse dall’incontro non sono state ottime come si sperava, «unica proposta più appetibile -spiega il sindaco di Muro Lucano Giovanni Setaro- sarebbe quella di fare una verifica di tutti i Segretari ed i Vice, presenti sul territorio in modo da assegnarli in maniera da coprire più comuni limitrofi, potendo arrivare fino a 3 Comuni, ovviamente con tutti i deficit che però ne deriverebbero. È vero anche che chiuderanno dei concorsi, ma saranno per 127 posti in tutta Italia».