Eventi e Cultura

POTENZA HA RICORDATO IL TRAGICO SISMA

Nel convegno “Le radici della comunità”: 23 novembre 1980/2020”

 

«Non ci sono stati i soccorsi immediati che avrebbero dovuto esserci. Ancora dalle macerie si levavano gemiti, grida di disperazione di sepolti vivi». Disse con rabbia  il presidente della Repubblica Sandro Pertini al TG2 del 25 novembre 1980.  Ci furono 280.000 sfollati, 8.848 feriti e, secondo le stime più attendibili, 2.914 morti. Quella sera stessa, del 23 novembre 1980, il presidente delle Regione Basilicata, Vito Vincenzo Verrastro convocò tutta la giunta dell’epoca, arrivarono tutti. Emilio Colombo, Ministro della Repubblica era all’estero per motivi istituzionali ma ritornò subito. Vi su un lavoro sinergico tra tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione . L’emblema di quella serata, tragica serata è la foto dell’orologio di piazza Mario Pagano, l’orologio del palazzo della Prefettura di Potenza, fermo alle 19,34. Quel sisma cambiò l’approccio del Belpaese verso i terremoti. Ricorda Giuseppe Zamberletti: « Eravamo all’indomani del drammatico terremoto dell’Irpinia, quando ancora doveva essere costruita in Italia una efficace organizzazione di Protezione Civile. Il rapporto tra il Governo e gli scienziati, che si occupavano di Scienze della Terra e di Sismologia in particolare, era tutto da inventare» A distanza di 39 ani, un convegno dal n titolo simbolico ed efficace: “Le radici della comunità 23 Novembre 1980-2020”. Potenza ha ricordato nella Sala del Consiglio  Comunale, quei tragici giorni. Erano presenti il primo cittadino Mario Guarente, il presidente del Consiglio comunale Francesco Cannizzaro e il vice presidente Rocco Pergola, oltre a relatori hanno avviato una discussione qualificata sugli effetti antropologici e sociali che il sisma del 1980 ha determinato per i nostri borghi e per la città di Potenza  e per l’Italia intera dopo la fondazione della Protezione Civile ed allo stesso tempo con uno sguardo al futuro cogliendo l’occasione per dire tecnicamente con il coinvolgimento dei tecnici, della protezione civile e delle forze dell’ordine e dei relatori come si può migliorare, prevenire e far evolvere le nostre radici che con la teoria del ricostruire dov’era e com’era si è cercato di preservare dopo il sisma del 1980

 

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