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LISA NOJA SCRIVE A VALERIO CATOIA INVITANDOLO IN PARLAMENTO

Voi siete la prova vivente che, contro ogni aspettativa e logica propria di una mentalità ristretta, non solo ce la si può fare, ma addirittura si può diventare degli esempi, delle ispirazioni a cui si guarda per cercare di dare il meglio di sè.

LISA NOJA
Caro Valerio,
due anni fa, avevo letto che avevi salvato dall’annegamento in mare una bambina di 10 anni e che il Presidente Mattarella, mesi dopo, ti aveva insignito con una medaglia al valore.
Ora leggo che sei oggetto di ignobili insulti e prese in giro sulla rete legate al fatto che sei una persona con sindrome di down.
Dicono i giornali che ci sia un gruppo Facebook amministrato da un commercialista e da un “esperto di arti marziali” che ti ha vomitato addosso odio e migliaia di oscenità irripetibili.
Leggo anche che il tuo papà ha posto a quel gruppo una semplice domanda: perché?
Perché alcune persone se la prendono con una persona con disabilità che è pure un giovane eroe come te?
La risposta sono stati altri insulti.
Io penso che la ragione sia la stessa che portò tanti a scatenare un odio indicibile verso Bebe Vio quando, due anni fa, fu inclusa nel gruppo portato alla cena di Obama per rappresentare l’eccellenza italiana.
Voi siete la prova vivente che, contro ogni aspettativa e logica propria di una mentalità ristretta, non solo ce la si può fare, ma addirittura si può diventare degli esempi, delle ispirazioni a cui si guarda per cercare di dare il meglio di sè.
Voi togliete ogni alibi a chi è chiuso nella propria mediocrità umana e incolpa il prossimo o il destino cinico e baro della propria incapacità di combinare qualcosa di buono.
Queste persone si sentono piccole piccole e impaurite davanti al vostro esempio e l’unica risposta che hanno è odiare.
Perché chi vince è già un bersaglio e lo sappiamo, chi vince come hai vinto tu diventa insopportabile.
Io capisco cosa li muove. Davvero. Ma non li perdonerò mai per il male che compiono.
Sappi che stiamo lavorando tanto per colpire questi atteggiamenti. Siamo consapevoli che non è mai abbastanza, che sarà solo una grande rivoluzione culturale a salvarci. Ma insieme possiamo farcela.
A proposito, ti va di venirci a trovare in Parlamento?
Vorrei discutere insieme a te e al tuo papà di quello che stiamo cercando di fare.
Ti aspetto Valerio,
Siamo più forti noi.
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