AttualitàBasilicata

GRAN DEBUTTO PER BASILICÒRE

Masi: «Un progetto alimentare e territoriale straordinario nato da persone comuni»

Può un piccolo paese diventare promotore di promozione agro alimentare e territoriale? È la sfida postasi a Castelgrande da un gruppo di persone che in tutto ciò hanno creduto sin dalla prima volta che ci hanno pensato. Hanno lavorato sodo e studiato per rendere quel sogno realtà. Gran debutto al pubblico per “Basilicòre –Sapore e tradizione dal Cuore della Basilicata” il progetto di valorizzazione, promozione e sviluppo delle eccellenze agro-alimentari lucane e del territorio, presentato in conferenza stampa al Park Hotel di Potenza.

Il parterre di ospiti ha visto al tavolo Giuseppe Masi Amministratore della società Ci.Mas di Castelgrande, l’Assessore all’ambiente ed energia Gianni Rosa, soffermatosi sulla salvaguardia della biodiversità e del recupero di terreni abbandonai, il primo cittadino di Castelgrande Alberto Muro e tra gli esperti il dottor Bruno Gentile. Ma come nasce questa scommessa? Lo abbiamo chiesto a due membri della Ci.Mas, Angela Masilotti e Giovanni Cianci. Con il professor Renna dell’Osservatorio dell’Appennino Meridionale ci si è addentrati in questo viaggio nella scommessa dei sapori nostrani. Abbiamo raccolto le parole dell’Assessore alle Politiche agricole e forestali Francesco Fanelli sull’importanza di tali attività per i piccoli borghi.

Valorizzazione sì, ma con un occhio attento anche agli aspetti tecnici, come ci spiega il tecnologo alimentare Salvatore Gragnaniello. L’idea nasce da un duplice sentimento che anima da tempo la comunità del posto: «da un lato, la forte consapevolezza della straordinaria valenza del patrimonio agro-ambientale che caratterizza il proprio territorio non ancora del tutto valorizzato, dall’altro, la spinta e la sensibilità verso nuove opportunità e forme di sviluppo locale.

Quel che ha favorito il sorgere spontaneo e il consolidarsi di sinergie tra cittadini e operatori di Castelgrande, istituzioni e realtà aggregative locali e alcuni studiosi storicamente legati al paese, tutti orientati ad azioni di rete che consentano una significativa qualificazione delle aree rurali montane di riferimento, puntando al recupero dei terreni abbandonati o improduttivi, alla conservazione e valorizzazione dei biotipi autoctoni e di nuovi ecotipi, alla strutturazione dell’offerta turistica e delle attività di promozione culturale» asseriscono da Castelgrande.

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