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PER LA PROCURA DI PALERMO MARIO BIONDO SI È SUICIDATO, CRIMINOLOGA URSULA FRANCO: CONCLUSIONI SCONTATE

Raquel Sanchez Silva, moglie di Mario Biondo all’epoca dei fatti e noto personaggio televisivo, ha da subito collaborato con gli inquirenti e ha semplicemente cercato di evitare che, attraverso la diffusione dei files presenti sul computer del marito, fosse data in pasto ai media la sua vita privata

Mario Biondo si è suicidato nella sua abitazione di Madrid nel maggio 2013
Tribunale di Palermo
Mario Biondo si è suicidato nella sua abitazione di Madrid nel maggio 2013, a questa conclusione sono giunti gli inquirenti spagnoli, alla stessa conclusione è giunto il Prof. Paolo Procaccianti che ha eseguito la seconda autopsia disposta dalla Procura di Palermo.
A seguito della riesumazione del corpo Il Prof. Procaccianti non aveva riscontrato sul cadavere di Biondo segni compatibili con uno strangolamento o con una aggressione che possano aver preceduto un eventuale impiccamento ad opera di terzi.
Policlinico di Palermo
Alle stesse conclusioni sono giunti gli esperti del Policlinico di Palermo chiamati a svolgere una terza autopsia.
Dottoressa URSULA FRANCO
Raquel Sanchez Silva e Mario Biondo
La criminologa Ursula Franco ha da sempre sostenuto, anche sulla nostra testata, che Mario Biondo si era suicidato. La Franco, più di due anni fa, aveva dichiarato:

“Mario Biondo si è impiccato con una pashmina alla libreria della sua abitazione, come mostrano le foto scattate dagli investigatori spagnoli, nelle foto visibili online, non solo non si notano manomissioni del contenuto degli scaffali ipotizzabili nel caso Mario Biondo fosse stato impiccato post mortem o dopo essere stato stordito, ma si vede il cadavere appeso alla libreria, prova che la stessa ha retto il suo peso, e si notano le gambe distese del povero Biondo, come lo erano nelle foto scattate durante il trasporto del cadavere con una sedia lettiga.

Raquel Sanchez Silva e Mario Biondo

In altre foto, sul collo di Biondo è ben visibile il solco obliquo classico dell’impiccamento, un reperto incompatibile con la fantasiosa ricostruzione che ipotizza che Mario Biondo sia stato prima strangolato e poi impiccato, com’è noto infatti, il reperto tipico dello strangolamento è un solco solitamente orizzontale di profondità uniforme senza discontinuità, discontinuità che invece caratterizza il solco dell’impiccamento e che è presente in questo caso.

Se Mario Biondo fosse stato prima strangolato e poi impiccato, solo su un eventuale solco riferibile allo strangolamento sarebbero stati repertati segni di vitalità, quali emorragie ed ecchimosi e non sul solco prodotto dall’impiccamento e nei tessuti profondi del collo in corrispondenza dello stesso, perché l’impiccamento sarebbe intervenuto post mortem.

Raquel Sanchez Silva e Mario Biondo

In merito al solco da impiccamento prodotto da una pashmina (o da una sciarpa di seta), lo stesso non sarà mai largo come la sciarpa stessa perché il peso del corpo non si distribuirà mai uniformemente su tutto lo spessore della pashmina, questo perché, alla trazione, la pashmina si tende in modo irregolare, ovvero con strisce di tessuto più o meno estroflesse ed è sulla striscia più estroflessa di tutte che il corpo grava lasciando sul collo un segno di dimensioni inferiori rispetto alla larghezza della sciarpa.

Raquel Sanchez Silva, moglie di Mario Biondo all’epoca dei fatti e noto personaggio televisivo, ha da subito collaborato con gli inquirenti e ha semplicemente cercato di evitare che, attraverso la diffusione dei files presenti sul computer del marito, fosse data in pasto ai media la sua vita privata”

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