Politica

PD LUCANO: CASSA VUOTA, SOLO DEBITI

Crisi dem, per i dipendenti licenziamenti e per i fornitori fatture non pagate

Dopo 12 anni al Partito democratico di Basilicata, nato nel 2007, la cassa economica risulta totalmente prosciugata. Mario Durante, in qualità di legale rappresentante del Pd lucano, ha lanciato l’Sos e ora l’«azienda» sarà costretta a licenziare i dipendenti. Le finanze del Pd sarebbero, allo stato attuale, totalmente azzerate. Tre gli “assassini” presunti: la diminuzione dei proventi derivanti dall’abrogazione del finanziamento pubblico ai partiti, la mancata erogazione del 2 per mille e soprattutto la diminuzione del numero di eletti nelle liste Pd. In Consiglio regionale con le uscite di Polese, Braia e Pittella, nel Pd rimarrebbe soltanto Cifarelli. La “slot machine” del Pd lucano non paga più, neanche i fornitori: le “monetine” sono finite. C’è di più. Perchè tanto a livello nazionale, quanto a livello regionale, il partito risulterebbe anche indebitato con le banche. Inoltre prossime entrate, nè ordinarie nè tantomeno extra, non sono previste.  A breve il Pd lucano verrà convocato dall’assessore regionale Cupparo o dal Dg Panetta, a presiedere al relativo tavolo presso il Dipartimento attività produttive, formazione e lavoro, per l’attivazione degli ammortizzatori sociali per i dipendenti. Per il Commissario regionale del Partito democratico, il senatore Dario Stefano, era difficilmente immaginabile una situazione peggiore di quella attuale. L’ulteriore paradosso è che Cifarelli, destinato ad essere capogruppo di sé stesso in Consiglio regionale, nella scorsa legislatura è stato assessore proprio alle attività produttive. Colui che doveva creare posti di lavoro per i lucani, non è riuscito a salvare neanche quelli dei dipendenti del suo partito. Tra i danni collaterali ci sono, come detto, quelli per i fornitori. C’è anche chi lamenta mancati pagamenti, da oltre un anno, per lavori fatti alla sede, che ora non lo è più, di rione Chianchetta. Ma ci sarebbero anche altri retroscena “piccanti” che però meritano ulteriori approfondimenti

Ferdinando Moliterni

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