Attualità

SCAVONE CHIEDE INCONTRO A CUPPARO

“Il polo produttivo di Tito unica area industriale a servizio del capoluogo di regione”


Includere nella Zona economica speciale (Zes) le intere aree industriali dichiarate Sito di interesse nazionale (Sin) per l’inquinamento ed estendere i benefici alle imprese già esistenti. Per discutere di questo e del rilancio del polo produttivo di Tito, ho chiesto un incontro all’assessore regionale alle Attività Produttive, Franco Cupparo>> annuncia il primo cittadino di Tito Graziano Scavone ai suoi concittadini. Il sindaco è impegnato da tempo sul fronte Zes, e ora ha richiesto un incontro all’assessore Cupparo sottolineando come <<il polo produttivo di Tito, l’unica area industriale a servizio del capoluogo di regione, è interessato da importanti processi di riqualificazione e riconversione industriale piuttosto autopropulsivi che, se non accompagnati e sostenuti dalle politiche regionali e centrali, ad esempio da importanti investimenti per la reinfrastrutturazione dell’area, potrebbero risultare inefficaci rispetto al particolare momento storico che ha messo già in ginocchio il fragile tessuto produttivo lucano e aggravare la già scarsa competitività di un territorio che vuole continuare a svolgere una funzione produttiva strategica per l’intero territorio lucano>>.
<<Tale possibilità, se confermata -continua il sindaco- rappresenterebbe una straordinaria occasione che raccoglie l’esigenza, di cui mi sono fatto più volte portavoce nelle riunioni istituzionali a cui siamo stati chiamati come enti locali per le valutazioni del caso, di estendere i benefici agevolativi previsti per le Zone economiche speciali anche alle imprese già esistenti nell’area industriale e di allargare il perimetro della Zes anche alla contigua area artigianale e dei servizi territoriali di Tito>>. Scavone dunque ritiene necessario rafforzare <<l’impegno della Regione Basilicata a riconoscere una specificità delle aree Sin di Tito e della Val Basento nelle politiche regionali di sviluppo industriale considerato che – prosegue – come ho già avuto modo di evidenziare nel dossier sul rilancio del polo produttivo di Tito, la condizione permanente di aree sottoposte a vincoli di bonifica ambientale diventa un fattore di svantaggio competitivo per l’attrazione di nuovi investimenti, oltre a rappresentare un limite per le tante imprese esistenti e un problema per gli aspetti correlati alla tutela della salute e dell’ambiente

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