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OMICIDIO DI ROBERTA RAGUSA, CASSAZIONE: ANTONIO LOGLI DEVE SCONTARE 20 ANNI DI CARCERE

LA SUPREMA CORTE CONFERMA 20 ANNI

OMICIDIO DI ROBERTA RAGUSA, CASSAZIONE: ANTONIO LOGLI DEVE SCONTARE 20 ANNI DI CARCERE

Antonio logli ha ucciso sua moglie Roberta Ragusa nella notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012, a questa conclusione sono giunti anche i giudici della Suprema Corte di Cassazione.

Antonio Logli si consegnerà ai carabinieri in un luogo concordato e, con tutta probabilità, verrà condotto nel carcere di Massa. Abbiamo chiesto alla criminologa Ursula Franco di ricostruire per noi l’omicidio di Roberta Ragusa.

Dottoressa Franco, cosa successe la notte della scomparsa della Ragusa?

La notte della scomparsa di Roberta Ragusa, Antonio Logli fece una prima telefonata alla propria amante Sara Calzolaio dalla soffitta, telefonata che durò 42 minuti e che terminò alle 23.50, poi trasferì la figlia, che si era addormentata nel letto matrimoniale con la madre Roberta, nel suo lettino, andò in autoscuola e da lì chiamò Sara altre due volte. Il Logli chiamò l’amante dall’autoscuola alle 23.56 e infine, alle 00.17 per un’ultima brevissima telefonata di pochi secondi il cui contenuto è stato riferito dalla ragazza agli inquirenti: “Ti amo, buonanotte”. Quando il Logli salutò l’amante non era solo, Roberta lo aveva seguito in autoscuola a sua insaputa e lo sentì parlare con l’amante, ne nacque una discussione e la povera Ragusa, decisa ad affrontare la rivale, uscì dall’autoscuola, percorse pochi metri, raggiunse la staccionata, la scavalcò e si incamminò nei campi per dirigersi a casa di Sara Calzolaio, che abitava poco distante. Roberta intraprese la via dei campi, non perché in preda al panico o per fuggire al Logli, ma perché era intenzionata a raggiungere l’abitazione dell’amante del marito e proprio perché si trovava in autoscuola non ebbe accesso alle chiavi della propria auto, che erano rimaste in casa. Ella infatti, se ne avesse avuto la possibilità, avrebbe usato l’auto a causa delle temperature particolarmente basse di quella notte, dell’orario e della fretta che aveva di chiarire con la Calzolaio.

Pertanto, la discussione iniziale tra Antonio e Roberta ebbe luogo in autoscuola dopo le 00.17, per questo motivo i bambini non sentirono niente, per questo motivo anche il titolare della scuola di ballo che se n’era andato verso la mezzanotte non fu in grado di riferire nulla. Tra l’altro questa ricostruzione spiega anche il perché il Logli, credendo di essere da solo in autoscuola, disse liberamente a Sara: “Ti amo, buonanotte”.

In seguito alla fuga di Roberta tra i campi, Antonio Logli salì sulla propria auto, una Ford Escort station wagon, e si diresse in via Gigli, dove parcheggiò il veicolo al margine della strada e mentre era fermo sul ciglio della strada a fari spenti, tra le 00.30 e le 00.40, lo vide il super testimone Loris Gozi.

Poco dopo Antonio Logli, tornò a casa, parcheggiò la sua auto nel vialetto, dove non era solito lasciarla e cambiò macchina, prese la Citroen C3 di Roberta e tornò in via Gigli, dove una seconda discussione impegnò i due coniugi, in quell’occasione il solito testimone, Loris Gozi, li udì.

Il Logli non minacciò mai di morte sua moglie, una volta intercettatala in via Gigli, la convinse con le buone ad entrare nella C3. Con tutta probabilità il Logli le promise che l’avrebbe portata a casa di Sara Calzolaio per chiarire. Fu Roberta ad alzare la voce e a sbattere con forza le portiere dell’auto per la rabbia. Infine, Antonio Logli condusse Roberta in una zona isolata, dove, dopo averla uccisa, ne occultò il corpo.

Dottoressa Franco, perché il Logli cambiò auto quella notte?

La notte dell’omicidio, Antonio Logli danneggiò il contenitore del filtro del gasolio della sua Ford Escort station wagon.

Egli maturò l’idea di uccidere sua moglie mentre si trovava in strada all’interno della sua Ford Escort station wagon e cambiò macchina, non perché si rese conto di essere stato visto da Loris Gozi, ma perché temette che la sua auto danneggiata lo lasciasse a piedi in una delle fasi dell’omicidio e dell’occultamento del corpo di Roberta.

Antonio Logli, dopo essersi accorto del guasto, riportò a casa la Ford Escort, la parcheggiò nel vialetto, dove non era solito lasciarla e dove la vide la collaboratrice domestica, Margherita Latona, e uscì di nuovo, questa volta con la Citroen (C3) di Roberta.

Il giorno dopo, il Logli, usando della sabbia, pulì sia la strada dove aveva temporaneamente parcheggiato la sua Escort e dove era stato notato dal Loris Gozi che il vialetto all’interno della sua proprietà nel punto in cui quella notte aveva parcheggiato la Escort. Il Logli pulì sia la strada che il vialetto per il timore che la perdita di gasolio lo tradisse, una riprova del fatto che la sera della scomparsa della moglie lui si trovava in via Gigli in auto e non a letto. Per questo stesso motivo il giorno seguente il Logli uscì con la Ford Escort alla ricerca di Roberta e lasciò l’auto al cimitero, lo fece per lasciare l’auto danneggiata a debita distanza da casa per evitare che qualcuno notasse che perdeva gasolio e che quella perdita accreditasse il racconto dei testimoni per la presenza di chiazze di gasolio nei luoghi dove la sua auto era stata ferma quella notte.

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