Cronaca

ASP: SETTE MILIONI DI DANNO ERARIALE

Corte dei Conti, cartelle cliniche «manipolate» all’ex Luccioni: ecco il “conto”

Sette milioni 327mila e 392 euro: è questa la cifra stratosferica con la quale è stato quantificato dalla Procura contabile lucana il danno erariale perpetratosi all’Azienza sanitara locale di Potenza Asp. Cifra milionaria che corrisponde all’ammontare economico delle «irregolarità nell’erogazione delle prestazioni fornite dalla struttura privata “Casa di Cura Clinica Luccioni Spa” di Potenza con conseguente indebita percezione di risorse finanziarie pubbliche». Chiamati a risarcire l’Asp del milionario buco economico quelli che la Procura individua come i due «principali responsabili»: i dirigenti medici Leonardo Morlino e Archimede Leccese. Accusati di condotte «gravemente negligenti e violative delle norme». Morlino e Lessese si sono susseguiti dal 2014 al luglio 2016 nell’incarico assegnato dall’Asp di effettuare i controlli, presso l’ex Luccioni, delle prestazioni rese in regime convenzionale con il sistema sanitario regionale. Avrebbero dovuto controllare che il flusso milionario di soldi pubblici confluito negli anni nelle casse dell’ex Luccioni fosse regolare poichè corrispondente a reali prestazioni eseguite e correttamente codificate nella clinica. Una loro controfirma sui tabulati alterati della Clinica dava il semaforo verde ai bonifici.Citato a rispondere del danno erariale anche il legale rappresentante della clinica: Walter Di Marzo. È di «palmare evidenza», si legge nelle carte dell’inchiesta, che i controlli “farlocchi” siano stati «strumentali alla commissione dell’illecito». Se i dirigenti medici Morlino e Leccese «avessero adottato una minima diligenza», ha scritto nero su bianco la procura contabile, non si sarebbe «mai» verificata la «illecita locupletazione delle somme». L’accusa, in sintesi, ritiene accertate «gravissime violazioni», consistenti tra le altre cose nella «sistematica manipolazione delle cartelle cliniche», che hanno causato un danno erariale all’Asp da oltre 7 milioni di euro. Adesso i due dirigenti medici Morlino e Leccese, e l’imprenditore Di Marzo, hanno 60 giorni di tempo per controbattere alle accuse della Procura della Corte dei Conti di Basilicata

Ferdinando Moliterni

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