Politica

NOMINE IN REGIONE, BARDI SHOW: TUTTI DG ESTERNI

L’ex Gen. “come” il Capo dello Stato: complesse toppe giuridiche dalla Giunta

Dopo le tante sollecitazioni sul tema delle nomine dei Direttori generali dei Dipartimenti regionali, il governatore Bardi e il suo staff legislativo hanno finalmente inteso rispondere direttamente. Non sui nomi, però, ma sulla prassi che intendono seguire. L’interpretazione delle norme in materia è così clamorosa che va oltre ciò che nei limiti ci si sarebbe potuto attendere. Ad ogni modo per il governatore lucano, teoricamente tutti i nuovi Direttori generali potrebbero essere “esterni” puri. Con buona pace dell’inevitabile aggravio di spesa per i cittadini lucani che ciò comporterebbe. E con buona pace delle contestazioni già eseguite per la legislatura Pittella dalla Corte dei Conti di Basilicata. Bardi e la Giunta hanno confermato che per i Dg non ci sarà l’interpello. Del tutto parziale il riferimento alle legge regionale in materia, del 2010, perchè secondo l’interpretazione di Bardi ed esecutivo, le nomine dei Dg nomine tutte fiduciarie e pertanto non c’è bisogno di soffermarsi su percentuali che limitano l’utilizzo degli esterni. Tutti potrebbero essere esterni. A supporto vengono citate due toppe giuridiche inerenti una sentenza della Corte dei Conti che si riferisce anche al «Decreto del Presidente della Repubblica 27 dicembre 2011», e un’altra della Corte Costituzionale che riguarda una società in house della Regione Calabria, della Corte Costituzionale. Se già risulta complesso paragonare i Dipartimenti regionali a una società in house, l’equiparazione della figura del presidente della Regione con quella del Capo dello Stato pone ulteriori interrogativi.

Ferdinando Moliterni

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