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Incidente in laguna: le immagini della collisione girate dalla prua della nave

Il video della collisione tra la nave da crociera Msc Opera e il vaporetto turistico nel canale della Giudecca a

Il video della collisione tra la nave da crociera Msc Opera e il vaporetto turistico nel canale della Giudecca a Venezia. Le immagini sono girate da testimoni dalla prua della nave

Incidente Venezia, Lega: Stop grandi navi in laguna? Tutto bloccato da Toninelli

Sull’incidente di oggi tra una nave da crociera e un battello a Venezia interviene la Lega per chiarire che se le grandi navi possono transitare ancora in laguna come se niente fosse, la “colpa” è del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, retto dal pentastellato Danilo Toninelli.

Secondo il Carroccio sono i M5s ad aver bloccato il piano per il divieto di transito delle grandi navi in laguna; uno stop -precisano fonti leghiste- già condiviso con le autorità locali e gli armatori. E allora? “Tutto è bloccato da mesi perché è arrivato un no da un ministero, non della Lega”. Ovvio il riferimento al ministro Toninelli che non ha “mai preso una decisione definitiva”. Matteo Salvini parlando in comizio a Tivoli spiega: “Mi risulta che una soluzione per evitare problemi come quello dell’incidente tra le navi a Venezia era stata elaborata già dall’anno scorso, con l’allargamento di un canale e una parte delle navi a Porto Marghera, ma tutto ciò è bloccato da mesi perché è arrivato un no da un ministero romano, e non è un ministero della Lega”. Dopo l’incidente, che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi, Toninelli in un tweet aveva detto che quanto accaduto “dimostra che le grandi navi non devono più passare dalla Giudecca. Dopo tanti anni di inerzia, finalmente siamo vicini ad una soluzione definitiva per tutelare sia la laguna che il turismo”. Proprio quell’inerzia che invece viene contestata al ministro M5s dagli alleati. Ed ecco che anche oggi, Due Giugno, dopo il botta e risposta tra Salvini e Fico, lo scontro tra due navi fa litigare ancora i soci di maggioranza. Mit: presto stop grandi navi canale Giudecca e San Marco Fonti del Mit dopo l’incidente di oggi a Venezia avevano fatto sapere che il tavolo istituzionale sul dossier grandi navi in laguna è in corso da tempo e che a breve i ministri interessati comunicheranno le loro decisioni. Secondo l’Ansa è “previsto di allontanare le grandi navi da crociera dal canale della Giudecca e da San Marco”. Inoltre, fanno sapere sempre le stesse fonti, è in fase di completamento il lavoro sul protocollo “fanghi” – necessario per la caratterizzazione dei canali – da parte del Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche di Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli. Dossier su cui è stato chiesto un parere all’Avvocatura dello Stato.

Incidente in laguna: le immagini della collisione girate dalla prua della nave

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Aggiornamento – La Msc ha pubblicato una nota sull’incidente di questa mattina a Venezia, spiegando di essere al lavoro per accertare le cause della collisione: “Questa mattina, intorno alle 8.30, Msc Opera in manovra di avvicinamento al terminal per l’ormeggio ha avuto un problema tecnico. La nave era accompagnata da due rimorchiatori e ha urtato la banchina all’altezza di San Basilio. Contestualmente si è verificata una collisione con il battello fluviale. Sono in corso tutti gli accertamenti per capire l’esatta dinamica dei fatti, la compagnia sta assicurando la massima collaborazione ed è in contatto costante con le autorità locali”. A regalare un po’ più di chiarezza è stato invece Davide Calderan, presidente della ‘Rimorchiatori Uniti Panfido’, che ha fornito una prima dinamica dell’incidente: “la nave di Msc aveva un’avaria al motore, segnalata subito dal comandante. Il motore era bloccato, ma in spinta, perché la velocità aumentava, come confermano i tracciati Ais. I due rimorchiatori hanno cercato di fermare il ‘gigante’, fino a quando un cavo di traino si è rotto, tranciato dall’impatto con il battello fluviale”. E poi: “I due rimorchiatori che la guidavano, l’Ivone C e l’Angelina C hanno cercato di frenarla, ma la nave continuava ad accelerare, fino a quando, alla Marittima vecchia, il cavo di traino dell’Angelina è stato tranciato dall’impatto con la plancia del battello turistico fermo al molo, e la nave ha proseguito verso la banchina”. Sebbene il comandante della Msc Opera abbia avvertito per tempo i rimorchiatori di patire un problema ai motori, ci sono comunque degli elementi da chiarire: “Che potesse succedere un incidente simile non ce lo aspettavamo; le navi dovrebbero avere un sistema che permette di spegnere i motori in caso di avaria, non so esattamente perché non sia stato così”. Pino Musolino, presidente dell’autorità portuale dell’Adriatico settentrionale, ha approfittato di questa vicenda per ribadire l’esigenza di interdire l’accesso alle navi di crociera a Venezia: “oggi la giornata deve essere riservata alla gestione dell’incidente ma è evidente che da domani bisognerà muoversi a tutti i livelli con la massima celerità per dare finalmente una soluzione al traffico delle grandi navi a Venezia, liberando dal traffico crocieristico il Bacino di San Marco e il Canale della Giudecca”. Venezia, nave da crociera urta battello: 5 feriti Venezia – La nave da crociera “Opera” della Msc questa mattina ha perso il controllo nel canale della Giudecca ed ha urtato un battello turistico, il River Countess, ormeggiato sulla banchina del Molo San Basilio. La nave della Msc stava arrivando alla stazione marittima di Venezia intorno alle 8:30 di questa mattina, trascinata da un rimorchiatore. Non sono chiare le cause dell’incidente ma alla base dovrebbe esserci stato un black out o la rottura di un cavo di traino. Quando è avvenuto lo scontro a bordo della River Countess c’erano 130 persone, 4 delle quali hanno riportato ferite non gravi, così come una persona a bordo della nave Msc. Sul posto sono immediatamente arrivati i Vigili del Fuoco e tutte le squadre disponibili di sommozzatori per verificare quanto accaduto. L’incidente riaccende il dibattito sulla presenza delle grandi navi nei canali della città, che in molti vorrebbero vietare. Ironia della sorte, proprio in questi giorni l’Unesco ha dato parere favorevole alla presenza delle grandi navi nel cuore della città. Subito dopo l’incidente, il Ministro Toninelli ha pubblicato un tweet per ribadire il ‘no’ dei 5 Stelle alle navi da crociera: “L’incidente di oggi al porto di Venezia dimostra che le grandi navi non devono più passare dalla Giudecca. Dopo tanti anni di inerzia, finalmente siamo vicini ad una soluzione definitiva per tutelare sia la laguna che il turismo”.

https://cronacaeattualita.blogosfere.it/galleria/foto-venezia-nave-da-crociera-urta-un-battello-turistico

Grandi Navi a Venezia: le foto censurate (e profetiche) di Berengo Gardin

FONTE : AGI

“Il 2 giugno del 2019 deve segnare la data della piena presa di coscienza della morte lenta di Venezia” scrive Antonio Scurati, l’autore del recente M. Il figlio del secolo, su La Stampa.

Lo speronamento di un vaporetto da parte di una nave da crociera nel canale dei Petroli, tra Venezia e l’isola della Giudecca, è oggi su tutte le prime pagine dei quotidiani. Una tragedia annunciata sulla quale si sono chiusi gli occhi per anni e sulle cui modalità per evitarla ci si divide da anni, per calcolo e anche molti opportunismi. Il Corriere della Sera, edizione su carta, per la firma di Gian Antonio Stella ricostruisce nel dettaglio la mattinata della collisione di ieri e anche il background e il backstage di un dibattito che dura da decenni, ricordando che “Il sindaco Luigi Brugnaro tuona: ‘È l’ennesima dimostrazione che non è più pensabile che nel canale della Giudecca debbano passare le grandi navi. Lo diciamo da otto anni, e chiediamo immediatamente l’apertura del Vittorio Emanuele’”. Ma sembrerebbe più che altro una dichiarazione ad effetto, dettata dall’emozione, sull’onda di un fatto di cronaca e di una tragedia per grande fortuna evitata, ma non veritiera. Almeno stando all’intervista del grande fotografo Gianni Berengo Gardin, colui il quale ha immortalato le “Grandi Navi” che attraversano la laguna, intervistato da la Repubblica, e che ricostruisce l’episodio di una sua mostra censurata nel 2013 e dai più dimenticato. Oggi Berengo Gardin definisce “lacrime di coccodrillo” quelle versate da quanti, subito dopo la collisione in laguna, si sono affrettati a dichiarare in coro “basta mega-crociere a Venezia”. Come dire? Bugiardi! Racconta il grande fotografo, 88 anni: “Sono venezianissimo, la mia famiglia è veneziana da cinque generazioni, mia moglie è veneziana e i miei figli sono nati a Venezia, ho vissuto qui trent’anni, ho gestito un negozio di vetri di Murano in Calle Larga San Marco”.

“Dovevamo arrivare sull’orlo della tragedia perché cambiassero idea? Non bastava guardare? Non le vollero esporre a Palazzo Ducale, le mie foto. Era già tutto pronto, ma il sindaco Brugnaro disse che la mostra doveva essere “meglio articolata”. Volevano metterci immagini che facessero da contrappeso. Di fatto, una censura inaccettabile. Ma la mostra la feci lo stesso, grazie al Fai, all’ex negozio Olivetti di piazza San Marco. Ne feci anche un libro, grazie all’editore Contrasto”.

Berengo Gardin ricorda anche che “quando la mostra aprì fece millecinquecento persone al giorno, il sindaco le vedeva quando prendeva il caffè ai tavolini lì di fronte, lo avrà capito che la gente era contraria”. E ancora: “Quelle navi sono sempre state una sfida a Venezia. Per capirlo bastava aprire gli occhi. Quei mostri mi ossessionavano. La loro dismisura rispetto alla fragilità di Venezia mi angosciava. Grattacieli orizzontali galleggianti, lunghi due volte piazza San Marco e alti il doppio di Palazzo Ducale… Mi pareva impossibile che nessuno vedesse quell’aggressione visuale, che umiliava la bellezza della città e che poteva essere il preannuncio di disastri reali”. Il disastro è stato sfiorato. Ma cosa ha da dire il sindaco Brugnaro a Berengo Gardin che lo accusa di aver rifiuta la sua mostra del 2013 sulle Grandi Navi che transitano in laguna squassandola in ogni caso? Solo per via del moto ondoso che provocano?

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