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Istanza di avocazione alla Procura generale dell’avvocato Verrillo, legale di Daniel

Benevento.
Un’istanza alla Procura generale di Napoli perchè avochi a sé l’inchiesta sulla morte di Maria, 9 anni, rumena, che il 19 giugno 2016 era stata trovata senza vita, annegata, nella piscina di un casale a San Salvatore Telesino.

Morte di Maria, “l’indagine va trasferita a Procura di Napoli”

Istanza di avocazione alla Procura generale dell’avvocato Verrillo, legale di Daniel

di Enzo Spiezia su ottopagine.it

Benevento.
Un’istanza alla Procura generale di Napoli perchè avochi a sé l’inchiesta sulla morte di Maria, 9 anni, rumena, che il 19 giugno 2016 era stata trovata senza vita, annegata, nella piscina di un casale a San Salvatore Telesino.

L’ha presentata l’avvocato Salvatore Verrillo, difensore di Daniel Ciocan, connazionale della vittima, da circa tre anni indagato per omicidio e violenza sessuale, secondo il quale la Procura di Benevento avrebbe dovuto contestare anche l’ipotesi omicidiaria, e non solo quella relativa agli abusi, ai genitori della bimba.

Una conclusione alla quale è giunto sulla scorta della decisione adottata a gennaio dal gip Flavio Cusani, che, come si ricorderà, aveva archiviato la posizione di Cristina Ciocan, sorella di Daniel, per la quale era stato prospettato il concorso in omicidio, ed aveva ordinato il prosieguo dell’attività investigativa per altri sei mesi a carico di Daniel, allargandola anche “come atto dovuto, stante le notazioni del Riesame a firma del presidente estensore Nicola Quatrano, nei confronti di Marius Ungureanu e di Andreea Elena Ungureanu”, il papà e la mamma della piccola, assistiti dagli avvocati Fabrizio Gallo e Serena Gasperini.

Ancora indagini dei carabinieri, dunque, “osservando le indicazioni già date dal Gip e ribadite dal Riesame e dalla Cassazione, secondo i quali appaiono trascurate alcune ipotesi investigative, e non tutte le piste investigative, inoltre, risultano essere state adeguatamente esplorate”, aveva precisato Cusani, per il quale “è di palmare evidenza che l’omicidio della bambina è strettamente collegato agli abusi che ella subiva da tempo da parte di persone adulte. Individuare queste persone potrebbe aprire la strada all’individuazione delle persone che ne cagionarono la morte”

La piscina dove è annegata Maria Ungureanu

Ora l’istanza alla Procura generale, ultima novità di un’inchiesta nella quale il procuratore Giovanni Conzo ha proposto ed ottenuto dal gip Giuliana Giuliano la fissazione dell’incidente probatorio. Appuntamento lo scorso 11 aprile, quando Giuliano ha affidato ai professori Cristoforo Pomara, Ciro Di Nunzio (con il chimico Aldo Di Nunzio) e Francesco Sessa l’incarico di procedere alla riesumazione della salma, all’esame autoptico e a quelli di natura genetica.

Nella stessa occasione le parti hanno nominato i loro specialisti: nessuno per il Pm, il professore Fernando Panarese e la criminologa Ursula Franco per Daniel; i professori Tatiana Mangiullo e Marina Baldi, ed i criminologi Roberta Bruzzone e Nicola Caprioli per i genitori di Maria.

Genitori di Maria Ungureanu

Il disseppellimento era in programma il 17 aprile, ma è stato rinviato perchè i periti scelti dal Gip hanno evidenziato alcuni problemi: l’assenza, allo stato, di un elenco dettagliato del materiale biologico attualmente a disposizione, e il prelievo di campioni di più organi effettuato all’epoca durante l’autopsia curata dal professore Claudio Buccelli e dalla dottoressa Monica Fonzo.

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