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Legittima difesa, Mattarella promulga ma scrive alle Camere: “Turbamento sia obiettivo”

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato la legge recante modifiche al codice penale e in materia di legittima difesa ed ha contestualmente inviato una lettera ai Presidenti del Senato della Repubblica, Maria Elisabetti Alberti Casellati, della Camera dei Deputati, Roberto Fico, e al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte.

IL CAPO DELLO STATO ~ PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA SERGIO MATTARELLA

Venerdì 26 Aprile 2019

Legittima difesa la lettera di SERGIO Mattarella
Mattarella promulga la legge sulla legittima difesa e scrive alle camere. Resta il principio costituzionale della condizione di necessità. Le nuove norme non attenuano il ruolo dello Stato

Legittima difesa, Mattarella promulga ma scrive alle Camere: “Turbamento sia obiettivo”

Lettera ai presidenti di Senato e Camera e al premier. Mancano garanzie fuori domicilio e in caso di rapina. Salvini: “Ascolto Colle ma è legge”. Anm: “Adesione alle parole del capo dello Stato”

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato la legge sulla legittima difesa, ma “contestualmente” ha scritto alle Camere per rimarcare che le nuove norme non devono attenuare il ruolo dello Stato.

“Va preliminarmente sottolineato che la nuova normativa non indebolisce né attenua la primaria ed esclusiva responsabilità dello Stato nella tutela della incolumità e della sicurezza dei cittadini, esercitata e assicurata attraverso l’azione generosa ed efficace delle Forze di Polizia”, scrive il capo dello Stato nella lettera inviata ai presidenti del Senato e della Camera e al presidente del Consiglio. 

“L’art.2 della legge, modificando l’art.55 del codice penale – aggiunge il capo dello Stato – attribuisce rilievo decisivo ‘allo stato di grave turbamento derivante dalla situazione di pericolo in atto’: è evidente che la nuova normativa presuppone, in senso conforme alla Costituzione, una portata obiettiva del grave turbamento e che questo sia effettivamente determinato dalla concreta situazione in cui si manifesta”.

Mattarella promulga legge sulla legittima difesa: “Non attenua il ruolo dello Stato”
Inviata anche una lettera ai presidenti delle Camere e al premier. Salvini: ‘Ascolto il Colle ma è legge’

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato la legge recante modifiche al codice penale e in materia di legittima difesa ed ha contestualmente inviato una lettera ai Presidenti del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati, della Camera dei Deputati, Roberto Fico, e al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte. Ne dà notizia il Quirinale.

“Va preliminarmente sottolineato che la nuova normativa non indebolisce né attenua la primaria ed esclusiva responsabilità dello Stato nella tutela della incolumità e della sicurezza dei cittadini, esercitata e assicurata attraverso l’azione generosa ed efficace delle Forze di Polizia”, scrive Mattarella nella lettera con cui accompagna la promulgazione della legge sulla legittima difesa.
“L’art.2 della legge, modificando l’art.55 del codice penale, attribuisce rilievo decisivo ‘allo stato di grave turbamento derivante dalla situazione di pericolo in atto’: è evidente che la nuova normativa presuppone, in senso conforme alla Costituzione, una portata obiettiva del grave turbamento e che questo sia effettivamente determinato dalla concreta situazione in cui si manifesta”, scrive il presidente della Repubblica nella lettera.
“Segnalo che l’articolo 3 della legge in esame subordina al risarcimento del danno la possibilità di concedere la sospensione condizionale della pena, nel caso di condanna per furto in appartamento o per furto con strappo ma che lo stesso non è previsto per il delitto di rapina. Un trattamento differenziato tra i due reati non è ragionevole poiché – come indicato dalla Corte costituzionale, nella sentenza n. 125 del 2016 – ‘gli indici di pericolosità che possono ravvisarsi nel furto con strappo si rinvengono, incrementati, anche nella rapina'”, scrive ancora il presidente della Repubblica nella lettera che accompagna la promulgazione della legge sulla legittima difesa.

Salvini: ‘Ascolto il Colle ma è legge’ – “Io ascolto con interesse estremo i rilievi del capo dello Stato, ma la legittima difesa è legge dello Stato e i rapinatori da oggi sanno che se entrano in una casa, un italiano può difendersi senza rischiare di passar anni davanti a un tribunale in Italia”. Lo ha affermato Matteo Salvini dopo avere concluso un comizio nel Catanese. “Questa legge – ha aggiunto – rende il mestiere dei rapinatori più pericoloso di quello che era ieri”.
“Bellissima notizia per gli italiani perbene e pessima per i delinquenti: come avevamo promesso, da oggi la legittima difesa è legge dello Stato! Grazie al presidente della Repubblica. Noi stiamo dalla parte di chi si difende”, dice ancora Salvini.

Giorgetti, Conte vedrà le carte e capirà – “Per adesso gli hanno fatto un processo sui giornali e lui non ha ancora potuto difendersi. Se Conte gli chiede di dimettersi? Conte è un professore e un avvocato, vedrà le carte e capirà”. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, interviene così sul caso Siri a margine di un incontro a Novara.

Ucpi, Mattarella vanifica riforma – L’ interpretazione del capo dello Stato sulla riforma della legittima difesa “vanifica l’intero impianto normativo e ne dimostra la vuota natura propagandistica”. Lo sostiene il presidente dell’Unione delle Camere penali Giandomenico Caiazza, che giudica la lettera del capo dello Stato “un fatto eccezionale che dimostra la fondatezza delle perplessità di ordine costituzionale che dal primo momento abbiamo denunziato”.

Anm, adesione a parole Mattarella – “Piena adesione a quanto segnalato da Mattarella” sulla riforma della legittima difesa. A esprimerla il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Pasquale Grasso, che a proposito della riforma osserva ancora: “è legge dello Stato. Nella concreta applicazione, se emergeranno dubbi di costituzionalità, saranno sottoposti al vaglio della Corte Costituzionale”.

Arriva puntuale il commento di Matteo Salvini. “Ascolto con interesse estremo i rilievi del capo dello Stato – dichiara il ministro dell’Interno – ma la legittima difesa è legge dello Stato e i rapinatori da oggi sanno che se entrano in una casa, un italiano può difendersi senza rischiare di passar anni davanti a un tribunale in Italia”. “Questa legge – ha aggiunto – rende il mestiere dei rapinatori più pericoloso di quello che era ieri”.

E la ministra Giulia Bongiorno: “Le parole di Mattarella sono in linea con quanto abbiamo sempre sostenuto. Il nuovo testo non è stato pensato per offrire una licenza di uccidere ma per risparmiare inutili calvari giudiziari”.

La scheda: i punti importanti della lettera
I punti importanti della lettera del Capo dello Stato sono i seguenti: la normativa sulla legittima difesa, prevista dal Codice Rocco e ancora vigente, prevede la condizione di “necessità” che non può essere abolita dalla nuova legge perché sarebbe contraria ai principi costituzionali. In altre parole perché la difesa sia legittima deve continuare a sussistere la necessità di difendersi da un pericolo attuale (ossia in atto, contemporaneo) di un’offesa ingiusta. 

Altro rilievo. Sull’introduzione del concetto di “grave turbamento” non può essere invocato “soggettivamente” da chi ha sparato. Se fosse una scriminante sempre e comunque colui che che ha sparato potrebbe dire di essere stato in stato di grave turbamento per evitare il processo per eccesso di legittima difesa. Bisogna invece che questo stato di grave turbamento sia riconosciuto oggettivamente.
 
Infine vengono segnalati due errori materiali: alcune garanzie fornite dalla legge per chi si è avvalso della legittima difesa non vengono estese al di fuori del domicilio (per esempio se vengo aggredito per strada), né al reato di rapina (ben più grave di quello di furto o di scippo).

Anm: “Piena adesione”
“Piena adesione a quanto segnalato da Mattarella”. Pasquale Grasso, presidente dell’Associazione nazionale magistrati, commenta così la promulgazione della legge di riforma della legittima difesa e le considerazioni contenute nella lettera di Mattarella. “E’ legge dello Stato. Nella concreta applicazione, se emergeranno dubbi di costituzionalità – sottolinea Grasso – saranno sottoposti al vaglio della Consulta”.

Il testo della lettera
“Ho promulgato in data odierna la legge recante: ‘modifiche al codice penale e altre disposizioni in materia di legittima difesa’. Il provvedimento si propone di ampliare il regime di non punibilità a favore di chi reagisce legittimamente a un’offesa ingiusta, realizzata all’interno del domicilio e dei luoghi ad esso assimilati, il cui fondamento costituzionale è rappresentato dall’esistenza di una condizione di necessità.

Va preliminarmente sottolineato che la nuova normativa non indebolisce nè attenua la primaria ed esclusiva responsabilità dello stato nella tutela della incolumità e della sicurezza dei cittadini, esercitata e assicurata attraverso l’azione generosa ed efficace delle forze di polizia.

L’art.2 Della legge, modificando l’art.55 del codice penale, attribuisce rilievo decisivo ‘allo stato di grave turbamento derivante dalla situazione di pericolo in atto’: è evidente che la nuova normativa presuppone, in senso conforme alla costituzione, una portata obiettiva del grave turbamento e che questo sia effettivamente determinato dalla concreta situazione in cui si manifesta.

Devo rilevare che l’articolo 8 della legge stabilisce che, nei procedimenti penali nei quali venga loro riconosciuta la legittima difesa ‘domiciliare’, le spese del giudizio per le persone interessate siano poste a carico dello stato, mentre analoga previsione non è contemplata per le ipotesi di legittima difesa in luoghi diversi dal domicilio”.
 

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato la legge recante modifiche al codice penale e in materia di legittima difesa ed ha contestualmente inviato una lettera ai Presidenti del Senato della Repubblica, Maria Elisabetti Alberti Casellati, della Camera dei Deputati, Roberto Fico, e al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte.

Legittima difesa: la Lettera di Mattarella a Camere e premier

Qui di seguito il testo
Ho promulgato in data odierna la legge recante: “Modifiche al codice penale e altre disposizioni in materia di legittima difesa”. Il provvedimento si propone di ampliare il regime di non punibilità a favore di chi reagisce legittimamente a un’offesa ingiusta, realizzata all’interno del domicilio e dei luoghi ad esso assimilati, il cui fondamento costituzionale è rappresentato dall’esistenza di una condizione di necessità. Va preliminarmente sottolineato che la nuova normativa non indebolisce né attenua la primaria ed esclusiva responsabilità dello Stato nella tutela della incolumità e della sicurezza dei cittadini, esercitata e assicurata attraverso l’azione generosa ed efficace delle Forze di Polizia.
L’art.2 della legge, modificando l’art.55 del codice penale, attribuisce rilievo decisivo “allo stato di grave turbamento derivante dalla situazione di pericolo in atto”: è evidente che la nuova normativa presuppone, in senso conforme alla Costituzione, una portata obiettiva del grave turbamento e che questo sia effettivamente determinato dalla concreta situazione in cui si manifesta. Devo rilevare che l’articolo 8 della legge stabilisce che, nei procedimenti penali nei quali venga loro riconosciuta la legittima difesa “domiciliare”, le spese del giudizio per le persone interessate siano poste a carico dello Stato, mentre analoga previsione non è contemplata per le ipotesi di legittima difesa in luoghi diversi dal domicilio
. Segnalo, infine, che l’articolo 3 della legge in esame subordina al risarcimento del danno la possibilità di concedere la sospensione condizionale della pena, nel caso di condanna per furto in appartamento o per furto con strappo ma che lo stesso non è previsto per il delitto di rapina. Un trattamento differenziato tra i due reati non è ragionevole poiché – come indicato dalla Corte costituzionale, nella sentenza n. 125 del 2016 – “gli indici di pericolosità che possono ravvisarsi nel furto con strappo si rinvengono, incrementati, anche nella rapina”.

Andrea Orlando “Vanno accolti con profondo rispetto i rilievi del Presidente Mattarella il quale, accompagnando con una lettera la promulgazione della legge sulla Legittima difesa, ha richiamato i principi costituzionali relativi alle prerogative dello Stato sulla sicurezza che non può essere in alcun modo delegata ai cittadini”

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