Eventi e Cultura

QUELLA MONNA LISA IN BASILICATA

Il documentario “Identità Monna ” del regista Luca Trovellesi Cesana

Di Leonardo Pisani

Un filo rosso che lega Parigi alla Lucania, Milano ad Amboise, Roma a Venezia, Mantova  e Pavia, e Anchiano, piccola frazione di Vinci a Lagonegro, splendido gioiello della Basilicata. A cinquecento anni dalla morte, il suo ricordo, la sua fama, il suo fascino è ancora vivo. Anche il suo mistero. Parliamo del Genio Italico per eccellenza il  figlio naturale di Ser Piero da Vinci, nato ad Anchiano, una frazione di Vinci il 15 aprile del 1475, studiato e analizzato in tutti i suoi aspetti, Leonardo fa  ancora discutere e resta ancora un arcano in molti particolari. Anche quel misterioso sorriso,quel enigmatico ritratto, il suo quadro più famoso, e più amato, dal quale non se ne separava mai,  che solo nell’ultimo periodo della sua vita, se ne distaccò vendendolo a re Francesco I di Francia. La Gioconda, La Monna Lisa, ma chi era quella dama. E cosa centra la Basilicata, Lo possiamo scoprire con un viaggio ideale dal Louvre a Lagonegro, passando per la Napoli  capitale del Regno degli Aragona, con “Identità Monna Lisa”  un sofisticato documentario  del regista Luca Trovellesi Cesana, marchigiano di Civitanova e esperto di  l’archeologia, la storia antica, la religione e i temi di frontiera, adottando sempre nei suoi studi e ricerche un approccio scientifico e multidisciplinare e del titanico personaggio se ne è già occupato con “ Leonardo – Il ritratto ritrovato” presunto Autoritratto Lucano di Leonardo da Vinci viene rinvenuto da Nicola Barbatelli nel dicembre 2008, all’interno delle raccolte private di un nobile salernitano e del passaggio del dipinto dalle mani di nobili famiglie lucane a quelle di un collezionista salernitano (ma originario di Moliterno, in Lucania), presso il quale è stato identificato, sia pure con tutte le cautele del caso. Alcuni anni prima della ‘riscoperta’ il dipinto era stato messo all’asta a Napoli al prezzo base di 1000 euro, ma non lo aveva comprato nessuno. L’opera, prima del suo ultimo approdo in mani private apparteneva ad una famiglia di Acerenza (Potenza), la quale credeva fosse un ritratto di Galileo Galilei. Di Luca Trovellesi Cesana e del suo ultimo documentario me ne aveva parlato Raffaello Glinni, e oggi andrà in onda in prima serata su digitale terrestre su  Focus, quindi letteralmente in tutto il mondo su reti Diiscovery Channel ed History Channel.

La Monna Lisa e Lagonegro, quale legame ci può essere?  Ebbene sì Lagonegro, nel sud della Basilicata, come scrisse lo scrittore russo Dmitrij Sergeevič Merežkovskij autore nel 1901 “del romanzo “La Resurrezione degli Dei”. Il romanzo su Leonardo da Vinci dove colloca la morte della modella leonardiana in Lucania precisamente a Lagonegro. Così recita il testo: “Monna Lisa mori per una infezione un morbo alla gola” in una piccola e oscura città di nome Lagonegro. Il marito, messer Francesco del Giocondo era in viaggio verso le Calabrie per chiudere un affare di pelli di montone e l’aveva lasciata a soggiornare nella vicina cittadina lucana. La morte sarebbe sopraggiunta nel 1506/1542 per una forte febbre improvvisa. Alcune sono le varianti dell’anno e l’appropriarsi del luogo di morte della modella Leonardiana, ma a tutt’oggi non ci sono fonti incontrovertibili, il mistero rimane e si infittisce anche dopo i ritrovamenti di alcuni documenti nella città di Firenze che proverebbero la dipartita della “modella” nella città del giglio. Nel grazioso paese lucano  nel 2014 fu inaugurato nella piccola cittadina lucana il Monnalisa Museum. È l’ultimo enigma legato al famoso quadro di Leonardo da Vinci che ogni giorno richiama al Louvre più di ventimila visitatori. Ma perché ancora oggi questo sorriso impenetrabile è avvolto dal mistero? Cosa spinge studiosi di diverse discipline a compiere lunghe ricerche? Perché artisti di ogni settore si confrontano prima o poi con quest’immagine senza tempo? Chi è davvero la Gioconda? Il documentario di Luca Trovellesi Cesana prodotto dalla Sydonia Production ci porterà in un viaggio alla scoperta di chi fosse quella dama misteriosa.

Partiremo da Parigi, dove si trova attualmente il dipinto, per ricostruire la vera e propria epopea che ha subito l’opera. Acquistata da re Francesco I nel 1518, finita nella camera da letto di Napoleone, trafugata dal Louvre nel 1911 da un muratore italiano, nascosta in cinque castelli diversi per non essere rubata dai Nazisti.  Attraverso avvincenti ricostruzioni mescolate a focus scientifici 3d, indagheremo sulla tela e gli enigmi non ancora risolti. Davvero si nasconderebbe un’altra immagine sotto ai lineamenti della Gioconda? Qual è il paesaggio che fa da sfondo e che potrebbe darci utili informazione sulla composizione del quadro? Qual è la vera identità di Monna Lisa? Secondo la teoria più accreditata, Monna Lisa sarebbe Lisa Gherardini del Giocondo, moglie del ricco mercante Francesco del Giocondo. Leonardo avrebbe dipinto la moglie del Giocondo nel suo terzo soggiorno a Firenze per poi portarsi con sé il quadro incompiuto alla corte di Francesco I. È proprio in Francia che l’opera è menzionata per la prima volta con il nome de “La Joconda”. Seguendo questa pista, ci recheremo a Firenze dove qualche anno fa sono stati effettuati degli scavi presso l’ex Monastero di Sant’Orsola. Gli esami del carbonio 14 effettuati su resti ossei confermerebbero che è questo il luogo dove è stata sepolta Lisa Gherardini. Ma una nuova ipotesi molto attendibile afferma che la nobildonna sarebbe stata sepolta addirittura in Lucania

. Visiteremo il nuovo museo di Lagonegro, in Basilicata, dove scopriremo particolari inediti dell’avvincente teoria. Nel suo libro “Leonardo da Vinci o la resurrezione degli Dei”, scritto nel 1901, il romanziere russo Merežkovskij indica come luogo di sepoltura della Gioconda proprio la piccola cittadina lucana. Attraverso il contributo di storici e sociologi, scopriremo come lo scrittore arrivi a questa verosimile e sorprendente conclusione.  E se Monna Lisa non fosse in realtà Lisa Gherardini? Una recente pista ci riporta ancora in Basilicata, dove tutt’ora esiste una località denominata “Gioconda”. Monna Lisa sarebbe infatti Isabella d’Aragona, figlia dell’erede al trono di Napoli Alfonso II e di Ippolita Maria Sforza, colta duchessa di Milano. Isabella sarebbe stata sposata segretamente con Leonardo, tra i principali pittori di corte degli Sforza tra il 1482 e l’alba del 1500. Con innovative tecniche grafiche mostreremo l’enorme somiglianza con la Gioconda di Leonardo e l’Isabella d’Aragona di Raffaello.

Luca Tovellesi Cesana

Una docu-fiction nuova e avvincente che ripercorrerà il percorso che il capolavoro di Leonardo ha vissuto dal principio fino ai giorni nostri, consapevoli che la Gioconda continuerà a meravigliarci così come il suo sorriso.

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