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Stefano Tria è uno degli skipper che si alternano sulla barca a vela che appoggia la Mare Jonio

“Stefano Tria è uno di noi e fa quello per cui Mediterranea è nata: salvare e salvarci da questo orrore”

Stefano Tria, il figlio del ministro dell’Economia è con Mediterranea: “Salva vite” | Migranti, con Mediterranea c’è il figlio del ministro Tria: “Salva vite”

“Non ci siamo mai posti il problema di chi ognuno di noi sia figlio o parente, ma di cosa possiamo fare per salvare quante più vite umane possibile”, comunica la Ong. Stefano Tria è uno degli skipper che si alternano sulla barca a vela che appoggia la Mare Jonio

STEFANO TRIA :  skipper

Stefano Tria, il figlio del ministro dell’Economia è con Mediterranea: “Salva vite” | Migranti, Nessun segreto.

Tutto alla luce del sole. “Stefano Tria è uno di noi e fa quello per cui Mediterranea è nata: salvare e salvarci da questo orrore” 

Lo scrive su Twitter Mediterranea saving humans – il progetto tutto italiano di soccorso di migranti in difficoltà sulla rotta del Mediterraneo centrale promosso da una rete di associazioni, Ong e realtà politiche e sociali – che così conferma la notizia pubblicata ieri da La Verità a proposito presenza del figlio del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, a bordo della barca a vela che supportava la Mare Jonio, la nave umanitaria che lo scorso 19 marzo è approdata a Lampedusa con 48 migranti soccorsi.

Comunica la Ong: “Non ci siamo mai posti il problema di chi ognuno di noi sia figlio o parente, ma di cosa possiamo fare per salvare quante più vite umane possibile” Stefano Tria, con Mediterranea c’è il figlio del ministro dell’Economia Stefano Tria fa parte del circuito degli skipper che si alternano nelle varie missioni di Mediterranea sulla barca a vela che appoggia la stessa Mare Jonio.

Per entrare a fare parte del progetto ha semplicemente proposto la sua candidatura tramite il sito della Ong, nella sezione “Sali a bordo e resta in contatto con noi”

La linea dura del governo di cui fa parte, in un ruolo chiave, il ministro Giovanni Tria non cambia, e il ministro l’Interno Matteo Salvini ieri ha ribadito il suo netto no all’approdo in un porto italiano della nave di una Ong che ha salvato al laergo della Libia 64 migranti.

La nave Mare Jonio era stata posta sotto sequestro dalla procura di Agrigento ed il comandante Pietro Marrone e il capo missione Luca Casarini indagati con l’accusa di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Una settimana fa è stata dissequestrata.

Proprio contro l’intervento della nave della Ong si era schierato il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che aveva parlato di “azione politica gestita da elementi dell’estrema sinistra” “Stefano Tria è uno di noi e fa quello per cui Mediterranea è nata: salvare e salvarci da questo orrore”.

Così Mediterranea saving humans – il progetto italiano di soccorso promosso da una rete di associazioni, Ong e realtà politiche e sociali – conferma la notizia pubblicata oggi da La Verità della presenza del figlio del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, a bordo della barca a vela che supportava la Mare Jonio, la nave umanitaria che lo scorso 19 marzo è approdata a Lampedusa con 48 migranti soccorsi.

“Non ci siamo mai posti il problema di chi ognuno di noi sia figlio o parente, ma di cosa possiamo fare per salvare quante più vite umane possibile”, dice la Ong. Inevitabile l’imbarazzo, vista la durezza della linea dell’esecutivo sulla questione migranti. Proprio oggi il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha ribadito il nuo netto no all’approdo sulle coste italiane di una nave di una Ong che ha salvato dal mar Libico 64 migranti.

La Mare Jonio è stata posta sotto sequestro dalla procura di Agrigento ed il comandante Pietro Marrone e il capo missione Luca Casarini indagati con l’accusa di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Il 27 marzo è stata dissequestrata. Contro l’intervento della nave umanitaria si era schierato il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che aveva parlato di “azione politica gestita da elementi dell’estrema sinistra”. Stefano Tria fa parte del circuito degli skipper che si alternano nelle varie missioni di Mediterranea sulla barca a vela che appoggia la stessa Mare Jonio.

E’ entrato in contatto con Mediterranea inviando la sua candidatura tramite il sito della Ong, nella sezione “Sali a bordo e resta in contatto con noi” C’è anche Stefano Tria, figlio del ministro dell’Economia Giovanni, a bordo della Mediterranea, la barca a vela che supportava la Mare Jonio, nave umanitaria che lo scorso 19 marzo è approdata a Lampedusa con 48 migranti soccorsi.

La conferma

La conferma arriva dalla stessa «Mediterranea saving humans»: «Sì, Stefano è uno di noi e fa quello per cui Mediterranea è nata: salvare e salvarci da questo orrore. Non ci siamo mai posti il problema di chi ognuno di noi sia figlio o parente, ma di cosa possiamo fare per salvare quante più vite umane possibile».

Skipper

La Mare Jonio è stata posta sotto sequestro dalla procura di Agrigento e il comandante Pietro Marrone e il capo missione Luca Casarini sono stati indagati con l’accusa di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Il 27 marzo è stata dissequestrata. Contro l’intervento della nave umanitaria si era schierato il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che aveva parlato di «azione politica gestita da elementi dell’estrema sinistra». Stefano Tria fa parte del circuito degli skipper che si alternano nelle varie missioni di Mediterranea sulla barca a vela che appoggia la stessa Mare Jonio. È entrato in contatto con Mediterranea inviando la sua candidatura tramite il sito della ong, nella sezione «Sali a bordo e resta in contatto con noi». Non ha pubblicizzato la sua partecipazione, che però è stata resa nota dalla «Verità» e rischia di essere imbarazzante per il padre, visto la battaglia contro le ong condotte da Salvini.

Figli

Non è la prima volta che i figli, con le loro attività politiche e non solo, mettono in imbarazzo padri celebri e impegnati in politica.

E’ successo con Veronica Padoan, figlia del ministro Giancarlo, impegnata a lottare nelle piazze per i diritti degli sfruttati dal caporalato.

Ma anche con Giuliana, figlia di Ignazio Visco, nel movimento di estrema sinistra della Capitale. E. di recente, con il figlio di Ignazio La Russa, il rapper Larus, noto per cantare «Sono tutto fatto».

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