Blog

Serena Pellegrino smonta punto su punto le dichiarazioni del Prefetto di Gorizia

LE “PEZZE” DEL PREFETTO! Oggi i rappresentanti dei 40 amministratori che hanno scritto la lettera al Prefetto, che ringrazio per

On. SERENA PELLEGRINO

LE “PEZZE” DEL PREFETTO!

Oggi i rappresentanti dei 40 amministratori che hanno scritto la lettera al Prefetto, che ringrazio per essere stati protagonisti di questa vicenda, sono stati ricevuti e hanno riportato in questo comunicato stampa la cronaca con le Sue “giustificazioni”. Posso contestargli punto per punto:

UNO “il Prefetto ha dichiarato ai presenti che l’organizzazione dell’evento è stata della Prefettura in collaborazione con Agende Rosse e non viceversa, avendo curato lui personalmente i contatti con i relatori.” Perché se l’iniziativa era della Prefettura, come lui sostiene, Agende Rosse ha dovuto fare richiesta ufficiale e protocollarla al Comune il quale dà risposta dopo più di due mesi in cui si dichiara, attraverso il capo di gabinetto, di aver deciso, vista “l’importanza dell’evento proposto” – proposto da chi? Agende Rosse ovviamente – “d’intesa con il Prefetto” hanno “pensato di collaborare nell’organizzazione di un evento con il coinvolgimento anche delle scuole”.

Quindi la proposta dell’iniziativa tanto interessante era proprio di Agende Rosse ma Comune e Prefettura gliela sfilano trasformandola in un evento per le scuole?

DUE Il Prefetto “Ha spiegato che il passaggio della mail pubblicata sui giornali che si riferiva all’indagine sui precedenti penali della Signora Pellegrino era in realtà in risposta ad una precedente mail da parte del rappresentante di Agende Rosse in cui si chiedeva se la motivazione del no all’ex parlamentare fosse per eventuali precedenti penali.” La mail a cui fa riferimento il prefetto è seguita dopo una conversazione tra Agende Rosse e Prefetto in cui lui riferiva che la mia presenza non era gradita con varie motivazioni al contorno tra cui gli eventi di Gradisca. In questa mail Agende Rosse dichiarano di non accettare ricatti. Il passaggio della mail citato dal Prefetto è il seguente “Da una telefonata giuntami dal sig Prefetto in data odierna mi è stato comunicato che una delle persone relatrici da me indicate per tale manifestazione non sarebbe gradita per alcuni trascorsi. Non entro nel merito della questione, merito che casomai spetta alla Autorità Giudiziale, ma le esterno il mio pensiero contrario ad ogni forma di ricatto.” Probabilmente il Prefetto temeva che potessi parlare delle vicende relative al Centro di identificazione ed esplosione di Gradisca dove attualmente sono indagate 42 persone tra cui due Prefetti. TRE “Ha inoltre specificato che, essendo lui l’organizzatore, voleva lasciare fuori la politica.” Il prefetto decide di lasciare fuori la politica, quella di sinistra, ma di abbracciare quella del nuovo “datore di lavoro”. Da filo PD a filoleghista invitando due esponenti candidate alle amministrative di Modena per una lista vicina al pensiero della destra.

QUATTRO “La presenza di due relatrici, attualmente impegnate politicamente era giustificata dal fatto che fossero state oggetto di minacce e intimidazioni mafiose nel nord Italia, quindi potevano dare testimonianza diretta della loro esperienza agli studenti, ai quali era indirizzato l’evento sebbene coinvolti all’ultimo istante, prescindendo dunque dalla loro appartenenza politica.” Gli studenti vengono “coinvolti all’ultimo istante”. Ma come? Non era il Prefetto ad aver organizzato l’evento così importante? Come mai si riduce all’ultimo istante a chiamare gli studenti? Pare che un dirigente abbia “salvato” il Prefetto garantendogli il pubblico all’ultimo istante. Voglio specificare che Agende Rosse mi ha contattato per assicurarsi la mia presenza a metà dicembre e ribadito la richiesta il 13 gennaio. Con assoluto largo anticipo.

CINQUE “I presenti hanno auspicato un gesto di distensione da parte del Prefetto nei confronti della Signora Pellegrino, nei tempi e nei modi che il Prefetto stesso ritenga più opportuni. Egli stesso si è reso disponibile ad organizzare un evento similare sul tema delle ecomafie che preveda il coinvolgimento dell’ex deputata.” Probabilmente gli amministratori dopo aver sottolineato la gravità dell’atto del Prefetto attraverso queste considerazioni “sottolineando che ogni evento è politico nel senso alto del termine, specie su un tema come quello trattato, ha ribadito con forza che restava aperto il nodo sull’esclusione in quanto le opinioni espresse in passato fossero non gradite, sottolineando che non era questione di appartenenza politica ma di rispetto e tutela del diritto di ogni cittadino di esprimere senza pressioni debite o indebite la propria opinione, a maggior ragione se rappresenta, oltre al proprio, il pensiero di altri cittadini. La serenità di non incorrere in censure per opinioni espresse, anche e non solo durante quando si riveste un ruolo pubblico, va tutelata dalle Istituzioni, per Costituzione” auspicavano che lui facesse un palese gesto di scuse. Cosa ne è uscito? “I presenti hanno auspicato un gesto di distensione da parte del Prefetto nei confronti della Signora Pellegrino, nei tempi e nei modi che il Prefetto stesso ritenga più opportuni. Egli stesso si è reso disponibile ad organizzare un evento similare sul tema delle ecomafie che preveda il coinvolgimento dell’ex deputata.”

Gent.le Prefetto ritengo che lei sia totalmente inadeguato per il ruolo che ricopre. Il suo è un ruolo istituzionale che ha chiare prerogative non sindacabili. Non è apolitico né apartitico come ha più volte ribadito perché lei è il Governo. Non sarà sicuramente un “palco” che mette fine a questa vicenda che, nelle dichiarazioni esplicite, ha tutte le caratteristiche di poter essere portato in giudizio sia penale che civile. Vi invito a leggere la premessa che il Consigliere Andrea Picco (quello che durante la “visita della XMas è stato cacciato dal Comune) fa a questo comunicato stampa, è esplicita del clima che si respirava durante la visita in Prefettura. Grazie ancora a tutti voi che avete alzato la testa perché la nostra democrazia non venga calpestata da atti di arroganza istituzionale.

La sottile linea tra verità e menzogna

A Gorizia il prefetto promette: convegno (senza bavagli)

Si sono presentati a nome della quarantina di amministratori del centrosinistra che hanno firmato la lettera per chiedere chiarimenti sull’esclusione di Serena Pellegrino, ex parlamentare di Sel, dal convegno (poi annullato) organizzato insieme alle Agende Rosse sulle ecomafie: ieri, sono stati ricevuti dal prefetto di Gorizia, che poi è il responsabile della esclusione.

prefetto Massimo Marchesiello

Ex parlamentare non invitata, Prefetto di Gorizia sotto attacco

Polemiche sul web per la mancata ospitalità a Serenza Pellegrino a un evento sulla mafia a Monfalcone

Quello che doveva essere un evento apolitico e apartitico contro la mafia ha alla fine innescato una querelle politica. Qualche giorno fa, infatti, nell’organizzare per il 21 marzo, giornata nazionale contro le mafie, un evento che coinvolgesse anche i ragazzi, il prefetto di Gorizia si era rivolto ad alcune realtà che operano nel campo della legalità. Tra queste anche Agende Rosse che aveva proposto l’ex parlamentare Serena Pellegrino, poi scartata dal prefetto Massimo Marchesiello in quanto aveva posto sotto il piano politico alcune questioni, anche di carattere amministrativo. Da qui la querelle, che ha visto organizzare, dunque, due manifestazioni. La prima da comune di Monfalcone e Prefettura, la seconda, nel pomeriggio dello stesso giorno, il 21 marzo, da parte di Agende Rosse. Il gruppo parlamentare Si, poi, ha presentato in questi giorni un’interrogazione parlamentare sulla vicenda che non sembra si concluderà in tempi brevi. “A Monfalcone abbiamo realizzato un evento dove, come relatori, ci saranno persone che hanno combattuto in vari modi le mafie, soprattutto donne” sottolinea lo stesso Marchesiello. “L’organizzazione è finalizzata a fare qualcosa di apolitico e apartitico dove, ripeto, ci devono essere che hanno subito sulla propria pelle la mafia. Ci saranno altre manifestazioni e altri modi per creare altri eventi. Sono polemiche sterili e mi dispiace perché è una cosa che è nata casualmente come possibilità di intesa ed è stata poi fraintesa. Io continuo ad essere apartitico e apolitico”. La manifestazione organizzata, dunque, da Comune e Prefettura vedrà la presenza, al Kinemax di Monfalcone con inizio alle 9, di Fiorenza Brioni, già sindaco di Mantova, Catia Silva, già consigliere comunale a Brescello, Luana De Francisco, vice capo servizio e cronista giudiziario del Messaggero Veneto, Michele Penta, coordinatore dell’orsservatorio regionale antimafia e del generale Roberto Zuliani, già comandante provinciale Carabinieri di Gorizia. A moderare sarà il direttore de Il Piccolo, Enrico Grazioli. Seguirà, alla presenza delle scuole medie cittadine, una cerimonia in piazza Falcone e Borsellino.

SERENA PELLEGRINO

Sull’ex parlamentare censurata ora il podestà fa mezzo dietrofront

Il caso/Monfalcone. Per il prefetto Serena Pellegrino non poteva parlare in un convegno antimafia per le sue opinioni sui centri dei migranti

Un malinteso, un quiproquò, l’iniziativa era ufficiale, c’erano gli studenti, non si poteva parlare di politica. Come nelle barberie quando c’era Lui (peccato però che nell’iniziativa in questione c’erano due amministratrici di centrodestra). Sono di questo livello, imbarazzate ma anche imbarazzanti, le argomentazioni che si sono sentiti replicare ieri, alla prefettura di Gorizia, dieci amministratori di centrosinistra in rappresentanza degli oltre quaranta che negli scorsi giorni hanno chiesto la «destituzione» del prefetto Massimo Marchesiello per aver depennato da un convegno sulle mafie l’intervento della ex deputata di Sinistra italiana Serena Pellegrino, ex vicepresidente della commissione ambiente della camera e impegnata sul fronte delle ecomafie. In una mail il prefetto aveva ammesso candidamente che l’ex deputata non era gradita per «le sue opinioni» precedenti sul Cie di Gradisca (sul quale sono in corso indagini, fra gli indagati anche due prefetti, guarda caso). Ricapitoliamo la vicenda. In vista delle celebrazioni del 21 marzo, la giornata nazionale contro le mafie, l’associazione Agende Rosse aveva chiesto l’autorizzazione per un convegno a Monfalcone. Il prefetto, tirato in ballo dopo mesi di non risposte da parte della sindaca Anna Cisint (quella del 45 per cento di tetto per i bimbi stranieri nelle classi e che ha estromesso il manifesto e Avvenire dalla biblioteca comunale), alla fine ha avocato a sé l’organizzazione dell’iniziativa, insieme al comune: ma l’ex deputata non poteva parteciparvi. Le Agende Rosse hanno replicato che non potevano cedere «al ricatto» e organizzato un’iniziativa parallela. Ieri la mezza marcia indietro del prefetto, ormai in città definito «podestà» anche se quando era a Ferrara professava inclinazioni democratiche, come in molti ricordano. Agli amministratori che chiedevano spiegazioni per «censure» impensabili da parte delle istituzioni, ha risposto di essere disponibile, bontà sua, a «un gesto di distensione» verso Pellegrino. I partecipanti all’incontro hanno proposto un riparatore nuovo «evento similare sul tema delle ecomafie». A cui invitare l’ex deputata.

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti