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L’ROLOGIO SEGRETO DELL’AVVOCATO AGNELLI

Nel 1955 Agnelli decise infatti di acquistare una rarissima Ferrari 375 America Pininfarina con telaio 0355 GT. All’epoca, l’imprenditore torinese non aveva ancora legato il suo nome in maniera indissolubile con la casa di Maranello, ma l’amore per il Cavallino Rampante era già sbocciato. Nel suo personalissimo garage erano già presenti una 166MM e una 212 Inter coupé: la scelta per la Ferrari numero tre della collezione ricadde su quella che era all’epoca il top della gamma, un modello riservato soltanto ai clienti più affezionati della casa automobilistica. Una, per dire, era stata acquistata da Federico Rossellini per la moglie Ingrid Bergman. L’Avvocato, ovviamente, ne scelse una versione personalizzata in diversi dettagli. Il tettuccio trasparente, un particolare finestrino a scorrimento, il cambio in legno, una speciale tonalità verde scuro realizzata per l’occasione. E soprattutto un orologio Jaeger con riserva di carica di 8 giorni.

Gianni Agnelli e quelle lancette speciali a bordo di una Ferrari ancora più speciale: due miti che si incontrano al volante.

Un modello di stile, in Italia e nel mondo. Difficile trovare un modo migliore per descrivere in poche parole il mito di Gianni Agnelli, imprenditore e politico scomparso nel 2003 che ha legato per sempre il suo nome al mondo Fiat, ai successi Ferrari, alla Juventus e segnato come e più di chiunque altro un’epoca. A partire dal portamento impeccabile, dal sarcasmo sempre sottile e raffinato, dai look semplicemente perfetti. L’orologio portato sopra la manica della camicia, la passione per le barche, gli eventi mondani affrontati in smoking bianco o cravatta nera: mai un dettaglio fuori posto, mai un accessorio sopra le righe. Le lancette, dicevamo, un universo che ha sempre affascinato l’Avvocato, soprannome che Agnelli si era guadagnato con la laurea in legge. E del quale forse in pochi conoscono un retroscena molto, molto particolare.

Nel 1955 Agnelli decise infatti di acquistare una rarissima Ferrari 375 America Pininfarina con telaio 0355 GT. All’epoca, l’imprenditore torinese non aveva ancora legato il suo nome in maniera indissolubile con la casa di Maranello, ma l’amore per il Cavallino Rampante era già sbocciato. Nel suo personalissimo garage erano già presenti una 166MM e una 212 Inter coupé: la scelta per la Ferrari numero tre della collezione ricadde su quella che era all’epoca il top della gamma, un modello riservato soltanto ai clienti più affezionati della casa automobilistica. Una, per dire, era stata acquistata da Federico Rossellini per la moglie Ingrid Bergman. L’Avvocato, ovviamente, ne scelse una versione personalizzata in diversi dettagli. Il tettuccio trasparente, un particolare finestrino a scorrimento, il cambio in legno, una speciale tonalità verde scuro realizzata per l’occasione. E soprattutto un orologio Jaeger con riserva di carica di 8 giorni.

Uno speciale modello che si prestava a due diverse funzionalità: quella di secondo segnatempo, oltre agli immancabili orologi da polso sfoggiati da Agnelli, e quello di cronometro per misurare le prestazioni su strada.

Una spia rossa o verde segnalava l’attivazione o meno di quest’ultima modalità, mentre i numeri arabi erano indicati in un grande quadrante per migliorare la leggibilità. A rendere ancora più unico il tutto, il fatto che il quadrante più in basso, quello adibito alla funzione di cronometro, fosse di fatto “al contrario”, con secondi e minuti a susseguirsi da sinistra a destra in ordine antiorario. La lancetta delle ore, infine, era realizzata con lo stile militare divenuto marchio di fabbrica degli orologi Jaeger. Un ulteriore, prezioso tassello per raccontare il mito dell’Avvocato.

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