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LA PEZZA CHE ATTACCA LUIGI È PEGGIO DEL BUCO DI MARCO

«Insegnanti del Sud si impegnino di più»: polemiche per le parole del ministro Marco Bussetti

LUIGI DI MAIO scrive a MARCO BUSSETTI

Se un Ministro dice una fesseria sulla scuola, chiede scusa. Punto.
Venire in una delle aree più in difficoltà d’Italia a dire – usando il “voi” – che per ridurre il gap nelle scuole del sud “vi dovete impegnare di più” farebbe girare le scatole anche ad un asceta. Figurarsi gli insegnanti!

Caro Marco, siamo noi al Governo che evidentemente dobbiamo impegnarci sempre di più. Soprattutto sulla scuola, che richiede interventi storici per le condizioni veramente indegne in cui versano tante strutture.

Ci sono genitori preoccupatissimi per lo stato degli edifici scolastici e ci sono studenti che fanno lezione in condizioni imbarazzanti. Siamo noi che dobbiamo fare di più e ogni cosa che faremo non sarà mai abbastanza.

Il personale della scuola fa un lavoro eccezionale da nord a sud. I docenti del sud, realtà che conosco bene, lavorano con il massimo impegno e fanno sacrifici da anni. Allo stesso tempo i fondi invece sono mancati. In nome dell’austerità hanno prevalso i tagli agli investimenti anche nell’istruzione e nella formazione dei nostri ragazzi. Questo Governo si è impegnato ad invertire questa tendenza, costi quel che costi.

Ed è arrivato il momento di far parlare i fatti.

Bisogna iniziare a eliminare le “classi pollaio”, quelle dove alunni e insegnanti sono costretti a fare lezione in 30 – a volte anche di più – in un’aula, una piaga in particolare del sud. Questo è un modo anche per valorizzare le competenze degli insegnanti, oltre a fare stare meglio i ragazzi. Ed è solo il primo dei disegni di legge che dobbiamo portare a casa nei prossimi mesi. I miliardi di euro che abbiamo stanziato nel 2019 per l’edilizia scolastica devono essere solo l’inizio. I fondi per nuovi laboratori devono almeno raddoppiare.

Quindi impegniamoci di più come Governo.

Tutto il Governo e tutto il Parlamento hanno solo da imparare da insegnanti, alunni, famiglie e tutto il mondo della scuola per come hanno resistito in questi anni a tutti i tagli e a tutti gli attacchi che hanno subito da parte dei vecchi Governi. Ci sono insegnanti che si svegliano alle 5 del mattino per preparare la lezione, per studiare e aggiornarsi, per conciliare i tempi del lavoro con quelli per la famiglia.

Loro sì che hanno diritto di dirci “impegnatevi di più”. Noi no!

«Insegnanti del Sud si impegnino di più»: polemiche per le parole del ministro Marco Bussetti

Strascichi polemici per le parole del ministro dell’istruzione, Marco Bussetti, che in una nota diffusa ieri in occasione della visita in Campania confermava l’impegno a «essere vicini ai territori, in tutta Italia, al Nord come al Sud», accompagnandolo con una chiosa “territoriale”, che prende la forma di un invito agli insegnanti del Sud perchè assicurino «impegno, sacrificio, ancora impegno» per recuperare il gap tra scuole del Nord e del Meridione.

Il chiarimento di Bussetti

Oggi il ministro chiarisce con un post su facebook: «Non disprezzo il sud, è ridicolo pensarlo – scrive Bussetti -. Una mia frase è stata estrapolata per farla sembrare un attacco. Conosco benissimo i sacrifici di migliaia di insegnanti spostati al Nord, a centinaia di chilometri dalle proprie case. Da Provveditore ne ho incontrati tanti. Conosco le realtà di eccellenza che sono al Sud, nella Scuola come nell’Università e nella Ricerca». E conclude: «Tutto si può dire tranne che io sia un Ministro che guarda con disprezzo al Sud. Credo che i fatti parlino da soli».

Di Maio: «Ha detto una fesseria, chieda scusa»
Ma il chiarimento del ministro in quota Lega non convince il vicepremier M5s Luigi Di Maio: «Bussetti ha detto una fesseria, chieda scusa», scrive, anche lui sul suo profilo Facebook.

Salvini: stop polemiche, fatto tanto per il Sud

A stretto giro arriva la difesa di Matteo Salvini: «Questo governo – sottolinea – sta facendo tantissimo per la gente del Sud, investendo in soldi e uomini, dalla sicurezza alla scuola, dalle pensioni al reddito dalla lotta alla mafia alla difesa dell’agricoltura, quello che non aveva mai fatto nessuno. I fatti sono più forti di qualsiasi polemica».

Intanto monta la polemica nel mondo della scuola. Il ministro «non può delegittimare i dipendenti del Sud «usando espressioni divisive che lasciano intendere che nel Sud non ci si impegna adeguatamente», attacca oggi Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi: «Forse il ministro ignora che in molte aree del sud le scuole sono l’unico avamposto dello Stato. Delegittimare chi vi lavora significa screditare ed è inaccettabile».

IL MINISTRO IN QUOTA LEGA

Dai compiti per le vacanze al presepe nelle aule, le uscite di Bussetti che hanno acceso il dibattito
L’irritazione della Gilda insegnanti: basta stereotipi
insegnati contro Contro il ministro si schiera anche Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, irritato per il ricorso «ai soliti stereotipi e luoghi comuni sul Sud fannullone», mentre Bussetti dovrebbe ricordare che «il 40% degli insegnanti in servizio al Nord proviene dalle regioni meridionali, a dimostrazione che la nostra non è di certo una categoria professionale di nullafacenti». «L’Italia sta attraversando un momento di oggettiva difficoltà e fomentare nostalgie preunitarie, come sta avvenendo con la riforma dell’autonomia differenziata, nuoce al nostro Paese e un ministro della Repubblica dovrebbe guardarsene bene dal farlo», conclude il coordinatore nazionale della Gilda.

De Magistris: Bussetti ministro dell’ignoranza

In trincea contro il Bussetti-pensiero anche il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che in un post pubblica su Facebook parla di «parole di chi non conosce storie e fatti». Ignorando il Sud, Bussetti si rivela essere «un ministro dell’ignoranza», spiega il sindaco partenopeo, «provo vergogna per come sta cadendo in basso il nostro Paese». «Le dichiarazioni del ministro dell’Istruzione sono offensive per l’intero Sud e, pertanto, irricevibili», si indigna via Facebook la vice presidente della Camera e deputato di Forza Italia Mara Carfagna che chiede le scuse ufficiali della maggioranza. «Se il ministro non ha piacere o intenzione di occuparsi di un terzo dell’Italia, quindi di milioni di italiani, può sempre dimettersi e dedicarsi ad altra – certamente più proficua – attività» conclude l’esponente di FI.

Boccia (Pd): ministro venga in Parlamento a spiegare gap Nord-Sud

Sempre su Fb, annuncia invece un’interpellanza urgente in Parlamento il deputato dem Francesco Boccia, «così il ministro, invece di offendere i cittadini del Sud, verrà in Aula a dirci cosa intende fare lui per la scuola italiana e per la scuola a tempo pieno al Sud che deve raggiungere gli stessi standard del resto d’Italia». Il ministro – insiste Boccia – «dovrebbe sapere che al Sud il tempo pieno nella scuola è inferiore ovunque al 15% e in Sicilia siamo addirittura abbondantemente sotto il 10%. E sa perché? Perché non ci sono fondi e la scuola adeguata al sud non è considerata priorità nazionale, non perché tra i meridionali non ci sia la volontà di aprire le scuole nel pomeriggio. Con chi pensa di parlare Ministro Bussetti con gli uomini primitivi?» 

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