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IL GIORNO DEL RICORDO 10 febbraio 1945 ~ 10 febbraio 2019

CAPITOLO BUIO

Una data da non dimenticare
Il 10 febbraio è il giorno del ricodo delle vittime delle foibe nella zona carsica tra Venezia Giulia e la Dalmazia

Il 10 febbraio 2019 si è commemorata la quindicesima Giornata del Ricordo con una manifestazione ufficiale alla foiba di Basovizza, in provincia di Trieste.

 

AL QUIRINALE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA HA CELEBRATO IL GIORNO DEL RICORDO “CAPITOLO BUIO”

Nel 2004 è stata istituita questa giornata al fine di non dimenticare gli avvenimenti accaduti negli anni immediatamente successivi alla Seconda Guerra Mondiale nella zona carsica tra la Venezia Giulia e la Dalmazia.

Infatti, in questi luoghi si è consumato uno dei peggiori eccidi avvenuto in Italia a scapito di migliaia di vittime di nazionalità italiana, slovena e croata (ex italiana), in genere oppositori e potenziali avversari politici del Partito Comunista jugoslavo.

Il territorio carsico è caratterizzato da rocce porose e calcaree facilmente erodibili, di conseguenza favorevoli alla formazione di inghiottitoi naturali (le cosiddette foibe), grotte e pozzi. Il termine deriva dal dialetto tipico delle nostre zone e si riferisce a enormi buche nel terreno profonde anche più di 200 metri, molto usate per l’eliminazione dei corpi delle vittime.

Anche il celebre cantautore Sergio Endrigo, che nel 1968 vinse il Festival di Sanremo, fa parte di questa triste storia. Nacque a Pola nel 1933 e lì trascorse l’infanzia. Quando la sua città passò all’amministrazione istriana, fu costretto ad abbandonare la città natale a causa delle vicende successive alla seconda guerra mondiale.

E la canzone 1947 narra le sue origini e gli avvenimenti, un brano breve ma molto intenso.

Citando Endrigo: “1947 è la mia storia, la storia della mia famiglia scacciata da Pola, dall’Istria, anche se io allora non ho sofferto molto, perché per me che avevo quattordici anni partire era un pò un’avventura, ma per mia madre fu un colpo veramente duro lasciare la casa, gli amici, l’ambiente, la strada dove camminavi tutti i giorni, così all’improvviso. Fu veramente una sofferenza per gli adulti. E così l’ho cantata pensando non tanto a me quanto a loro, ai grandi”

Questa canzone fu in seguito cantata anche in lingua friulana dallo stesso Endrigo, nell’adattamento creativo realizzato per lui da Alberto Zeppieri. Fin dagli anni Sessanta, Endrigo partecipò ad alcune manifestazioni musicali in Jugoslavia, divenendo amico del celebre cantautore croato Arsen Dedić.

Per i giovani, oggi, questi fatti sembrano tanto lontani, ma è bene ricordarli e parlarne a scuola, soprattutto per chi, come noi, vive a pochi chilometri di distanza. Per conoscere parte della storia da cui, nel bene e nel male, proveniamo.

 

Boròvnica – Annamaria Muiesan Gaspari

Abbiamo ricordi nostri
e ricordi di seconda mano
cioè non vissuti in prima persona
ma che abbiamo adattato
dopo averli sentiti
tante volte in famiglia.
Davanti agli occhi della mia memoria
infatti, affamata e lacera si snoda
la processione di deportati

Boròvnica – estate ’45
stelle rosse – filo spinato.
Sono io che mi aquatto fra le stoppie
per buttare il pane ai prigionieri
io a soffrire le voci
che implorano da bere.

Io la donna che si stacca dal gruppo
un poco correndo un poco inciampando
credendo di riconoscere il suo uomo
in ognuno di quei visi macilenti.

Io, io, non mia madre
che adesso è morta,
con tutti i suoi ricordi
che son diventati miei.

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