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PONTE MORANDI DI GENOVA: C’E’ LA TRADUZIONE DEL REPORT EMPA

ASPI: Ad integrazione del Comunicato Stampa del 30 gennaio 2019, si pubblicano di seguito una serie d’informazioni di dettaglio su alcuni viadotti oggetto di attenzione da parte degli organi di stampa.

ASPI: PUBBLICATE ONLINE INFORMAZIONI DETTAGLIATE SU STATO E LAVORI DI MANUTENZIONE IN CORSO SU VIADOTTI

Roma, 31 gennaio 2019  –  “In relazione alle notizie diffuse dagli organi di informazione sullo stato di alcuni viadotti lungo la propria rete, Autostrade per l’Italia rende noto di aver pubblicato sulla homepage del sito www.autostrade.it, nella sezione “Dati e fatti della nostra attività”, informazioni dettagliate sulla condizione e sui lavori di manutenzione dei singoli viadotti interessati, consultabili da chiunque. Ciò ad ulteriore conferma che non esiste alcun rischio per la sicurezza, come già ribadito ieri dalle competenti Direzioni di Tronco della società, e che ogni allarme in tal senso è assolutamente fuorviante e privo di fondamento”.

Informazioni sulla sicurezza dei viadotti

Ad integrazione del Comunicato Stampa del 30 gennaio 2019, si pubblicano di seguito una serie d’informazioni di dettaglio su alcuni viadotti oggetto di attenzione da parte degli organi di stampa.

Comunicato stampa del 30 gennaio 2019

In merito ai 5 viadotti, su un totale di 1943, gestiti da Autostrade per l’Italia, che sarebbero considerati “a rischio” secondo quanto riportato da notizie di stampa, le competenti Direzioni di Tronco della società ribadiscono che non esiste alcun rischio per la sicurezza.

Già lo scorso 4 dicembre, la società ha inviato al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti un report sui viadotti in questione – Gargassa, Pecetti (A26), Moro (A14), Paolillo (A16), Sarno (A30) – contenente il dettaglio degli interventi manutentivi già realizzati o in corso, nonché delle verifiche effettuate. In nessun caso è stato riscontrato alcun problema riguardante la sicurezza di tali opere che, peraltro, sono state oggetto di verifica anche da parte dei competenti uffici ispettivi del Ministero.

Per quanto riguarda invece il Viadotto 6 Luci, la Direzione di Tronco di Genova conferma di aver eseguito in 4 giorni (23-27 dicembre 2018) un intervento di ripristino locale del calcestruzzo copriferro, che non comportava alcuna influenza sotto il profilo statico. Anche questo intervento è stato formalmente comunicato a tutte le autorità competenti.

E’ quindi del tutto destituita di fondamento qualsiasi informazione che consideri tali Viadotti a rischio.

Informazioni di dettaglio

Viadotto Paolillo, A16 (11 metri; 1 campata)

Il difetto era localizzato su una porzione limitata della trave di bordo sottostante il cordolo a margine della corsia di emergenza della carreggiata sud, ininfluente in termini statici e di sicurezza.

Il MIT sulla base di una segnalazione esterna ha svolto sull’opera un’ispezione in data 20 novembre 2018, dove era già presente un cantiere con l’esclusione della corsia di emergenza installato per l’imminente avvio dei lavori di ripristino della trave di bordo, la cui progettazione era stata affidata un mese prima.

In tali casi le cantierizzazioni installate sul piano stradale sono principalmente funzionali a proteggere la sottostante zona dei lavori dove operano su ponteggi gli addetti delle imprese e a limitare i carichi, tenuto conto che per poter operare i ripristini sugli elementi strutturali interessati devono prima essere eseguite delle demolizioni parziali.

Il MIT ha formulato nel corso dell’ispezione alcune prescrizioni puntualmente ottemperate; tra queste anche la chiusura al traffico dell’intera carreggiata.

In data 7 dicembre la Direzione di Tronco ha consegnato al MIT una verifica di sicurezza sviluppata con modalità disposte dallo stesso, che confermava l’idoneità delle limitazioni di cantiere già a suo tempo adottate e che pertanto sono state ripristinate con la riapertura al traffico della carreggiata. L’ultimazione dell’intervento è prevista entro la prima settimana di febbraio.

Viadotto Moro, A14 (1.150 metri su 25 campate)

Sul viadotto Moro è in corso un intervento di manutenzione programmato in due fasi, di cui una afferente agli impalcati di 13 campate e la seconda alla restante parte dell’opera.

L’importo complessivo è di circa 13 milioni di euro.

All’epoca dell’ispezione MIT (7-8 novembre 2018), era già presente un cantiere funzionale all’esecuzione dei lavori di ripristino, che garantiva la piena sicurezza dell’opera, della circolazione e degli addetti alla esecuzione dei lavori. Anche in questo caso il MIT ha formulato prescrizioni puntualmente ottemperate.

A fine novembre 2018 la Direzione di Tronco ha consegnato al MIT una verifica di sicurezza sviluppata con modalità disposte dallo stesso, che confermava l’idoneità delle limitazioni di cantiere già a suo tempo adottate e in essere. Il completamento della prima fase dei lavori è previsto entro il prossimo mese di giugno.

L’intervento nel suo complesso è stato anche anticipato nel corso di un incontro convocato dalla competente Prefettura di Chieti, coinvolta nelle segnalazioni MIT.

Viadotto Pecetti, A26 (132 metri su 3 campate)

Alla data dell’ispezione MIT (19 novembre 2018) era già presente un cantiere con l’esclusione della corsia di marcia per lavori in corso dall’11 ottobre, finalizzati in particolare a risolvere un difetto su una trave segnalato da Spea nell’ambito delle attività di sorveglianza sistematica.

L’esclusione della corsia di marcia, avvenuta a seguito degli approfondimenti effettuati da Spea, è stata poi integrata con le limitazioni di transito per i convogli eccezionali, verificate da apposita analisi di transitabilità ai fini della sicurezza.

Nel successivo sopralluogo del 30 novembre, il MIT prendeva atto dello stato dei lavori in corso sulla trave, riscontrando, l’assenza di particolari degradi manutentivi concernenti gli altri elementi strutturali dell’opera altre travi, traversi, appoggi, solette, ecc.).

Viadotto Gargassa, A26 (275 metri in 7 campate)

Nel corso delle ispezioni MIT del 19 e 30 novembre 2018, il MIT stesso indicava la necessità di eseguire prontamente la rimozione di alcune porzioni superficiali di calcestruzzo degradato. Tale attività veniva posta in essere dalla Direzione di Tronco.

Si segnala che sull’opera la Concessionaria ha pubblicato in data 16/11/2018 sulla Gazzetta Ufficiale il bando di gara relativo ai lavori di manutenzione ordinaria concernenti il ripristino conservativo dell’intero viadotto. Nelle more dell’avvio dei lavori di cui sopra, la Direzione di Tronco ha avviato l’anticipazione di alcune attività di ripristino conservativo.

Viadotto 6 Luci (A7/A10)

Per quanto riguarda il viadotto 6 Luci (una piccola opera in approccio all’intersezione A10-A7 vicina al Morandi) la Direzione di Tronco di Genova conferma di aver eseguito dal 23 al 27 dicembre 2018 un intervento di ripristino dell’anomalia (calcestruzzo copriferro) che non comportava alcuna influenza sotto il profilo statico. Anche questo intervento è stato formalmente comunicato a tutte le autorità competenti.

Viadotto Sarno, A30 (3 km su 91 campate)

I difetti segnalati dal MIT, nel corso dell’ispezione svolta il 21 novembre 2018, si riferivano a distacchi localizzati del copriferro esterno presente su alcune campate, ininfluenti in termini statici e di sicurezza. A seguito dell’ispezione, il MIT stesso non ha richiesto misure di limitazione del traffico. Pur non sussistendo la necessità di un intervento in tempi brevi, la Direzione di Tronco ha comunque attivato la progettazione di un intervento di ripristino conservativo, mentre è in corso di completamento il progetto del sistema di monitoraggio richiesto dal MIT nel corso del sopralluogo.

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Ponte Morandi. La traduzione del report Empa c’è. Nessun ritardo nell’incidente probatorio

Autostrade pubblica il dettaglio degli interventi sui 5 viadotti sotto inchiesta dopo il Morandi

Nei giorni scorsi secondo alcuni giornali, la mancata traduzione del dossier dell’Empa sui reperti del Morandi analizzati rischiava di tardare l’incidente probatorio fissato per l’8 febbraio.

Il Tribunale di Genova, smonta del tutto l’ipotesi, confermando la data fissata per l’udienza.

L’incidente probatorio si terrà regolarmente

Il tribunale tramite l’ufficio stampa, COMUNICA che la traduzione del report “è già stata effettuata e si è in attesa soltanto dell’asseverazione. Essa non ha alcuna incidenza sull’andamento dell’incidente probatorio e sulle udienze che verranno fissate”.

L’udienza dell’8 febbraio si terrà dunque regolarmente “e, così come era già stato previsto, sarà interlocutoria”.

Servirà essenzialmente per consentire ai periti di capire “quali spazi siano lasciati loro dalla demolizione in corso per completare gli accertamenti sui due versanti del ponte”. Una volta definiti questi spazi, “sarà possibile calendarizzare le prossime udienze dell’incidente probatorio, che non avranno comunque nessuna influenza sulle operazioni di demolizione del ponte. Saranno piuttosto queste ad influenzare il completamento delle operazioni peritali”.

 

La Procura: “Abbiamo tutto l’interesse alla demolizione”

La risposta del Tribunale è in linea con le dichiarazioni del procuratore capo di Genova Francesco Cozzi riportate oggi da Repubblica Genova: l’importante per i consulenti, dichiara Cozzi, “è salire sul lato est e fare i rilievi prima della demolizione”. Cosa che, scrive il quotidiano, avverrà all’inizio della settimana prossima, quando saranno effettuati i carotaggi e i prelievi di materiali da analizzare.

Le parole del procuratore riportate da Il Secolo XIX sono ancora più esplicite: “Se non si demolisce non si potrà andare avanti con l’incidente probatorio. Noi abbiamo tutto l’interesse affinché venga demolito il viadotto e questo deve essere un messaggio chiaro”.

Un messaggio per chi, forse, prova a strumentalizzare la Procura per imputarle eventuali ritardi nelle operazioni di demolizione e ricostruzione?

L’uso dell’esplosivo nella demolizione

Le esternazioni di Cozzi arrivano all’indomani della presentazione in Procura del piano di demolizione aggiornato da parte del commissario Bucci.

Il progetto è stato presentato due giorni fa, ma ieri la Procura lo ha trasmesso al gip Angela Nutini, scrive Il Secolo. Il piano verrà poi mostrato ai periti e ai consulenti per ottenere il via libera da tutte le parti in gioco.

Non si tratta, scrive il quotidiano genovese, “di un piano definitivo o di un progetto esecutivo” ma di un dossier molto dettagliato e corposo “stilato sulla base del concetto di “design and build”, cioè con un livello di flessibilità elevato, più dettagliato sui lavori previsti temporalmente prima e più vago sugli interventi successivi”.

Ne emerge che l’esplosivo verrà usato non solo per abbattere la porzione Est del viadotto (sulle pile 10 e 11 che insistono sulle abitazioni), ma anche, in parte, quella Ovest.

Ad occuparsi dell’uso dell’esplosivo sarà la ditta parmigiana Siag, guidata da Danilo Coppe, considerato una sorta di “guru”del settore esplosivi in Italia, a cui è dedicato il programma tv “mister Dinamite”.

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