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OLTRE IL PONTE MORANDI ALTRI 5 VIADOTTI A RISCHIO ?

Nel mirino dei finanzieri ci sono cinque viadotti: il Sei Luci e il Pecetti in Liguria, il Gargassa a Rossiglione, il Paolillo sulla Napoli-Canosa, e il Moro vicino Pescara. Al momento le strutture non sono state sequestrate ma la procura potrebbe decidere di sottoporle a una perizia per valutarne il reale stato di salute e se vi sia un rischio per l’incolumità degli automobilisti.

Non solo il Ponte Morandi: “altri cinque viadotti a rischio e relazioni ‘edulcorate'”

Dieci nuovi indagati nell’inchiesta sul crollo del ponte di Genova. Nel mirino dei finanzieri i report sul Sei Luci e il Pecetti in Liguria, il Gargassa a Rossiglione, il Paolillo sulla Napoli-Canosa, e il Moro vicino Pescar

Un vero e proprio modus operandi. Una sistematica falsificazione dei report sullo stato di salute dei viadotti in tutta Italia, con relazioni “edulcorate” e decise a tavolino. E’ la nuova svolta nell’inchiesta sul crollo del ponte Morandi, il viadotto crollato lo scorso 14 agosto provocando la morte di 43 persone, che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati una decina di persone, tra tecnici e dirigenti di Spea (controllata del gruppo Atlantia) e Autostrade. Un fascicolo parallelo e connesso a quello principale, con l’accusa di falso.

Nel mirino dei finanzieri ci sono cinque viadotti: il Sei Luci e il Pecetti in Liguria, il Gargassa a Rossiglione, il Paolillo sulla Napoli-Canosa, e il Moro vicino Pescara. Al momento le strutture non sono state sequestrate ma la procura potrebbe decidere di sottoporle a una perizia per valutarne il reale stato di salute e se vi sia un rischio per l’incolumità degli automobilisti. Rischio assolutamente escluso da Aspi che ha sempre rimarcato come i controlli eseguiti siano stati sempre accurati e approfonditi, anche con l’ausilio di terze società fuori dal gruppo. Mentre venivano notificati gli avvisi di garanzia i finanzieri hanno anche perquisito le sedi di Spea di Genova, Firenze, Bologna, Milano Terni e Bari dove è stata perquisita anche la sede della direzione di Tronco di Aspi.

Il secondo filone di inchiesta

Un blitz simile era andato in scena la scorsa settimana, quando erano stati passati al setaccio gli uffici della direzione del primo Tronco. Questo secondo filone di inchiesta nasce dopo gli interrogatori di testimoni durante le indagini sul crollo di Ponte Morandi. In particolare i tecnici di Spea avevano raccontato agli inquirenti che i report “talvolta erano stati cambiati dopo le riunioni con il supervisore Maurizio Ceneri (ingegnere di Spea) mentre in altri casi era stato Ceneri stesso a modificarli senza consultarsi con gli altri”.

La perizia in tedesco dei tecnici svizzeri

Intanto rischiano di slittare sia i lavori di demolizione del troncone Est sia l’incidente probatorio a causa del ritardo nella traduzione ufficiale di una relazione ‘cruciale’ della perizia in tedesco dei tecnici svizzeri nominati dal giudice per le indagini preliminari. Entro fine febbraio, nel frattempo, potrebbe arrivare la richiesta del secondo incidente probatorio, quello sulle vere e proprie cause del crollo: con quella richiesta il numero degli indagati del filone principale (al momento 21 persone, tra Aspi, Spea e ministero delle Infrastrutture, oltre alle due società) è destinato ad allungarsi.

“Trasparenza delle attività ispettive e delle relazioni tecniche”

Spea ha ‘risposto’ con un comunicato ribadendo “la totale indipendenza, la correttezza formale e sostanziale e la trasparenza delle attività ispettive e delle relazioni tecniche condotte dalle proprie strutture operative, accertate dalle continue attività di verifica e di controllo interne”.

Aspi ha assicurato che sui 5 viadotti “non ci sono problemi di sicurezza”. Intanto, l’assemblea ordinaria dei soci di Autostrade per l’Italia, che si è riunita oggi sotto la presidenza di Fabio Cechiai, ha approvato la rideterminazione del numero dei componenti del consiglio di amministrazione da 9 a 11 membri, nominando quattro nuovo consiglieri, e ha nominato Giuliano Mari presidente del cda. Il board della società, riunitosi a valle dell’assemblea, ha nominato amministratore delegato Roberto Tomasi al posto del dimissionario Giovanni Castellucci.

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