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STRAGE SENZA FINE: PER FORTUNA OPERANO LE ONG COME SEA-WATCH ITALIA

“MEGLIO RISCHIARE LA MORTE IN MARE CHE TORNARE IN LIBIA”

Abbiamo appena concluso il soccorso di 47 persone da un gommone in distress. Questa mattina @alarm_phone e #Moonbird avevano informato la nave e le autorità competenti di un possibile caso; #SeaWatch si è recata sul posto e li ha soccorsi. Ora sono tutti a bordo, al sicuro.

Strage nel Mediterraneo. 177 migranti sono morti in due naufragi al largo della Libia

Agenpress – 117 le vittime del naufragio avvenuto ieri a nord di Tripoli, al largo della Libia. I migranti provenivano soprattutto da Nigeria, Camerun, Gambia, Costa d’Avorio e Sudan.

“I superstiti sono rimasti a galla intorno alle 3 ore, così hanno indicato anche se la percezione del tempo in quelle situazioni è sempre molto vaga”, ha detto il presidente dellOim, Flavio Di Giacomo. I tre, traumatizzati e sotto choc, sono comuque in buone condizioni. Sono stati trasportati a Lampedusa, dove proprio ieri erano sbarcate altre 67 persone soccorse dalla Guardia Costiera.

Le vittime salgono a 170 considerando un’altra tragedia, con 53 morti, avvenuta nei giorni scorsi. Lo riferisce l’Unhcr, agenzia delle Nazioni Unite, che cita notizie diffuse da Ong, secondo cui nel Mare di Alborán, Mediterraneo occidentale, è stato tratto in salvo un sopravvissuto, rimasto in balia delle onde per oltre 24 ore, soccorso da un peschereccio e ricoverato in Marocco. Per diversi giorni navi di soccorso marocchine e spagnole hanno effettuato le operazioni di ricerca dell’imbarcazione che si sarebbe inabissata, senza intercettare sopravvissuti.

“Sono scioccato per questa nuova strage”, ha dichiarato il premier Giuseppe Conte, in diretta Facebook, da Matera, parlando della nuova strage di migranti nel Mediterraneo.

“Siamo ancora più convinti di prima, decisi a contrastare quei trafficanti che, dopo aver derubato, seviziato e torturato, avviano le persone sui barconi verso una morte sicura. Come presidente del Consiglio non avrò pace finchè questi trafficanti non saranno assicurati alla Corte penale internazionale, perchè questi sono crimini contro l’umanità. Smesso questo mandato mi dedicherò al diritto penale per perseguire i trafficanti alla Corte penale internazionale”.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una dichiarazione diffusa dal Quirinale ha espresso “profondo dolore per l’ultima tragedia nel Mediterraneo.

“L’Europa metta da parte i litigi e intervenga”, scrive in una nota la Comunità di Sant’Egidio, affermando che “di fronte all’ennesimo, drammatico, naufragio di migranti, occorre far tacere ogni polemica e mostrare pietà. Per Sant’Egidio, di fronte a un fenomeno di ampie proporzioni, che riguarda non solo il futuro dell’Africa, ma anche quello del nostro continente, l’Unione dovrebbe avere il coraggio di avanzare proposte di ampio respiro, le uniche che possono contrastare con efficacia i trafficanti di esseri umani”.

Migranti, 170 morti in 2 naufragi nel Mediterraneo. Sea Watch ne salva 47. Salvini: «Porti chiusi»

da il Mattino :

Centosettanta vittime in due naufragi. Centosettanta persone morte in mare dall’ inizio dell’anno, nelle acque di quel mar Mediterraneo che anche nel 2019 si conferma «cimitero dei migranti».

I barconi del sogno europeo non si fermano e continuano a partire dalla Libia, in fuga da «violenze e abusi», dalle torture dei centri di detenzione. Solo oggi altri tre gommoni sono stati avvistati al largo di Tripoli, due sono stati riportati in Libia, mentre un altro con a bordo 47 migranti è stato soccorso da Sea Watch che resta in attesa di indicazioni dalle autorità per un porto sicuro.

«Le ong si scordino di ricominciare la solita manfrina del porto in Italia o del Salvini cattivo. In Italia no», chiosa il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, in una diretta pomeridiana su Facebook.

«Ci sarà un secondo processo di Norimberga – lo attacca il sindaco disobbediente di Palermo, Leoluca Orlando – e lui non potrà dire che non lo sapeva»

«I nostri nipoti – gli fa eco padre Alex Zanotelli – diranno di noi quello che noi diciamo dei nazisti». L’ultima tragedia è avvenuta ieri mattina, quando le autorità libiche avvistano un gommone in difficoltà con 50 migranti a bordo a nord di Garabulli. La Guardia costiera di Tripoli, che aveva stimato in 50 il numero di persone a bordo, invia prima una motovedetta – poi costretta a tornare indietro per avaria – e poi allerta un mercantile battente bandiera liberiana per soccorrere il natante.

Nel frattempo, un paio d’ore dopo, il gommone viene avvistato anche dall’Aeronautica militare italiana che riferisce di 20 persone a bordo. L’equipaggio dell’aereo lancia due zattere di salvataggio, mentre poco più tardi un elicottero inviato dal cacciatorpediniere Caio Duilio recupera i tre superstiti del naufragio e li porta a Lampedusa. Saranno loro a rivelare che su quel gommone erano in 120, tra cui 10 donne e anche un bimbo di due mesi. Su quanto accaduto indagano la procura militare di Roma e quella ordinaria di Agrigento. Gli inquirenti vogliono fare chiarezza su eventuali responsabilità alla ricerca anche degli scafisti.

Era stato il senatore e ufficiale della Marina, Gregorio De Falco, nel pomeriggio a invitare Marina e Guardia Costiera a «fornire ogni ragguaglio della situazione»

«Ricordiamoci – aveva detto – che esistono obblighi di soccorso derivanti sia da norme di diritto internazionale che interno, oltre al buon senso. Il naufragio è una cosa e l’immigrazione un’altra»

Un altro naufragio, invece, è avvenuto nei giorni scorsi ed è costato la vita a 53 migranti che tentavano di raggiungere l’Europa sulla rotta nel Mediterraneo occidentale, in direzione della Spagna.

Un sopravvissuto, riferisce l’Unhcr, è stato soccorso da un peschereccio e sta ricevendo le cure mediche in Marocco.

Ed oggi, proprio in Spagna – a Barcellona – sono scesi in strada attivisti e volontari dell’ong OpenArms, in corteo per le strade della città sulle note di «Bella Ciao»
Sulla tragedia di ieri il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso «profondo dolore», mentre il premier Giuseppe Conte si è detto «scioccato»

Immancabile, però, monta la polemica politica, con Salvini che torna all’attacco delle ong.

«Loro tornano in mare – accusa -, gli scafisti ricominciano i loro sporchi traffici e le persone tornano a morire»

Per l’ex presidente della Camera Laura Boldrini, quella attuale è «una politica migratoria criminale»

«Noi siamo l’Italia – scrive Matteo Renzi -: se c’è gente in mare, prima la salviamo. Poi si discute»

Il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, lancia un appello all’Europa che, dice, «non può più restare a guardare»

 

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