Cronaca

RIFIUTI: DA RIFARE L’APPALTO DEL MATERANO

Per la gara da oltre 9 milioni di euro le ditte hanno sbagliato le offerte

L’appalto da 9 milioni e 871 mila euro indetto dala Provincia di Matera e relativo alla gestione unitaria del ciclo di raccolta rifiuti urbani e assimilati e igiene urbana nei comuni di Grassano, Grottole, Miglionico e Pomarico si è rivelato un pasticcio totale. Come sentenziato dal Tar entrambe le offerte presentate rispettivamente dalla Pellicano Verde, società che è ricorsa ai giudici amministrativi lucani, e dalla Progettambiente, società alla quale era stata aggiudicata, nel marzo scorso, la gara, sono viziate da violazioni. Per questo il Tar accogliendo entrambi i ricorsi, quello principale e quello incidentale ha disposto l’annullamento di tutti i verbali di gara, nonchè quello dell’aggiudicazione, sancendo «il soddisfacimento dell’interesse strumentale alla rinnovazione della gara». Il milionario appalto sulla raccolta rifiuti in alcune aree del materano prevedeva l’espletamento del servizio per 7 anni. L’offerta della vincitrice Progettoambiente era errata in quanto l’appalto prevedeva «l’acquisto e la distribuzione di ogni tipo di sacchetto, anche bio-compostabile, che il Comune associato decidesse di fornire, con oneri di acquisto a carico della ditta appaltatrice». Mentre Progettoambiente ha proposto «in via alternativa l’onere in capo alla Provincia di Matera di provvedere direttamente, in proprio, all’acquisto,ed impegnandosi in tal caso ad eseguire soltanto la distribuzione». Si tratta, nello specifico, dell’acquisto di un quantitativo minimo di 1 milione 198 mila e 959 sacchetti per anno. Una spesa rilevante che influisce sulla determinatezza dell’economicità dell’offerta. Ma anche l’offerta della Pellicano Verde non si presentava esente da anomalie. In pratica la Provincia di Matera voleva, era un obbligo, che l’affidatario del servizio procedesse «all’acquisto di nuovi mezzi ed attrezzature da integrare con i mezzi e le attrezzature fornite dalla gestione associata e finanziate dalla Regione Basilicata». Il minimo indispensabile erano sei tipologie di specifici automezzi. Ma la Pellicano Verde nella sua offerta ne ha inseriti solamente tre. Per questi e altri motivi la società andava esclusa dall’appalto.

Ferdinando Moliterni

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