il presepe vivente. Una norma cattiva e parole al vento
direttore l’AVVENIRE : Marco Tarquinio sabato 1 dicembre 2018

 

Il presepe di cui qui si parla è vivente. Loro sono giovanissimi: Giuseppe (Yousuf), Fede (Faith) e la loro creatura. Che è già nata, è una bimba e ha appena cinque mesi. Giuseppe viene dal Ghana, Fede è nigeriana, entrambi godono – è questo il verbo tecnico – della «protezione umanitaria» accordata dalla Repubblica Italiana. Ora ne stanno godendo in mezzo a una strada. Una strada che comincia appena fuori di un Cara calabrese e che, senza passare da nessuna casa, porta dritto sino al Natale. Il Natale di Gesù: Uno che se ne intende di povertà e grandezza, di folle adoranti e masse furenti, di ascolto e di rifiuto, del “sì” che tutto accoglie e tutti salva e dei “no” che si fanno prima porte sbattute in faccia e poi chiodi di croce.

Giuseppe e Fede solo stati abbandonati, con la loro creatura, sulla strada che porta al Natale e, poi, non si sa dove. Sono parte di un nuovo popolo di “scartati”, che sta andando a cercare riparo ai bordi delle vie e delle piazze, delle città e dell’ordine costituito, ingrossando le file dei senza niente.

Sono i senza più niente. Avevano trovato timbri ufficiali e un “luogo” che si chiama Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) su cui contare per essere inclusi legalmente nella società italiana, apprendendo la nostra lingua, valorizzando le proprie competenze, studiando per imparare cose nuove e utili a se stessi e al Paese che li stava accogliendo. Adesso quel luogo non li riguarda più. I “rifugiati” sì, i “protetti” no. E a loro non resta che la strada, una strada senza libertà vera, e gli incontri che la strada sempre offre e qualche volta impone: persone perbene e persone permale, mani tese a dare e a carezzare e mani tese a prendere e a picchiare, indifferenza o solidarietà.

Si può essere certi che il ministro dell’Interno, come i parlamentari che hanno votato e convertito in legge il suo decreto su sicurezza e immigrazione, non ce l’avesse con Giuseppe, Fede e la loro bimba di cinque mesi. Ma è un fatto: tutti insieme se la sono presa anche con loro tre, e con tutti gli altri che il Sistema sta scaricando fuori dalla porta. Viene voglia di chiamarla “la Legge della strada”. Che come si sa è dura, persino feroce, non sopporta i deboli e, darwinianamente, li elimina. È un fatto: la nuova “Legge della strada” già comanda sulla vita di centinaia di persone che diverranno migliaia e poi decine di migliaia. Proprio come avevamo avvertito che sarebbe accaduto, passando – ça va sans dire – per buonisti e allarmisti.

Eccolo, allora, davanti ai nostri occhi il presepe vivente del Natale 2018. Allestito in una fabbrica dell’illegalità costruita a suon di norme e di commi. Campane senza gioia, fatte suonare per persone, e famiglie, alle quali resta per tetto e per letto un misero foglio di carta, che ironicamente e ormai vuotamente le definisce meritevoli di «protezione umanitaria». Ma quelle campane tristi suonano anche per noi.

P.S. Per favore, chi ha votato la “Legge della strada” ci risparmi almeno parole al vento e ai social sullo spirito del Natale, sul presepe e sul nome di Gesù. Prima di nominarlo, Lui, bisogna riconoscerlo.

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Per fare chiarezza sul #DDL #INsicurezza appena approvato

Nel silenzio più assordante ( anche della sinistra )è appena passato alla Camera il decreto sicurezza.mi segno questa data #28novembre2018 come spartiacque:
da oggi siamo ufficialmente una nazione razzista;
perché togliere formazione professionale, corsi di italiano, tirocini, assistenti sociali , mediatori culturali, chiudere gli SPRAR (accoglienza per piccoli gruppi e diffusa) in favore dei grandi centri (Che senza i servizi di cui sopra diventeranno solo grandi galere di passaggio), e soprattutto cancellare il permesso di soggiorno per motivi umanitari (lo ripeto, perché forse non è chiaro:

CANCELLARE IL PERMESSO DI SOGGIORNO PER MOTIVI UMANITARI

Traduco: scappi da una guerra?
Ti ci rimandiamo.
Scappi perché a 13 anni ti fanno sposare un settantenne?
Ti rimandiamo dal maritino.
Sei parte di una minoranza etnica perseguitata nel tuo paese?
Sti cazzi, torna a casetta tua.
Hai 13 anni e tua madre è riuscita a farti partire per evitarli l’infibulazione?
Dai che magari ti piacerà pure), significa determinare una situazione di fatto per cui uno stato sovrano si arroga, nelle sue conseguenza estreme, il diritto di UCCIDERE, VIOLENTARE E MUTILARE persone in base alla loro appartenenza nazionale.
Il tutto con una piccola postilla, che è la vera chiave per capire il senso di questa legge: in assenza di accordi con le nazioni di partenza, i rimpatri sono impossibili.
Previsioni dell’Ispi (istituto studi di politica internazionale, per chi non lo sapesse): in due anni ci saranno 100.000 (CENTOMILA) migranti in più in strada, senza diritti e senza protezione alcuna, carne da cannone per le varie mafie, caporalato, spaccio, criminalità e disagio di ogni tipo.
Ma a pensarci bene, perché una legge così dichiaratamente opposta al suo stesso nome (“sicurezza”) può essere realizzata?

GLI SBARCHI SONO PASSATI DA 166.000 NEL 2016 A 22.000 NEL 2017

effetto della legge Minniti, che infatti Salvini non ha modificato affatto.
E un partito che campa e specula inculcando paura ai cittadini meno attrezzati a capire, come la Lega, HA BISOGNO di immigrati clandestini brutti neri e cattivi, non di immigrati integrati e pronti a diventare i cittadini (ed i contribuenti) del futuro: perché altrimenti la Lega è davvero il nulla politico.
E quindi ha bisogno di creare insicurezza per far sì che i cittadini impauriti si gettino nelle sue braccia vendicatrici.
Sai che novità?
Lo faceva Goebbels negli anni 30, e non mi si dica che è un paragone forzato: creare il problema degli ebrei per distogliere i VERI tedeschi dalla vita di merda che facevano è proprio quanto stiamo facendo ora.
La storia insegna.
E nella neolingua orwelliana di questo governo, un decreto che crea più insicurezza sociale si fregia del nome #DECRETOSICUREZZA
L’unica cosa sicura è che da qui in poi i #5stelle non hanno più ragione di esistere, e se vogliamo immaginare un mondo e una politica diversa, dobbiamo immaginarlo #RADICALE
Le leggi di questo governo, quando saremo con le macerie in mano, non dovranno essere emendate, dovranno #ESSERE_ELIMINATE
Dobbiamo tornare, anche noi, ad essere cattivi, perché contro il fascismo non esiste mediazione possibile
(M. Scarpati)