Politica

REGIONALI A MAGGIO… SALVINI PERMETTENDO

Franconi forza per l’election day e la Regione rischia il Commissariamento

Il copione è stato rispettato fino all’ultimo e il rinvio delle regionali a maggio è stato solamente ufficializzato come da prassi. «Con Decreto sottoscritto ho indetto per il prossimo 26 maggio 2019 le elezioni per il rinnovo del Presidente della Giunta e del Consiglio regionale, in coincidenza con le prossime elezioni dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia». Così il presidente facente funzioni della Regione Basilicata ha annunciato l’atto. C’è un però una contestuale conseguenza piuttosto allarmante .La stessa Franconi ha specificato di aver inviato una nota con la quale si chiede al ministro dell’interno Salvini di trovare una soluzione per far tornare i lucani al voto quanto prima. La conseguenza della forzatura della Franconi per maggio, forte dell’afflato della maggioranza che l’ha sospinta, è il rischio di Commissariamento della Regione. Il carteggio tra Salvini e la Franconi e la Franconi e il costituzionalista Staiano è  chiaro. Il ministro le aveva scritto che «il 20 gennaio rappresenta a questo punto l’unica data utile per l’espletamento delle operazioni di voto» aggiungendo che per il giorno indicato non c’è alcuna «criticità sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica». Staiano aveva precisato che anche il 20 gennaio era in linea con la legge e che comunque qualsiasi soluzione andasse «contemperata in maniera soddisfacente solo ricorrendo ad una intesa con il Ministero». Il punto, in linea con il classico cliché italiano, è che la legge è  una, ma le interpretazioni sono molte. Pertanto ognuno cerca di strattonare la coperta normativa per coprire ciò che più gli aggrada. Le motivazioni della maggioranza, nel caso lucano, sono molto politiche e poco legislative. Ad ogni modo forzare per maggio, rischiando di avere una Regione paralizzata per mesi, o peggio ancora andando incontro al Commissariamento o in ultima ipotesi per ottenere un mini rinvio magari a febbraio, è il caleidoscopio paradossale con cui l’attuale potere amministrativo regionale ha voluto  congedarsi dai lucani.

Ferdinando Moliterni

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