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CHE CORAGGIO CI VUOLE PER CAMBIARE? E QUANTA VIGLIACCHERIA CI VUOLE PER COPRIRE LA PROPRIA IGNAVIA?

Bene! Basilicatachiama ha raggiunto un suo primo obiettivo lanciando il sasso nello stagno melmoso degli opportunismi: ha sollevato il problema. Mercoledi 14 si tiene la sua assemblea costituente, quella annunciata da mesi esattamente come annunciato da mesi e messo nero su bianco con il suo appello pubblico, trasparente con cui, piaccia o non piaccia, tutti devono fare i conti.

GIANNI FABBRIS

GIANNI FABBRIS :

“Chissà cosa voleva dire quando ha scritto, riferendosi a me e coprendomi di insulti, “questa è la correttezza di chi cerca di costruire un’alternativa ai tre poli in basilicata senza averne i requisiti” … chissà chi dovrebbe avere i requisiti per lui e quali dovrebbero essere i requisiti. Mi piacerebbe davvero saperlo, perché la mia impressione è che pur di sabotare qualsiasi tentativo di trovare una via autonoma al disastro in cui vivono i lucani non servono requisiti particolari. Basta continuare a iscriversi al partito delle divisioni, quello che fa vincere sempre i potenti che indisturbati se la ridono e ringraziano e di gettare fango su tutto e tutti quelli che, al contrario, ci provano pur di giustificare la propria ignavia.

Io non so se ho o meno i “requisiti” per contribuire al cambiamento che ci serve e, francamente, non mi interessa subire esami da questo o quel sedicente censore; il problema non è cosa faccio io! Penso che la costruzione di un’alternativa dovrebbe essere compito di tutti i lucani colpiti dalla crisi e a cui viene negato un futuro dignitoso e un presente decente; penso che, se proprio dobbiamo parlare di requisiti, questi sono semplici da capire per chiunque (tranne che per chi non vuole capire): basta essere autonomi nella testa, camminare con dignità senza levarsi il cappello di fronte a nessuno e tenere ben saldi quei principi di giustizia sociale, economica, ambientale che fin qui ai lucani sono stati negati. Ne serve un altro in verità: la voglia e l’umiltà di mettersi a disposizione di una collettività senza accampare egemonie e primogeniture, personalismi e interessi personali corti.
Al contrario, anche questa volta come accade ormai da troppo tempo, di fronte alla scadenza elettorale vengono avanti tatticismi, furberie, personalismi, la spasmodica e nefasta tentazione di lasciare da parte il merito ed affermare disperatamente il proprio ego nella convinzione profonda che la politica sia questo: affermazione di individualismi e lotta feroce per il potere. Salvo poi arrivare a prenderlo in nome del nuovo e lasciare tutto come era prima tradendo tutte le promesse vomitate tatticamente, come sta accadendo sotto i nostri occhi.
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Ora capisco che l’appello di Basilicatachiama, pubblicato da due mesi in rete, possa dare molto fastidio ai giochi e giochini di chi invece ha la visione corta della competizione elettorale come se fosse una partita di calcio in cui far vincere a tutti i costi la propria squadra (o più spesso) il generale di turno che si sente unto/a dal signore. Capisco anche che questa visione è frutto della sconfitta politica e culturale, capisco che, a forza di vomitare antipolitica, in questi anni si è prodotta quasi una mutazione genetica e antropologica: quella per cui l’unità non è un obiettivo, il merito (cosa vogliamo fare? per chi, come, con chi, quale progetto di società, quali risposte ai cittadini?) è un inutile orpello da “vecchia politica politicante” … l’importante è sparare la prima cazzata che prendi dall’armamentario del nuovo che avanza o, se proprio vuoi darti un po di contegno, è utile cavalcare qualsiasi problema dalla salute dei cittadini, agli ospedali che non funzionano a questa o quella emergenza per costruirti uno spazio che ti serve per legittimare il tuo miope progettino di affermazione personale e metterti sul mercato delle vacche delle candidature.
Capisco che l’appello di Basilicatachiama vada da un’altra parte: indica l’obiettivo di costruire l’alternativa nel merito e nel programma, indica quali interessi tutelare e contro quali interessei schierarsi, chiama ad una relazione forte fra la proposta elettorale e l’iniziativa sociale, indica uno spazio d’alleanza dove non c’è posto per tatticismi e furberie, dicendo chiaramente di voler costruire una coalizione alternativa al centrodestra, al centrosinistra, al M5S senza cocedere nulla ad alcuna furberia e calcolo personale.
Capisco che questo appello, che si fonda su un progetto e una visione di una comunità lucana libera di poter scegliere, dia fastidio a molti e vedo il nervosismo di tanti che, invece di misurarsi nel merito, cercano di sottrarsi usando le scorciatoie delle piccolezze e delle parole sparate al vento; per alcuni siamo troppo “di sinistra e comunisti”, per altri “dentro c’è troppa destra e troppi opportunisti”, per altri siamo “del PD”, per altri ancora (in particolare per gli esegeti del nuovo, ormai tanto vecchi da essere stati scaricati persino dal M5S dopo averci a lungo abitato) c’è troppa “politica politicante”.
……
Bene! Basilicatachiama ha raggiunto un suo primo obiettivo lanciando il sasso nello stagno melmoso degli opportunismi: ha sollevato il problema.
Mercoledi 14 novembre si tiene la sua assemblea costituente, quella preparata come annunciato da mesi e messo nero su bianco con il suo appello pubblico e trasparente con cui, piaccia o non piaccia, tutti devono fare i conti. Il nervosismo avanza e, dunque, mentre i generali autoproclamati sul campo non si esprimono pubblicamente, qualche ascaro che cerca di guadagnarsi i gradi prova ad infangare questo o quello. Non accade solo con me (tutta la mia solidarietà a Nicola Manfredelli per quante ne sta sopportando e in particolare per essersi sentito rispondere alla sua puntuale proposta di merito e di contenuto, in uno dei tanti incontri in cui abbiamo cercato di spiegare le ragioni dell’unità, che “era espressione della politica politicante” da un imberbe sedicente componente della “società civile” ); in ogni modo, quanto sta accadendo è solo il segno di quanto sia giusto quell’appello che ha la visione di costruire dal basso una coalizione di uomini e donne e di forze sociali e politiche che in questi anni si sono battuti per i diritti e il territorio.
……

Ma, in fondo, pur gettando schizzi di fango (francamente incomprensibili), chi mi ha chiamato vigliacco, accusandomi di fare giochi sporchi e di ogni altra nefandezza (come potete vedere dallo screenshot del post di cui vi risparmio i commenti compiacenti di chi non vedeva l’ora di poter mettere mi piace) pone un problema vero pur nella barbarie dei modi: quanto saranno coraggiosi i lucani nel volere il cambiamento vero?

 

Lo vedremo nei prossimi giorni ormai. Io sarò all’assemblea costituente cui ho contribuito con il mio impegno e di quanti collaborano con me condividendo il mio percorso di impegno quotidiano ìdi Potenza del 14 novembre e ascolterò.

Ascolterò per cercare di capire quanto e quanti di questa società vessata e soggiogata si metteranno a disposizione di un progetto di autonomia e giustizia per il futuro.
Cercherò di capire, oltre le parole, se in Basilicata la fiammella della speranza può innescare il fuoco del cambiamento.
Se si, io sarò nel cammino a dare il contributo ed a fare la mia parte come sempre, senza chiedere nulla ma semplicemente perché ci credo e perché penso che sia mio dovere.
Altrimenti ….. le elezioni passano, i nuovi potenti gestiranno, tutto rimarrà come prima o peggiorerà ed, allora, io con gli altri che condividono il percorso fatto in questi decenni di progetti, mobilitazioni, lotte saremo li, come sempre, a provare a difendere gli uomini e le donne di questa terra.
Ci vediamo mercoledi 14 a Potenza alle 17 alla Sala del Seminario”

 

Ci vediamo mercoledi 14 in Potenza alle ore 17:00 nella Sala del Seminario

 

 

N.B. la foto di copertina è stata gentilmente concessa dal Ph Antonio De Stefano ~ Potenza 

Domenico Leccese 

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