Politica

VAGLIO, GIUNTA SENZA DONNE

La Consigliera di Parità diffida il sindaco Senise: “Deciderà il Tar”

Vaglio di Basilicata la legge sulla parità di genere è un opinione. Nella Giunta guidata dal sindaco Antonio Senise non siede nessuna donna. E pensare che Vaglio è noto in tutta la Basilicata proprio per ospitare l’antico santuario della dea Mefite. Ma a quanto pare questo non basta per scuotere le coscienze dell’attuale amministrazione.
Neanche una donna in Giunta. L’ennesimo Comune lucano a non rispettare le quote di genere. Il comune a pochi chilometri dal capoluogo ha rinnovato l’amministrazione nella scorsa primavera, e nonostante l’elezione di ben tre donne in Consiglio il sindaco Senise ha deciso di non mettere nessuna “quota rosa” nell’esecutivo.
E sta volta quella arrivata sulla scrivania del primo cittadino di Vaglio non è una semplice richiesta di spiegazioni e di adeguamento alle leggi in materia, e ce ne sono state, ma una vera e propria diffida. La consigliera regionale di Parità, Ivana Pipponzi, rivendica senza se e senza ma «il riequilibrio di genere» nella composizione della Giunta comunale. Il fatto che in Consiglio comunale ci siano ben tre donne, Angela Maria Accetta, Antonella Pugliese e Donatina Santarsiero potrebbe spianare la strada al primo cittadino, ma se non dovesse trovarle “all’altezza” del ruolo, questo non giustificherebbe il non attenersi alle norme vigenti, vista la possibilità di nominare un’esterna. E pensare che basterebbe inserirne solo una nell’esecutivo.
«Oltre al mancato rispetto della norma -spiega la consigliera Pipponzi- risulta “anomalo” che il Comune di Vaglio non si è neanche costituito. La mancata costituzione da parte del Comune sembra quasi voler mostrare, in modo tacito, il loro “errore”». «Il Tar proprio in virtù di questa man- cata costituzione del Comune di Vaglio -ha evidenziato la consigliera di Parità- ha deciso di rinviare la causa perchè ha richiesto maggiori spiegazioni al Comune. Chiedendo che indichino le procedure che hanno seguito».
A quanto pare, però, per provare a met-tere una pezza il sindaco Senise un paio di giorni prima della discussione al Cautelare del Tar ha fatto il bando per il procedimento di evidenza pubblica. Una pezza però peggio del buco. In quanto, a detta della consigliera, risulterebbe affetto da numerosi vizi. Insomma, o il sindaco Senise riuscirà a dimostrare che nessuna donna in un Comune di quasi 3 mila abitanti vuole saperne di fare l’assessore in linea con la politica della sua amministrazione, il che avrebbe del clamoroso, o si esporrà al rischio di un contenzioso che visti i precedenti dovrebbe vederlo si curamente perdente, come successo già al comune di Vietri di Potenza

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