Attualità

SPRINT FINALE PER IL “SENTIERO DELLE RIPE”

Ultimi giorni per votare Muro Lucano come “luogo del cuore Fai”

È ancora possibile raccogliere voti sul sito del Fai, per tutto il mese di novembre per il  luogo del cuore di Muro Lucano: il “Sentiero delle Ripe e dei Mulini” che rientra tra gli oltre 35.000 luoghi italiani con  migliaia di persone mobilitate e 224 comitati tra cui  il “Comitato Amici di Muro” che in pochi mesi ha sostenuto, rilanciato e fatto conoscere alla Basilicata e all’Italia un luogo tra i più “insoliti”, come lo stesso Fondo Ambiente Italiano lo ha definito in un comunicato.

Il sentiero, che fu di ispirazione artistica per il celebre pittore futurista Joseph Stella nativo di Muro  è stato visitato recentemente dal Dottor Corrado Ocone, Direttore scientifico della Fondazione Luigi Einaudi di Roma. Ma quei gradoni furono calcati anche dal murese San Gerardo Majella per recarsi nella chiesa, oggi Santuario di Capodigiano, e prima ancora e purtroppo non per piacere dalla Regina Giovanna I D’Angiò, uccisa nel Castello di Muro che sovrasta le Ripe.

Il percorso difatti è la strada più antica del paese, scavata nella roccia calcarea ad un’altitudine di 530 m con un andamento lento che scende e poi risale seguendo la voragine naturale della conformazione orografica del territorio. Il luogo è già da diversi anni percorribile e si attesta tra i siti di maggior interesse naturalistico per i turisti che giungono a Muro.  Lungo il cammino naturalistico si incontra un piccolo ponte che è ad oggi uno dei pochi esempi di architettura civile romanica realizzata intorno al 1100 e resti  di mulini ad acqua con muri a secco, ristrutturati a inizio ‘800 che servivano non solo alla macinatura del grano, ma anche alla lavorazione della lana. Poco pù sopra dei mulini sono state rinvenute anche le vasche di riserva d’acqua. Seppur è difficile risalire alle date di utilizzo ultimo, ma di certo è noto, grazie ad un documento di concessione, che in età angioina erano elencati tra i beni del feudo accordato dal  Re Carlo d’Angiò al primo feudatario murese, tale francese Pietro Hugot.

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