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LA CRIMINOLOGA URSULA FRANCO ANALIZZA ALCUNI STRALCI DI INTERVISTE RILASCIATE DA ANDREA FELICETTI CONVIVENTE DI BRENDA

Il caso di Andrea Felicetti ricorda quello di Simone Santoleri che si trova in carcere per aver ucciso la propria madre.

UN CASO ALLA VOLTA : Scomparsa di Maria Aparecida Soares detta Brenda
Dott. URSULA FRANCO (medico criminologo) : analisi di alcuni stralci di interviste rilasciate dal convivente, Andrea Felicetti, a Veronica Briganti
Maria Aparecida Soares detta Brenda

Maria Aparecida Soares detta Brenda, 52 anni è scomparsa dalla provincia di Verona il 18 luglio 2018. Il compagno Andrea Felicetti ha contattato la redazione di Chi l’ha visto? il 26 luglio.

Di seguito l’analisi dell’intervista rilasciata dal compagno di Brenda, Andrea Felicetti (nella foto), alla giornalista Veronica Briganti:

Andrea Felicetti: Il periodo non era dei migliori sicuramente, i week end prima io non li ho trascorsi con lei.

Veronica Briganti: Non l’hai trascorso con lei?

Andrea Felicetti: Non l’ho trascorso con lei, no.

Veronica Briganti: E dove è stato?

Andrea Felicetti: Sono stato fuori casa… eee… eee… non l’ho trascorso con lei perché era un periodo molto difficile, quindi sono andato a casa da amici, ho preferito allontanarmi. Questa era una cosa cheee a lei sicuramente le creava molto dolore questo… questo è dis… fuori dubbio.

Si noti che Andrea Felicetti riferisce che i suoi comportamenti creavano “molto dolore” a Brenda.

Veronica Briganti: Perché lei era gelosa, aveva il sospetto che lei Andrea avesse un’altra? Giusto?

Andrea Felicetti: Lei era convinta di questo.

Andrea Felicetti: Viene… a trovarmi in ufficio… ehm… a Verona dove lavoro… all’ora di pranzo a chiedermi l’a… a chiedermi le chiavi della mia auto perché lei era senza macchina ma aveva la patente. Io gli do le chiavi della macchina, fa un giro per Verona e dopodiché mi viene a prendere al lavoro alle 18, torniamo a casa e… eeh… già in quel periodo avevamo più o meno deciso di vivere separati in casa, quindi io dormivo in camera e lei dormiva di qua.

Quando Felicetti dice “avevamo più o meno deciso di vivere separati in casa”, non è convincente per l’uso delle parole “più o meno”.
Si noti che Andrea Felicetti riferisce che lui dormiva in camera e Brenda sul divano della sala.

Andrea Felicetti: La sera prima lei aveva cercato di allontanarsi di casa, ioo…. per l’ennesima volta, era più di una volta che cercava di allontanarsi… di casa, iooo quella sera me ne accorsi, presi la macchina e girai il circondario per cercarla, era uscita da poco, sentii il rumore del cancello e… ehm… la intercettai circa un paio di chilometri da qua, la convinsi a tornare a casa, lei tornò in casa e rimase in casa, il giorno successivo, il giorno 18, quella sera… ehm… di nuovo… tornammo a casa, lei dormì di qua, io dormii di là.

Si noti che quando Felicetti dice “aveva cercato di allontanarsi di casa, ioo…. per l’ennesima volta, era più di una volta che cercava di allontanarsi di casa”, ripete lo stesso concetto per due volte.

Si noti anche che Felicetti non dice “Brenda si è allontanata da casa” ma “aveva cercato di allontanarsi di casa”, ovvero parla di un’intenzione e non di un’azione compiuta.

Si notino le pause , quando il Felicetti parla della sera del 18 luglio mostra esitazione e perde il filo del discorso

Si noti che Andrea Felicetti riferisce per la seconda volta che lui dormiva in camera e Brenda sul divano della sala, “lei dormì di qua, io dormii di là”.

Veronica Briganti: Verso che ora siete andati a dormire?

Una buona domanda che spiazza Andrea Felicetti.

Andrea Felicetti: Intornoo…mmm…. abbastanza presto, intorno alle 9 e mezzo, le 10, anche perché io sono solito dormire molto presto, durante la settimana cioè non… e nulla, io la mattina mi sveglio e non la trovo più in casa.

Andrea Felicetti ha difficoltà nel rispondere.

Si noti che il Felicetti non fa riferimento a Brenda ma parla per sé quando afferma “io sono solito dormire molto presto” e lo fa per un bisogno, quello di prevenire una seconda domanda della Briganti.

“io la mattina mi sveglio e non la trovo più in casa” è una frase classica di chi cerca di crearsi un alibi ma soprattutto il Felicetti usa il verbo al presente e non al passato come ci saremmo aspettati, non dice “mi sono svegliato e non l’ho trovata più in casa”, un segnale che non sta pescando nella memoria.

Andrea Felicetti: Mi sveglio, non la trovo in casa e trovo, su questo divano, tutto rovesciato sul divano.

Andrea Felicetti è vago e ancora una volta non coniuga il verbo al passato, non dice “mi sono svegliato, non l’ho trovata in casa e ho trovato tutto rovesciato sul divano”, un segnale che non sta pescando nella memoria. Inoltre il Felicetti ci porta a focalizzare sulla parola “divano” in quanto la ripete due volte.

Veronica Briganti: Tutto cosa?

Il fatto che Felicetti sia vago induce la Briganti a chiedere spiegazioni.

Andrea Felicetti: Tutto il contenuto della sua borsa, quindi… rinvengo i suoi documenti, la sua patente, il suo cellulare che io le avevo regalato qualche mese prima, era… era stato un mio regalo insomma… tutto quello che… più o menooo poteva avere dentro la borsa, comprese le chiavi di casa. L’unica cosa che io non ho rinvenuto, e ho cercato molto in casa, è il part… è il passaporto.

“rinvengo” è ancora al presente.

Brenda è scomparsa da più di due mesi e Felicetti sente il bisogno di ripetere due volte che il cellulare glielo aveva regalato lui.

Felicetti, con la frase “e ho cercato molto in casa”, per la presenza della parola “molto”, ci dice che non ha cercato il passaporto di Brenda come avrebbe dovuto.

Andrea Felicetti: Credo la domenica sera, mi è venuto lo scrupolo di andare a controllare in garage, cosa avesse… se avesse preso qualcosa dal garage, non lo so, così per scrupolo, mi accorsi che mancava una bicicletta… quella che prendeva sempre lei, quindi vado alla… la prima cosa che facciooo è ccercare questa bicicletta e mi è venuto in mente: “Eh vado in stazione”, e puntualmente la trovo.

Si noti che il Felicetti usa alcuni verbi al passato “mi è venuto”, per due volte e “mi accorsi” ed altri al presente “vado”, “facciooo”, “vado” e “trovo”.

Veronica Briganti: L’ha trovata lei?

Andrea Felicetti: Sì, sì.

Veronica Briganti: Alla stazione di dove?

Andrea Felicetti: Peschiera.

Andrea Felicetti: Legata… uhm… in un posto un po’… un po’ nascosto, cioè o meglio non era nascosta era nel parcheggio delle biciclette però sicuramente non era in prima fila, era abbastanza insomma…

Veronica Briganti: Defilata.

Andrea Felicetti: Defilata.

Andrea Felicetti: Mmm pochi giorni prima della scomparsaaa… lei più di una voltaaa… parlò di una misteriosa psicologa della quale iooo, secondo lei, avessi una relazione, in realtà è così, ma io non voglio giustificarmi, io non voglio in nessun modo… mmm… giustificare un comportamento mio che… mm… che non fu molto corretto, che era quello di… mm… lasciarla sola in casa più e più volte.

Si noti che quando Felicetti dice “secondo lei, avessi una relazione, in realtà è così”, ci conferma che Brenda aveva ragione, lui aveva una relazione.

Si noti che Andrea Felicetti riferisce che il suo comportamento “non fu molto corretto” in quanto aveva lasciato Brenda “sola in casa più e più volte”. E’ la seconda volta che il Felicetti si riconosce una responsabilità morale.

Veronica Briganti: Lei ha un’altra, diciamocelo?

Andrea Felicetti: No, io non avevo un’altra.

Felicetti risponde con un “No” ma poi aggiunge “io non avevo un’altra” parlando al passato e non al presente. Una risposta che ci permette di inferire che Felicetti abbia “un’altra”.

Veronica Briganti: E chi è questa psicologa?

Andrea Felicetti: Non la conosco io.

Veronica Briganti: Ah, pensavo invece che…

Andrea Felicetti: No, io non la conosco, lei si era messa in testa…

Veronica Briganti: Lei si era messa in testa…

Andrea Felicetti: Sì.

Veronica Briganti:… che c’era una psicologa nella sua vita?

Andrea Felicetti: Esattamente, esattamente.

Veronica Briganti: … che invece non è così?

Andrea Felicetti: No, io non l’ho mai vista.

Andrea Felicetti: No, nella foto nel telefono che ha i carabinieri…

Veronica Briganti: Lei ce l’ha un’altra donna?

Andrea Felicetti:… i carabinieri hanno riv… rinvenuto foto di uno studio di una psicologa a Peschiera del Garda, ha fotografato pure la sua macchina, tra l’altro ha fotografato lei con un’altra persona che dice che di spalle ero io ma io quel giorno stavo in ufficio eee questo è prova… ma questo non vuol dire che io non mi fossi comportato male con lei, perché io l’ho lasciata sola troppe volte e molte volte, sicuramene le ho fatto del male ma io non avevo un’altra relazione.

Si noti che quando Felicetti dice “questo non vuol dire che io non mi fossi comportato male con lei, perché io l’ho lasciata sola troppe volte e molte volte”, riferisce per la terza volta di essersi comportato male.

“sicuramene le ho fatto del male” è un’ammissione.

Veronica Briganti: E adesso lei ce l’ha… un’altra relazione?

Andrea Felicetti: Ma… questo non… non… non c’entra niente se io c’ho un’altra relazione o non ho un’altra relazione, noi stiamo qui parlando…

La risposta del Felicetti è evasiva e lascia intendere che lui abbia un’altra relazione.

Veronica Briganti: No, perché magari lei non torna, non si fa sentire perché è convinta che lei ha un’altra relazione, è per questo, cioè per scartare le ipotesi, capito?

Andrea Felicetti: Allora questo… allora non è questo il punto della discussione, il punto della discussione è che comunque la nostra relazione era una relazione che stava andando… male.

Veronica Briganti: Litigavate spesso?

Andrea Felicetti: Sì, litigavamo.

Veronica Briganti: Quindi quel giorno, quella mattina lei si sveglia e trova il caos sul divano…

Andrea Felicetti: Sì.

Veronica Briganti:… documenti tutto quanto…

Andrea Felicetti: Sì.

Veronica Briganti:…e si allarma subito?

Andrea Felicetti: Com…io quel giorno, la mattina andai in ufficio, molto preoccupato, arrabbiato, ma andai in ufficio, a pranzo tornai a casa… mm… a cercarla, non era rientrata, la sera tornai a casa, non era rientrata, andai immediatamente dai carabinieri, denunciai il tutto ai carabinieri.

L’uso dell’avverbio “immediatamente” indica un ritardo nella denuncia di scomparsa, ritardo che già si palesa nel racconto che il Felicetti fa di quella giornata.

Si noti che Felicetti non dice “denuncia la sua scomparsa ai carabinieri” ma “denunciai il tutto ai carabinieri”

Veronica Briganti: Quali sono quindi gli ultimi spostamenti che lei ha fatto, cioè, fino a dove noi possiamo collocarla?

Andrea Felicetti: Qua.

Veronica Briganti: Perché poi ha lasciato il telefono qua.

Andrea Felicetti: Ha lasciato tutto qua e… aaa… quella notte si è allontanata e al mattino non l’ho più trovata.

Come può sapere Andrea Felicetti che Brenda si allontanò quella notte e non invece al mattino?

Veronica Briganti: Secondo lei le è successo qualcosa?

Andrea Felicetti: No, secondo me, io questo… secondo me lei si ritrovaaa in una situazione psicologica per la qualeee non vuole tornare indietro… mmm… dove si trovi non lo so.

Si noti che, senza che gli sia stato chiesto, il Felicetti riferisce di non sapere dove si trovi Brenda.

Si noti anche che, nonostante il Felicetti ritenga che Brenda si trovi in una situazione psicologica difficile, non si rivolge a lei, non le fa un appello.

Veronica Briganti: Lei ha fatto del male a Cida?

Andrea Felicetti: No. Del male cosa intende? Fisicamente?

Veronica Briganti: Vi siete picchiati?

Andrea Felicetti: No, questo mai, no.

Veronica Briganti: Non siete arrivati alle mani insomma per cui…

Andrea Felicetti: No, no, no, no.

Veronica Briganti: E prima che lei… insomma in questo frangente, quando è scomparsa vi siete fatti del male le ha fatto del male?

Andrea Felicetti: Le ho detto di no.

Andrea Felicetti: Non le ho mai fatto e non mi ha mai fatto del male, né fisicamente, diciamo mai messi le mani addosso, non esiste nessuna traccia nella nostra vita di questo, il problema che il dolore più profondo lo si fa dentro, non lo si fa fuori, quindi benché non ci sia né stato mai nessun… na violenza a livello fisico, né da parte sua verso di me, né da parte mia verso di leii, tant’é che… le ripeto: tutti possono testimoniare, gli ospedali stessi, chi la conosceva che non ha ma… insomma…

Si noti che è Brenda ad essere scomparsa e che è il Felicetti ad essere interrogato sui suoi comportamenti ma nonostante tutto l’uomo tira in ballo la sua ex compagna per metterla sul suo stesso piano “Non le ho mai fatto e non mi ha mai fatto del male” e “non ci sia né stato mai nessun… na violenza a livello fisico, né da parte sua verso di me, né da parte mia verso di leii”.

Si noti che quando il Felicetti dice “il problema che il dolore più profondo lo si fa dentro, non lo si fa fuori”, per la quarta volta in questa breve intervista, fa riferimento al male morale sofferto da Brenda per mano sua.

Veronica Briganti: Non è stata mai ricoverata per lesioni.

Andrea Felicetti: Ma non è mai stata vista in giro con nessun livido, con niente, quindi non è questo il discorso, ma io credo che il dolore… che uno si può far dentro valga più di mille ferite che uno si può inchiod… incutere addosso.

Si noti che il Felicetti non dice “non ha mai avuto alcun livido” ma “non è mai stata vista in giro con nessun livido”.

Si noti che il Felicetti quando dice “io credo che il dolore… che uno si può far dentro valga più di mille ferite che uno si può inchiod… incutere addosso”, per la quinta volta in questa breve intervista, fa riferimento al male morale sofferto da Brenda per mano sua.

Si noti la parola mozza “inchiod…”; si tratta di Leakage, ovvero del rilascio involontario di informazioni; per un qualche motivo la parola “inchiod…” è presente nella mente del Felicetti e gli è sfuggita.

Andrea Felicetti: Nnn… ripeto, non c’è… non c’è… non ci sono segreti per i quali, insomma, non c’è un corpo da trovare, c’è una persona da trovare, per quanto mi riguarda.

Si noti che il Felicetti apre alla possibilità che Brenda sia morta.

CONCLUSIONI

Sono molteplici i punti deboli di questo stralcio d’intervista.

Andrea Felicetti:

1) ha nascosto informazioni;

2) è stato evasivo;

3) non si è mai rivolto direttamente a Brenda lasciando supporre che la donna non sia in condizioni di ascoltarlo;

4) ha sentito il bisogno di ripetere per due volte che il telefono l’aveva regalato lui alla compagna. Un’informazione inutile da un punto di vista investigativo ma che il Felicetti ha riferito per tentare di allontanare i sospetti da sé;

5) per ben cinque volte, ha detto alla Briganti che i suoi comportamenti creavano molto dolore a Brenda. Lo ha fatto per indirizzare le indagini verso un allontanamento volontario in preda alla disperazione. Ciò rende ancora più sospetto il fatto che il Felicetti non si sia mai rivolto direttamente a Brenda invitandola a tornare quantomeno per il bene di sua figlia;

6) ha riferito alla Briganti, almeno due volte, che lui dormiva in camera e Brenda sul divano della sala, “io dormivo in camera e lei dormiva di qua” e “lei dormì di qua, io dormii di là”, lasciando intendere che non si sarebbe potuto accorgere dell’allontanamento di Brenda. HOW CONVENIENT!

7) ha ammesso di aver fatto del male a Brenda;

8) La bicicletta di Brenda ha un ruolo chiave in questo caso di scomparsa, vediamo perché: Andrea Felicetti ha detto a Veronica Briganti che Brenda prese un treno intorno alle 10.00 del 18 luglio e che lo raggiunse a Verona in ufficio alle 11.45 circa, che lui le dette le chiavi della sua auto, che Brenda lo andò a prendere al lavoro intorno alle 18.00 e che tornarono a casa insieme. E allora, sapendo che la donna aveva preso un treno (Camalavicina dista 5 chilometri dalla stazione di Peschiera del Garda e da Peschiera del Garda si arriva a Verona in treno in soli 13 minuti) e che, sempre a dire di Felicetti, lui e Brenda tornarono subito a casa da Verona senza passare dalla stazione di Peschiera a ritirare la bicicletta della donna che con tutta probabilità si trovava lì dalla mattina, il fatto che l’uomo cerchi di indirizzare le indagini verso un allontanamento volontario in bicicletta è incriminante.

In sintesi, durante l’intervista Felicetti ha mostrato di avere due priorità:

A) lasciar passare il messaggio che Brenda si sia allontanata in preda alla disperazione;

B) crearsi un alibi.

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Andrea Felicetti si è contraddetto:

Il 18 luglio, Brenda chiamò l’amica Giorgiana e si accordò per andare a dormire da lei ma non la chiamò per disdire e non rispose al telefono a sua figlia alle 20.00 circa, né la richiamò, pertanto è alquanto probabile che le sia successo qualcosa intorno alle 20.00, mentre si trovava con Andrea Felicetti.

Ce lo conferma proprio lui, Felicetti ha infatti detto alla Briganti: “Io presumo che intorno alle 20.00 lascia il telefono a casa” e ha poi scritto il seguente appunto: “ore 20.00 circa del 18/7 lascia telefono e documenti a casa orario presumibile di uscita”.

In precedenza, Felicetti aveva riferito in un’occasione di essere andato a letto “abbastanza presto, intorno alle 9 e mezzo, le 10” e in un’altra “me ne andai presto in camera fondamentalmente, ok? E rimasi sveglio più o meno fino a verso le 10″; ma anche che Brenda si sarebbe allontanata di notte in un orario imprecisato “quella notte si è allontanata e al mattino non l’ho più trovata”.

Peraltro, a detta del Felicetti, lui e Brenda tornarono a casa prima delle 20.00, quindi il geo-localizzatore avrebbe dovuto collocare il telefono in casa già da quell’ora.

Il fatto che il Felicetti faccia riferimento ad un preciso orario in cui Brenda avrebbe lasciato il telefono, le 20.00, si spiega in un modo solo, Andrea Felicetti è a conoscenza di ciò che è accaduto alla donna.

In una seconda intervista alla seguente domanda della Briganti: Perché voleva andare a dormire da Giorgiana secondo te quella sera?

Andrea Felicetti ha risposto: Ma secondo me perché il rapporto era oramai deteriorato da molto tempo e, come ti ho spiegato l’altra volta, era una persona molto molto orgogliosa.

Si noti che Felicetti parla di Brenda al passato “era una persona molto molto orgogliosa” lasciando intendere che Brenda non sia più in vita. Lo ha fatto anche in un’altra occasione: (incomprensibile) una cosa, allora… se io… allora… il discorso è questo chiaramente è… vabbè (incomprensibile) le telecamere giustamente è un’inquisizione a questo punto. Allora quello che io ho cercato, quello che io ti ho già detto è che il rapporto tra me e lei era logoro, avevamo… cioè non avevamo nulla che ci legava oggettivamente se non l’affetto che in una fase iniziale è stato di reciproco aiuto poi il rapporto si è deteriorato, ok? E nell’ultimo periodo, spesso e volentieri passavo il week end fuori casa perché non era un buon rapporto stare insieme.

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Ma veniamo al racconto che il Felicetti ha fatto alla Briganti degli spostamenti di Brenda di quel 18 luglio:

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Andrea Felicetti: Prende il treno circa verso le 10 e arriva da me verso le 11.45 circa, gli do la mia auto, va ad una visita medica, poi va da un posto intorno alle 14, che poi ore 15 e 15 ho trovato lo scontrino di unaa parrucchiera, credo, poi a questo caffè dove io suppongo abbia incontrato o telefonato alla sua amica Giorgiana. Questo è il giorno poi dopo mi viene a prendere eee…

Si notino ciò che ha scritto il Felicetti riguardo agli spostamenti di Brenda e la sua risposta “Prende il treno circa verso le 10”. Riguardo a questo punto egli infatti cambierà versione nelle interviste successive.

Si noti anche che in questa occasione il Felicetti dice “che poi ore 15 e 15 ho trovato lo scontrino di unaa parrucchiera, credo” mostrando di non conoscere il negozio.

Veronica Briganti: Come ha fatto a ricostruire questi spostamenti?

Andrea Felicetti: Nel portafogli c’erano gli scontrini e poi come… come le ho detto prima, nell’IPAD c’è il navigator con la cronologia degli spostamenti (…) tra gli scontrini che ho trovato e più o meno il tragitto che ha fatto perché non è mai preciso, ho ricostruito questo che ha fatto nell’ultima giornata.

Si noti l’aggettivo “ultima” riferito alla giornata del 18. È significativo che parlando degli spostamenti di Brenda la definisca “ultima giornata”.

Veronica Briganti: Non eri tu quell’uomo? (l’uomo che, a detta delle parrucchiere, sarebbe andato a prendere Brenda fuori dal negozio il 18 luglio)

Andrea Felicetti: No, assolutamente no, io ero al lavoro.

“No” è una buona risposta ma ogni parola aggiunta al “No” indebolisce la negazione e segnala un bisogno di convincere.

Veronica Briganti: Tu alle tre eri al lavoro?

Andrea Felicetti: Alle tre ero al lavoro (Felicetti lascia intendere enfatizzando il non verbale che sta pensando e rivedendo la sua risposta, ciò che dirà non è inaspettato).

Veronica Briganti: Quindi bisognerebbe capire se si è incontrata lì con qualcuno quel giorno, lì da parrucchiere perché se si incontrat…

Andrea Felicetti: Asp…aspetta un attimo, aspetta un attimo…….. adesso, qui, adesso cioè un laps… allora, io qualche volta a Verona l’ho raggiunta ma se lei aveva preso la macchina ed era andata in macchina in Staz… a farsi i capelli, adesso io non ricordo, allora io questa cosa io non la ricordo con esattezza, questa cosa non la ricordo con esattezza perché era successo più volte che lei veniva a Verona e andava a farsi le unghie, andava a a farsi i capelli, cioè tutti i mesi.

Andrea Felicetti è in imbarazzo, si notino le pause e le ripetizioni.

Veronica Briganti: Faceva i suoi giri.

Andrea Felicetti: Faceva i suoi giri quindi più volte capitava che lei mi dicesse: “Sono qua, vienimi a prendere”, però io sicuramente quel giorno ho lavorato quindi, se sono andato, non sono andato sicuramente dal parrucchiere, se ci siamo visti ci siamo visti lì a Portaaa, adesso non sono pratico di Verona credo si chiami Porta Vescovo, credo si chiami.

Si noti che in precedenza Felicetti aveva negato di essere andato a prendere Brenda mentre adesso apre a questa possibilità e riferisce con precisione il luogo in cui si incontrarono ovvero “Porta Vescovo”.

Veronica Briganti: Vicino dal parrucchiere?

Andrea Felicetti: Ah… allora, facendo… da dove lavoro io, che lavoro a Verona sud è poco tempo che ci lavoro per cui non vi so dire le strade, si fa uno stradone lungo e si arriva su una Porta tipo romana, no? Un arco romano, di solito ci aspettavamo lì quando faceva i suoi giri e questo capitava spesso quindi se quel giorno sono andato di corsa uscendo dall’ufficio e poi comunque sono rientrato in ufficio non me lo ricordo con esattezza.

Infine Felicetti quando dice “quel giorno sono andato di corsa uscendo dall’ufficio e poi comunque sono rientrato in ufficio” ammette di essere andato a prendere Brenda dal parrucchiere anche se poi aggiunge “non me lo ricordo con esattezza”.

Il fatto che Brenda alle 16.00 abbia preso un caffè in un bar a pochi passi dall’ufficio di Andrea ci conferma che il Felicetti andò a prenderla dal parrucchiere e poi tornò nella zona dove si trova il suo ufficio con lei.

Andrea Felicetti: Ho davvero cercato tutto in casa? Perché io avevo cercato soltanto in casa e allora sono andato in garage…

Veronica Briganti: Perché le bici voi le parcheggiavate in garage.

Andrea Felicetti: Come… come hai visto la scorsa volta… e mancava la bici rossa, di corsa mi sono messo alla ricerca della bici rossa, la prima cosa che m’è venuta in mente, se uno prende una bici la prende per recarsi in un posto, sono andato in stazione e l’ho trovata al primo colpo, a questa bici e ho chiamato i carabinieri (…) il 23/7, il 23/7.

Andrea Felicetti ha riferito di aver trovato la bicicletta rossa usata da Brenda Lunedì 23 luglio alle 19.40. E’ stato però lui a dire alla Briganti che teneva entrambe biciclette in garage e gliele ha mostrate, ha inoltre detto alla giornalista di aver cercato Brenda in bicicletta, “con la bici nera”, il giorno 20, la sera successiva alla denuncia di scomparsa. Come ha potuto non accorgersi già quel giorno che la bicicletta rossa di Brenda non era più in garage? Questo è un altro punto debole del suo racconto.

Veronica Briganti: Cioè lei da qui, da Camalavicina come ci arrivava alla stazione di Peschiera del Garda per prendere il treno e venirti a prendere al lavoro quella mattina se…?

Andrea Felicetti: Quella mattina è venuta… è venuta con la biciclet… è venuta con un biglietto… un biglietto del treno, a piedi, la bicicletta non l’aveva lasciata là.

Felicetti conferma che Brenda prese la bicicletta e il treno per raggiungerlo a Verona, poi prova a smentirsi. Il Felicetti mostra di essere in difficoltà. Come fa il Felicetti a essere sicuro che Brenda non abbia lasciato la bici in Stazione prima di prendere il treno per Verona intorno alle 10.00 del mattino?

Veronica Briganti: Ah quella mattina è sicuro che non l’aveva lasciata lì,

Andrea Felicetti: Sicuramente non…

Il Felicetti non conclude la frase non solo perché la briganti lo interrompe ma perché non può giustificare ciò che ha appena affermato ovvero che Brenda “la bicicletta non l’aveva lasciata là” .

Veronica Briganti: Quindi lei, da Camalavicina a Peschiera… come si può fare a raggiungere la stazione da qua? Perché è un posto abbastanza isolato, no?

Andrea Felicetti: Bhè, cammini fino al Cavalcaselle, a Cavalcaselle c’è il pullman che ti porta in stazione, primo, secondo, non escludo che abbia preso il pullman qui a Salionze perché fa Salionze/Verona, eh più volte lei è venuta aaa a prendermi in ufficio e più volte…

Il Felicetti prova cambiare versione, prova a sostenere che Brenda abbia preso il pullman per Verona e non più il treno.

Veronica Briganti: Però il biglietto che hai trovato è un biglietto del treno o del pullman?

Andrea Felicetti: No, nessun biglietto di quel giorno, di quel giorno, sto dicendo che quel giorno è venuta a Verona come c’è venuta il giorno prima, però da qui ci sono due modi per raggiungere Verona, arrivi a Salionze, saranno meno di un chilometro a piedi e c’è tutto il… il pullman che fa i Colli Oliosi, insomma campagna etcetera, l’altro modo per raggiungere la stazione è arrivare a Cavalcaselle, saranno un altro chilometro a piedi, mezzora, venti minuti di cammino e c’è l’autobus che ti porta in stazione.

Una volta che Veronica Briganti lo ha messo di fronte al fatto che Brenda avrebbe potuto essersi recata in stazione in bicicletta già il 18 mattina, il Felicetti ha tentato di cambiare versione. Si noti la frase “l’altro modo per raggiungere la stazione” attraverso la quale il Felicetti continua a confermarci che Brenda prese il treno per Verona il giorno della sua scomparsa e non il pullman, egli infatti non dice “l’altro modo per raggiungere Verona”.

AGGIORNAMENTO:

In una delle prime interviste Andrea Felicetti ha detto: Credo la domenica sera, mi è venuto lo scrupolo di andare a controllare in garage, cosa avesse… se avesse preso qualcosa dal garage, non lo so, così per scrupolo, mi accorsi che mancava una bicicletta… quella che prendeva sempre lei, quindi vado alla… la prima cosa che facciooo è ccercare questa bicicletta e mi è venuto in mente: “Eh vado in stazione”, e puntualmente la trovo.

Si noti la frase “quella che prendeva sempre lei” riferita alla bicicletta rossa che il Felicetti trovò in stazione Lunedì 23 luglio alle 19.40.

Il Felicetti ha riferito alla Briganti che teneva entrambe biciclette in garage, le ha detto inoltre di aver cercato Brenda “con la bici nera”, il giorno 20, la sera successiva alla denuncia di scomparsa.

Quando la giornalista gli ha chiesto il motivo per il quale non si fosse accorto che già dal 20 luglio la bicicletta rossa di Brenda non era più in garage, visto che lui proprio quel giorno aveva usato la bicicletta nera, il Felicetti si è così giustificato:

Andrea Felicetti: Lei era… lei era solita… e… forse lo possono testimoniare anche i vicini… era molto un po’ disordinata, le biciclette… quella che usava, la teneva qua sopra… la teneva qua… quella che… quella che usava solitamente.

Veronica Briganti: Parcheggiata davanti a casa vostra?

Andrea Felicetti: No, no, qua dentro a bu…, o appoggiata sulla siepe, appoggiata qua dietro, o appoggiata di qua sul coso, quindi io avevo preso la bicicletta perché era appoggiata, era appoggiata lì, però è pur vero che lei di solito non usava quella nera… quella rossa, usava quella nera.

Si noti che il Felicetti prima dice che Brenda “di solito non usava quella nera” poi cambia versione, è però smentito dai fatti, Brenda infatti la mattina del giorno della sua scomparsa usò la sua bici rossa.

Andrea Felicetti: Del male fisico eeee… non…non gliel’ho fatto e ripeto, torno a dire, io credo che a livello logico, sfido chiunque a darmi una… un’ipotesi logica che possa avere un senso.

È chiaro che, a tre mesi dalla scomparsa, l’ipotesi che si fa spazio è che Brenda sia morta e, poiché il corpo non si è ancora trovato, che sia stata uccisa ed il suo corpo occultato, Andrea Felicetti lo sa e sa anche di essere il sospettato numero uno ma nonostante tutto non nega in modo credibile, non è capace di dire “io non ho ucciso Brenda”.

“Del male fisico eeee… non…non gliel’ho fatto” non è una negazione credibile.

Andrea Felicetti sfida. È un’interessante evoluzione del suo atteggiamento.

Andrea Felicetti: Quella accidentale la posso comprendere ma sono arrivati i carabinieri e hanno… credo che hanno… fanno questo mestiere da anni e non hanno trovato nulla tale per cui potersi dimostrare o potesse far sospettare un qualcosa di accidentale, un qualcosa di logico mi sapete fornire logicamente una motivazione.

Andrea Felicetti invece di dire “io non ho ucciso Brenda” afferma di poter comprendere un evento omicidiario “accidentale” e riferisce che i carabinieri non hanno trovato nulla per poterlo dimostrare e poi invita la giornalista a trovare “una motivazione”.

Veronica Briganti: Cioè tu ci stai dicendo che non c’è il movente, giusto?

Andrea Felicetti: Io ti sto dicendo che io non… non avevo il motivo per farle del male perché se io decidevo di dire: “Guarda è chiusa la storia”, cioè: “Guarda non dormiamo più neanche sotto lo stesso tetto”, io ho la disponibilità economica per dirti: “Guarda ti lascio casa per 6 mesi, 7 mesi e me ne vado da un’altra parte” oppure ti prendo io in affitto una casa per 6/7 mesi finché non ti sistemi e te ne vai da un’altra parte.

In queste due ultime risposte il Felicetti mostra di non possedere il cosiddetto “muro della verità”, egli infatti, invece di negare in modo credibile, invece di dire “io non ho ucciso Brenda”, si esibisce in due tirate oratorie durante le quali spiega il perché non avrebbe avuto “il motivo per farle del male”

Andrea Felicetti ricorda Simone Santoleri che si trova in carcere per aver ucciso la propria madre.
Riporto uno scambio tra Simone Santoleri e Federica Sciarelli:

Federica Sciarelli: Simone, visto che sei così disponibile, visto che sei così disponibile, come dici te, tagliamo la testa al toro, tu non hai fatto male a tua mamma?

Non solo le domande dirette sono da evitare, peraltro la Sciarelli non chiede al Santoleri se abbia ucciso la propria madre ma gli suggerisce di negare di averle fatto del male. Peraltro una classica negazione non credibile utilizzata da chi si è macchiato di un omicidio è proprio “io non le ho mai fatto del male” perché chi uccide e prova a negare preferisce non usare il termine “ucciso”.

Simone Santoleri:… “(gasp, gasp) Non… allora innanzitutto sarebbe incredibile capire poi come ehm cioè… io la… la casa praticamente l’ho presa, l’ho comprata, è mia, quindi sinceramente io della pensione di papà, a me non mi interessa, quindi sono delle situazioni, sinceramente no, se vi posso assicurare per certo che ci sono delle situazioni completamente diverse cioè nel senso io ho vissuto da solo per una vita e quindi io, anzi spessissimo ho detto a papà se vuoi tornare su con mamma ti riprendi tutte le cose tue e ritorni su con mamma oppure se vuoi andare a vivere per i fatti tuoi prendi e vai io non mai costretto papà a stare qui, anzi papà mi è stato mandato, diciamo, mi è stato portato qui perché papà viveva già per strada e quindi è stato lui a venir qui quindi…”

Simone aspetta circa 5 secondi prima di emettere suoni. Il tempo di latenza tra la fine della domanda e la prima reazione di Santoleri è abnormemente lungo ed è una prova che la domanda è sensitiva.

Simone Santoleri non è neanche in grado di negare in modo credibile di aver fatto del male a sua madre, non dice “No” o “No, io non ho fatto del male a mia madre” ma si esibisce in una lunga tirata oratoria durante la quale solo dopo 39 parole accenna un “sinceramente no”, dove l’avverbio “sinceramente” indebolisce il tentativo di negare un suo coinvolgimento nella scomparsa della madre.

Santoleri cerca ripetutamente di convincere la conduttrice della bontà delle proprie affermazioni dicendo “sinceramente io della pensione di papà” e “se vi posso assicurare per certo” ma non fa che indebolirle.

A metà risposta la Sciarelli prova ad interrompere Simone ma lui continua a parlare e le due voci si sovrappongono:

Federica Sciarelli: Quindi ti sei fatto carico di tuo papà, giusto? ti sei… ti sei fatto carico di tuo papà, sei tu che lavori, sei tu che fai tutto, che badi alla casa.

Simone Santoleri: “… per quanto riguarda fare del male a mia madre sinceramente…”

“per quanto riguarda fare del male a mia madre sinceramente…” non è una negazione credibile.

Simone Santoleri: “Sì, esattamente… io fare… mi è stato chiesto se mi… mi avete chiesto se ho fatto del male a mia madre, non ne avrei modo, nel senso non avrei motivo ecco, non avrei motivo in quanto ho una certa posizione adesso quindi se… quando ero ragazzo, magari con quelle insofferenze che avrei passato in precedenza, ma adesso c’ho 43 anni, quindi è molto diversa la cosa molto molto diversa vi posso assicurare e comunque ripeto e comunque, mi scusi, ripeto, volevo solo chiedere, chiarire questa a 43 anni sarà un po’ l’età, sarà la maturità maa non sono più un ragazzino, diciamo, quindi per l’amor di Dio e mamma sarà stata anche diciamo… (Simone viene inspiegabilmente nuovamente interrotto).

Il fatto che Simone non completi alcune frasi ci dice che qualcosa è stato lasciato fuori. Il Santoleri non nega in modo credibile ma cerca di convincere il suo interlocutore che oggi non “avrebbe” motivo di uccidere la madre, non che non “aveva” motivo all’epoca dei fatti.

Con “vi posso assicurare” e “per l’amor di Dio” Santoleri mostra ancora di avere bisogno di convincere.

Simone Santoleri avrebbe potuto negare rispondendo alla Sciarelli semplicemente con un “No” e invece si è esibito in una tirata oratoria per provare a convincere la conduttrice di un qualcosa che non è capace di negare in modo diretto e credibile. Santoleri non è capace di dire “io non ho ucciso mia madre” perché non può avvalersi del cosiddetto “muro della verità” che è una potente ed impenetrabile barriera psicologica che posseggono coloro che dicono il vero e che gli permette di rispondere con poche parole.

CASE CLOSED

 

 

Domenico Leccese 

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