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1º TRAPIANTO DI VISO TERMINATO CON SUCCESSO DOPO 27 ORE

C’è tanta buona sanità in Italia

A Roma è stato eseguito il primo trapianto di faccia in Italia
È tecnicamente riuscito l’intervento di trapianto della faccia effettuato su una donna presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea.

l’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea.

La donatrice di pelle, fasce muscolari e cartilagine è una 21enne morta in un incidente stradale nel Lazio.       La ricevente è una paziente di 49 anni affetta da neurofibromatosi di tipo I, malattia genetica neurocutanea che deturpa il volto. Per un’operazione così complessa l’équipe si è preparata per tre anni.
Roma, primo trapianto di faccia in Italia: 49enne ha ricevuto il volto da una 21enne
La paziente sottoposta allʼintervento è affetta da neurofibromatosi di tipo I, malattia genetica neurocutanea deturpante. È servita unʼintera giornata per sostituirle il viso

Dalla finzione alla realtà
Il primo eccezionale intervento in Italia di trapianto di faccia ricorda “Face/Off Due facce di un assassino”, film del 1997 diretto da John Woo e interpretato da John Travolta e Nicolas Cage. In quel thriller psicologico, Travolta, che è Sean Archer, un agente dell’Fbi, e Cage, il criminale psicopatico Castor Troy, a seguito di un intervento di chirurgia plastica all’avanguardia, assumono l’uno le sembianze dell’altro.

Nella notte fra sabato e domenica all’ospedale Sant’Andrea di Roma è stato eseguito il primo trapianto di faccia mai realizzato in Italia

La persona su cui è stato fatto l’intervento è una donna di 49 anni affetta da neurofibromatosi, una malattia ereditaria che causa la comparsa di numerosi tumori della pelle deturpanti.

L’intervento è durato circa 27 ore ed è stato molto lungo e complesso, dato che è “multitessuto”: sono stati trapiantati pelle, fasce muscolari e cartilagine.

Il personale medico dell’ospedale si preparava da tre anni a eseguire l’operazione; a capo della squadra che si è occupata dell’intervento ci sono il professor Fabio Santanelli di Pompeo, responsabile dell’unità operativa di chirurgia plastica del Sant’Andrea, e il dottor Benedetto Longo.

L’operazione è stata fatta seguendo un protocollo sperimentale autorizzato dal Centro Nazionale Trapianti.   Nel mondo il primo trapianto di faccia risale al 2005.
La donatrice della faccia trapiantata era una giovane donna di 21 anni morta a causa di un incidente stradale: la sua famiglia ha donato anche fegato e reni. Per conoscere l’esito dell’operazione bisognerà aspettare lo scioglimento della prognosi.

Trapianto complesso L’intervento rientra in un protocollo sperimentale, autorizzato dal Centro Nazionale Trapianti dopo l’acquisizione del parere positivo del Consiglio Superiore di Sanità; le équipe per il prelievo del tessuto facciale da donatore deceduto e per il successivo trapianto sono dirette da Fabio Santanelli di Pompeo, responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Plastica dell’A.O. Sant’Andrea di Roma, e dal dottor Benedetto Longo, che fa parte della stessa unità operativa.

 Lorenzo Sommella, il direttore sanitario che ha lasciato la struttura 5 mesi fa, ma che aveva seguito le procedure organizzative, oltre ad esprimere soddisfazione per lo sforzo realizzato dal reparto, ha ricordato il grande impegno necessario per arrivare a un risultato simile: tre anni preparatori con i chirurgi che si sono formati anche all’estero dove queste operazioni erano state già realizzate. Come sempre, anche in questo caso sarà necessario aspettare del tempo: solo dopo che sarà stata sciolta la prognosi sarà possibile capire l’esito dell’operazione che ha un elevatissimo livello di complessità.
Procedura ‘life-improving’ per migliorare la qualità di vita del paziente


“Dopo 27 ore, all’Ospedale Sant’Andrea – si legge in una nota della Regione Lazio – è terminato l’intervento senza precedenti in Italia e con pochi precedenti al mondo. Al tavolo operatorio dell’azienda ospedaliero-universitaria romana l’équipe chirurgica ha eseguito un eccezionale intervento di trapianto allogenico facciale che darà un volto nuovo a una paziente sfigurata da una malattia neurodegenerativa congenita”.

”L’operazione di trapianto, realizzata anche grazie alla collaborazione di una équipe specialistica di Zurigo, segue – continua la nota – un primo intervento di prelievo multiorgano effettuato dopo l’accertamento di morte cerebrale di una paziente vittima di un incidente stradale (che ha donato anche fegato e reni, ndr). Il Protocollo è altamente sperimentale – conta pochi precedenti nel mondo – ed è realizzato sotto la guida del Centro Nazionale Trapianti”.

”Una opzione chirurgica ricostruttiva – si precisa – che il Sant’Andrea offre a pazienti che presentano complessi difetti di faccia cui le tecniche chirurgiche tradizionali non sempre garantiscono risultati funzionali ed estetici soddisfacenti. Una procedura ‘life-improving’, volta a migliorare la qualità di vita del paziente e facilitarne il reinserimento sociale, quando neoplasie, attacchi di animale, malattie neurodegenerative, ustione o traumi hanno determinato gravi malformazioni del volto”.

I precedenti Era il 2005 quando una donna francese di 38 anni è diventata la prima ad avere parte della faccia ricostruita, e da allora ne sono seguite una cinquantina. Il team di ricercatori che nel novembre del 2005 ha operato Isabelle Dinoire ad Amiens, nel nord del Paese, ha battuto sul tempo quello della Cleveland Clinic statunitense, che all’epoca era in attesa di un donatore.

L’anno successivo fu un team cinese ad aggiudicarsi il secondo posto, dopo un’operazione su un trentenne che era stato attaccato da un orso. In questo caso oltre a naso e bocca furono impiantati sull’uomo, che è morto due anni più tardi, anche guancia e sopracciglio destro. Entrambi gli interventi sono stati poi celebrati da un articolo pubblicato da Lancet nel 2008.

Infine, fra gli interventi estremi, a Parigi, a febbraio, un uomo ha ricevuto il suo terzo volto. Dopo il rigetto cronico del trapianto al quale si era sottoposto nel 2010, per la prima volta al mondo gli è stato reso un secondo viso. L’operazione è stata effettuata all’ospedale Georges Pompidou dall’equipe del professor Laurent Lantieri, pioniere del trapianto di faccia.

Eseguito al Sant’Andrea di Roma. Il bollettino dell’ospedale: “Operazione tecnicamente riuscita”. La donna è stata trasferita in terapia intensiva

Primo trapianto di faccia in Italia, c’è un medico di Crotone
dottor Benedetto Longo

Nell’equipe che ha ridato speranza a una donna di 49 anni c’è il dottor Benedetto Longo specializzato in chirurgia ricostruttiva.

Per l’intervento, uno studio lungo tre anni
ROMA Una donna di 49 anni aveva il viso deturpato a causa di un grave malattia, la neurofibromatosi di tipo I. Ieri ha subìto il primo trapianto di faccia eseguito in Italia, grazie al lavoro dell’equipe  dell’unità operativa di Chirurgia Plastica dell’ospedale Sant’Andrea di Roma, guidata dal professor Fabio Santanelli di Pompeo. A guidare le equipe anche il dottor Benedetto Longo (in foto), medico di Crotone specializzato in chirurgia ricostruttiva della testa, del collo e della mammella e nel ramo dell’innovazione tecnologica in campo chirurgico.
Il trapianto ha richiesto tre anni di preparazione nel corso dei quali i chirurghi si sono formati anche all’estero.

Il trapianto multitessuto con pelle, fasce muscolari e cartilagine, è stato realizzato grazie alla donazione di organi da una giovane di 21 anni deceduta nel Lazio, a causa di un grave incidente d’auto nella notte tra venerdì e sabato. Grazie alla famiglia della giovane, che ha concesso l’espianto, sabato è iniziato il lunghissimo intervento per impiantare il viso.

Sono stati donati, è il caso di segnalarlo, anche fegato e reni.

Il trapianto rientra in un protocollo sperimentale, autorizzato dal Centro Nazionale Trapianti dopo l’acquisizione del parere positivo del Consiglio Superiore di Sanità.
Bendetto Longo, tra l’altro, ha elaborato uno studio per la ricostruzione della lingua che è stato annoverato tra i 30 più innovativi del mondo.

Domenico Leccese 

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