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Il nuovo Ponte di Genova firmato Renzo Piano, i disegni. In arrivo un concorso per la rigenerazione del quartiere

Vediamo meglio il progetto di Renzo Piano Building Workshop per il nuovo viadotto che potrebbe andare a sostituire il #PonteMorandi

Vediamo meglio il progetto di Renzo Piano Building Workshop per il nuovo viadotto che potrebbe andare a sostituire il #PonteMorandi di Genova

Venerdì scorso, 7 settembre 2018, è stato presentato da Renzo Piano e dal presidente della Liguria Giovanni Toti – insieme al sindaco di Genova Marco Bucci e agli amministratori delegati di Autostrade e Fincantieri Giovanni Castellucci e Giovanni Bono – il progetto del nuovo viadotto che potrebbe andare a sostituire il Ponte Morandi di Genova, crollato il 14 agosto scorso. Dopo la vicenda, l’architetto Piano è stato infatti interpellato dalla Regione e, insieme al suo Building Workshop, si è subito messo al lavoro per elaborare una proposta di nuovo ponte.
Proposta che, puntualmente, dopo un primo accenno all’idea dei 43 lampioni per ricordare le vittime del crollo, è arrivata. In questi giorni infatti Renzo Piano e il suo team sono riusciti a sviluppare un’idea più concreta e dettagliata di un ponte che dovrà “durare mille anni”, con tanto di plastici complessivi e di dettaglio (uno dei quali, alla fine dell’incontro di venerdì, è stato anche maldestramente distrutto da Castellucci)

il plastico archistar RENZO PIANO

Il ponte pensato da Renzo Piano è un ponte in acciaio, con un passo più breve tra i pilastri di sostegno – che saranno quindi più numerosi di quelli del Ponte Morandi, ma decisamente più snelli – e più corsie: il progetto prevede infatti 4 corsie (da 3,45 metri) e 2 ulteriori corsie di emergenza.

Nelle sue forme il viadotto ricorderà una nave, perché “c’è qualcosa di Genova”, ha spiegato l’architetto.
Il nuovo ponte, nell’idea di Piano, “Deve infiammare il nostro immaginario. Il ponte deve confortare la città, una strana nave che attraversa il Polcevera. Sarà di acciaio e di un colore chiaro, vicino al bianco, come fosse una nave. Non una bellezza cosmetica, ma essenza, come è giusto che sia a Genova. Il ponte deve celebrare in modo sottile, ma non retorico, il fatto che la città è stata teatro di una tragedia“.


Il progetto, inoltre, tiene conto delle future manutenzioni: tutte le parti in acciaio sono facilmente raggiungibili per effettuare la necessaria manutenzione senza costi proibitivi.

Nuovo ponte di Genova, cosa succederà

L’idea di Renzo Piano dovrebbe essere tradotta in progetto definitivo ed esecutivo da un team di progettazione composto dai membri del suo studio, dai tecnici di Autostrade e di Fincantieri.

“Questo cantiere dev’essere un cantiere di coesione (…). Costruire è sempre un gesto di pace, di solidarietà, spero che sarà anche un motivo di fierezza”, ha aggiunto Piano.
Secondo le prime previsioni, il nuovo ponte, così progettato, potrebbe essere pronto, indicativamente, in un anno o un anno e mezzo. Alcune fasi della demolizione del ponte Morandi(su cui ancora non ci sono dettagli precisi) potranno quindi avvenire in contemporanea alla ricostruzione.
Non sappiamo come andranno a finire le cose, ma per ora sembra quindi che l’idea di restaurare e reintegrare il ponte (di cui abbiamo parlato qui) abbia avuto poco seguito.

E a questo punto sembra anche che non verrà indetto alcun concorso di progettazione per la ricostruzione del ponte (anche se la proposta di Piano potrebbe anche essere vista come un “diagramma da sviluppare ed organizzare entro parametri da definire attraverso concorsi, da lui stesso suggeriti”, come osserva l’ingegner Gabriele Del Mese, fondatore di Arup Italia)

Quello che sembra certo, invece, è che nei prossimi mesi sarà pubblicato un concorso internazionale per la rigenerazione del quartiere sotto il ponte, che dovrà essere ridisegnato con la logica del “rammendo urbano“

L’incontro in Regione con il governatore Toti e il sindaco Bucci

Lo ha dichiarato il sindaco di Genova Bucci.


Le polemiche verso il gesto di Renzo Piano, comunque, continuano a proliferare, ora unitesi alle critiche negative sull’idea progettuale dell’architetto, ritenuta banale.

E nel frattempo, pare che anche Santiago Calatrava – che, c’è da dire, aveva proposto varie idee per un nuovo viadotto in sostituzione del Ponte Morandi già nel 2006, mentre lavorava a Reggio Emilia – si sia messo in contatto con la Regione Liguria e il Comune di Genova per offrire una sua idea.

L’offerta, però, è stata declinata dall’amministrazione regionale: “Gli è stato spiegato che c’è Renzo Piano e che è genovese”

 

 

Domenico Leccese 

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