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OMICIDIO LUCA VARANI, ASPETTI PSICOLOGICI E CAUSE SCATENANTI: IL QUADRO DELLA CRIMINOLOGA URSULA FRANCO

L’omicidio di Luca Varani Brandon: We killed for the sake of danger and for the sake of killing. Rope,1948, Alfred Hitchcock

L’omicidio di Luca Varani

di Domenico Leccese : ripropongo una intervista del marzo 2016 sul caso di cronaca nera

OMICIDIO LUCA VARANI, ASPETTI PSICOLOGICI E CAUSE SCATENANTI: IL QUADRO DELLA CRIMINOLOGA URSULA FRANCO

Luca Varani, 23 anni, la vittima

Luca Varani, 23 anni, la vittima

Marco Prato e Manuel Foffo, due ragazzi trentenni, hanno confessato l’omicidio di un ragazzo di 23 anni, Luca Varani, adescato con una promessa di 120 euro per una prestazione sessuale. Sul complesso caso dell’omicidio di Luca Varani la criminologa Ursula Franco fa una analisi approfondita su quelli che sono gli aspetti psicologici e le cause scatenanti la furia criminale dei due giovani assassini.

Marco Prato ad una festa

Marco Prato ad una festa

Ritiene che Marco Prato e Manuel Foffo abbiano ucciso Luca Varani in preda ad un disturbo psichico causato dalla cocaina?

E’ difficile esprimersi con i pochi dati a disposizione ma non credo si possa ritenere che dietro l’omicidio ci sia un disturbo paranoide che avrebbe colpito i due ragazzi a causa dell’uso prolungato di cocaina, penso piuttosto che Marco Prato fosse prigioniero ormai da mesi di un vortice distruttivo a causa dei suoi problemi personali, legati probabilmente all’identità sessuale e all’uso prolungato di droghe e psicofarmaci che assumeva per una sindrome depressiva e che l’incontro con Manuel Foffo sia stato fatale ad entrambi. Marco Prato aveva già mostrato di non disdegnare l’uso della violenza ed era stato denunciato per aver picchiato un amico durante un festino. In giovane età Marco era stato oggetto di bullismo da parte dei suoi compagni di scuola in quanto omosessuale e sovrappeso, non è infrequente che una vittima di bullismo diventi un carnefice.

Marco Prato

Marco Prato

Perché esclude il disturbo paranoide?

Al momento non sono emersi segnali che facciano pensare che uno o entrambi i ragazzi fossero preda di un delirio persecutorio e che abbiano riconosciuto in Luca Varani un pericolo.

Non sembra un omicidio d’impeto ma un omicidio premeditato.

E’ Foffo a riferirci che l’omicidio è stato premeditato: “È iniziato tutto da un gioco, volevamo uccidere qualcuno solo per vedere che effetto faceva”

Anche il comportamento post omicidiario, il fatto che i due ragazzi abbiano tentato di ripulire la scena del crimine, che abbiano gettato gli abiti ed il telefonino della vittima in un cassonetto e che a detta di Manuel abbiano pensato di disfarsi del corpo porta ad escludere un disturbo psicotico acuto.

Marco Prato

Marco Prato

L’omicidio di Luca Varani ha permesso a Marco Prato di innescare un meccanismo distruttivo senza via d’uscita, il suicidio era nei suoi pensieri ma non riusciva a motivarlo a dovere, Prato era alla ricerca di un punto di non ritorno che lo costringesse a mettere in atto ciò a cui pensava da sempre. In altre parole: l’omicidio di Varani è stato l’inizio di un’azione suicida.

Manuel Foffo, segnato dalle dipendenze da droga ed alcool, con ogni probabilità è stato attratto da Marco Prato, descritto da chi lo ha conosciuto come un manipolatore e, nonostante gli ‘interessi’ comuni ed un certo grado di complementarietà tra i due, credo che se Manuel Foffo non avesse incontrato Marco Prato difficilmente avrebbe commesso un omicidio, anche se lo stesso Foffo pare abbia riferito agli inquirenti: ‘Avevo già avuto l’intenzione di fare del male a qualcuno’. 

Manuel Foffo soffre di “internalized homophobia” (omofobia interiorizzata), una forma di odio di sé comune a molti omosessuali, una conseguenza dello stigma sociale che circonda la comunità dei LGBTQ. Questo odio di sé può averlo condotto all’omicidio. Non solo gli omosessuali uccidono altri omosessuali per distruggere quella parte di sé che detestano ma a volte desiderano annientare chi li mette di fronte alla loro omosessualità.

Foffo ha detto a chi lo interrogava “Mentre lo colpivamo non provavo piacere, un’affermazione che fa supporre che prima di uccidere credesse che quell’azione gli avrebbe procurato piacere, non un’emozione qualsiasi ma il piacere.

 

Manuel Foffo

Manuel Foffo

Allora che ruolo ha avuto la cocaina?

La cocaina ha avuto solo un ruolo secondario, è stata assunta dopo aver premeditato l’omicidio e ha semplicemente facilitato ai due ragazzi il crudele act out.

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L’invito ad una festa organizzata da Marco Prato

Domenico Leccese

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