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La Corte Suprema del Brasile ha deciso con una maggioranza di 6 a 5 che l’ex presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva dovrà andare in prigione mentre si conclude il secondo processo di appello per le accuse di corruzione nei suoi confronti

Lo ha stabilito la Corte Suprema del Brasile, complicando molto i suoi piani di candidarsi alle presidenziali di ottobre L’ex

Lo ha stabilito la Corte Suprema del Brasile, complicando molto i suoi piani di candidarsi alle presidenziali di ottobre

L’ex presidente brasiliano Lula andrà in prigione

La Corte Suprema del Brasile ha deciso con una maggioranza di 6 a 5 che l’ex presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva dovrà andare in prigione mentre si conclude il secondo processo di appello per le accuse di corruzione nei suoi confronti.

Lula, che è stato presidente del Brasile dal 2003 al 2011 ed è una delle figure politiche più amate del paese, era stato condannato per corruzione la scorsa estate, in un processo legato allo scandalo Petrobras.

 

 

Lula, probabilmente, sperava che il nuovo processo di appello si sarebbe tirato in lungo abbastanza da permettergli di candidarsi alle presidenziali del prossimo ottobre.

Lula ha sempre respinto le accuse ed è un probabile candidato per le elezioni presidenziali del prossimo ottobre

Lula potrebbe essere arrestato nei prossimi giorni, quando saranno stati completati alcuni passaggi burocratici relativi alla decisione della Corte.

La decisione era stata confermata in appello a gennaio, e la sua condanna era stata aumentata da 9 a 12 anni di carcere come chiesto dall’accusa.

Lula ha fatto ricorso alla Corte Suprema, l’ultimo grado di giudizio della giustizia brasiliana, e si aspettava di poter rimanere libero fino alla decisione finale.

Giovedì mattina, tuttavia, la Corte Suprema ha respinto la sua richiesta, applicando una legge che dal 2016 consente di mandare in carcere anche chi abbia già subito una condanna in appello, anche se ci sono nuovi appelli in corso.

Nonostante la sua popolarità non sia più quella di 10 anni fa, Lula era considerato ancora il favorito per la vittoria.

I COMMENTI A CALDO :

Mi rammarico per la conferma del procedimento giudiziario contro Luiz Inácio Lula da Silva, a dirlo è il Senatore Gianni Pittella

“Mi rammarico per la conferma del procedimento giudiziario contro Luiz Inácio Lula da Silva, ex Presidente del Brasile e candidato principale per le presidenziali di ottobre. La trasparenza del sistema giudiziario e la sua depoliticizzazione è una priorità per l’Italia e per l’Unione Europea, e lo dovrebbe essere per tutti i suoi partner, incluso il Brasile. Il sospetto che il processo a Lula, che si tiene a ridosso delle elezioni e che segue la procedura di impeachment del suo successore Dilma Rousseff, possa essere influenzato da fini politici, non è un segnale positivo. Lula è stato un ottimo presidente del Brasile, amato dal popolo e ricordato per i programmi sociali da cui hanno tratto beneficio decine di milioni di brasiliani. Sarebbe un peccato se i cittadini brasiliani venissero privati della possibilità di votare questo candidato come loro Presidente.”

Domenico Leccese

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