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Riprendiamo oggi, confermandole, le indiscrezioni da noi per primi diffuse che davano per molto probabile la fuoriuscita da Forza Italia

Riprendiamo oggi, confermandole, le indiscrezioni da noi per primi diffuse che davano per molto probabile la fuoriuscita da Forza Italia e Fratelli d’Italia di alcuni esponenti di spicco che avrebbero deciso di dare credito a Noi con l’Italia (si veda la nostra prima pagina di martedì scorso a lato, ndr).
La notizia che Raffaele Fitto domani pomeriggio sarà all’Hotel San Domenico di Matera per un momento di incontro programmato nel calendario delle iniziative che NCI sta tenendo sul territorio in questa campagna elettorale,già stuzzicava pensieri e alimentava indiscrezioni su quel che di veramente importante accadrà il 16 febbraio:saràdavvero una data da ricordare per il centrodestra lucano!
Essì, proprio la convention del San Domenico è stata ritenutamomento e luogo ideale perché personaggi del calibro di Paolo Castelluccio, Michele Napoli, Augusto Toto e Gianfranco Blasi sanciscano con la loro presenza in sala il passaggio a Noi con l’Italia.
Del resto Fitto al momento non ha in programma altre visite altrettanto aggreganti in Basilicata, anche se di sicuro ci tornerà altre volte da qui al 2 marzo, e la kermesse di Matera rappresentaquindi quel palcoscenico importante e autorevole di Noi con l’Italia per annunciare l’ingresso di altrettanto autorevoli esponenti del centrodestra lucano legati a Forza Italia e a Fratelli d’Italiache hanno assunto questa decisione evidentemente delusi dalla gestione locale del partito di appartenenza e sensibili al richiamo delle proposte di un Centro di ispirazione degasperiana, aperto alle idee di una dialettica radicata nel tessuto più moderato della società civile. Si aggiungono così a Nicola Benedetto, anche lui convinto che un vero leader non di solo potere politico personale possa vivere, ma di idee e sentimenti comuni e condivisi, di decisioni democratiche, di impegno reale per dare risposte ai territori che hanno sete di veder soddisfatte le loro richieste. Certo, quando si parla del “perché” questi pezzi da novanta di Forza Italia abbiano deciso di mollare baracca e burattini proprio ora, il pensiero che corre alle decisioni verticistiche di Moles trova conferma nelle dichiarazioni degli interessati.
Ecco, in questo quadro e con queste motivazioni Matera potrebbe così diventarela città della diaspora forzista e del possibile “raddoppio” per NCI in termini di consensi numerici tra la gente in chiave elettorale: dopotutto la ritenuta qualità e bontà della proposta politica è fuori discussione, quindi ora si tratta di tessere le fila della riorganizzazione della macchina elettorale sul territorio grazie alle new entrye al loro “pacchetto” di consensi che incrementerebbero non di poco i voti alla formazione di Lupi, Fitto e Latronico che, guardando lontano, ma non troppo, potrebbero anche iniziare a fare pensierini positivi sulle elezioni d’autunno. Inutile negare, infatti, che in siffatto scenario ripercussioni si registrerebbero anche in seno al Consiglio regionale e, a cascata, sulle strategie future legate al rinnovo dell’assise regionale, in cui Forza Italia giungerebbe più debole, correndo il rischio addirittura di non essere rappresentata, tanto più che è senzail traino di rappresentanti uscenti, visto che anche Aurelio Pace già da tempo ha abbandonato il partito del Cavaliere, ma quel che interessa ora è verificare la ricaduta che questo esodo avrà sui risultati del 5 marzo, cheporrà le basi per obiettivi futuri più certi. Di sicuro, come già avevamo scritto, la competizione tutta interna al centrodestra dovrebbe favorire un aumento dei consensi della coalizione, mentre cambierebbero al proporzionale del Senato i rapporti di forza interni, che premierebbero NCI a discapito di Forza Italia e soprattutto di Fratelli d’Italia. Lo spostamento di pochi punti di percentuale determinerebbero un quasi, possibile, realistico sorpasso di Latronico nei confronti di Moles e relegherebbe al terzo posto Gianni Rosa. Ed ecco allora che la partita si gioca tutta entro domani pomeriggio: se si riuscirà a convincere i transfughi e ritornare sui propri passi e rivedere le decisioni nessuna sorpresa uscirà dallo spoglio, altrimenti la partita diventa tutta da giocare, vedendo però Forza Italia impegnata ad agire in recupero su Noi con l’Italia, che al momento ha davanti a sé un percorso altrettanto impegnativo, ma sicuramente più agevole. Certo, le possibilità di eleggere due rappresentati a Palazzo Madama pur se lontane ci sono, ma intanto si lotta per il primo posto.

 

CASTELLUCCIO: «ADDIO FORZA ITALIA»

MATERA. È un fiume in piena il Vicepresidente del Consiglio regionale Paolo Castelluccio (in foto) quando gli si chiede di dare lumi sulla possibilità che lui ed altri lascino Forza Italia.
«Senza dubbio alcuno: Ce ne siamo andati da Forza Italia. Non ci siamo più. C’è una conferenza stampa a Matera, se vuoi vieni anche tu».
Avete già deciso quindi?
«Venerdì alle 18.30 conferenza stampa con Raffaele Fitto e gli altri parlamentari all’Hotel San Domenico di Matera». Questa è la risposta.
La decisione deriva da una convinzione di progetti e di idee con Noi con l’Italia o da una delusione per come è stata portata avanti la fase pre-candidature?
«No, no. Altro che progetti e idee!In una Italia che sprofonda i candidati si condividono, per far brillare la Basilicatasi propongono i migliori uomini del suo territorio, non si manda gente che ha già provato senza aver conseguito risultati tangibili, questa è la realtà. Stai parlando con uno che alla presenza di testimoni autorevoli ha dichiarato a Paolo Romani che non voleva una sua candidatura, e che ha mandato un messaggio a Moles (in foto) di essere al massimo disponibile ad essere candidato come numero due dietro di lui, proprio per dimostrare la serietà e per concorrere insieme a raggiungere l’obiettivo che forza Italia potesse eleggere quattro deputati».
E invece? Cosa è accaduto?
«Moles non ha evidentemente individuato altre strade se non posizionare i tre commissari a tre poltrone con i voti di Berlusconi, non i loro, trascurando sul territorio un popolo amareggiato per le condivisioni mancate. Quindi non è che parla uno arrabbiato che voleva una postazione: ho i testimoni che ho detto che non rincorrevo candidature. Allora quando uno non rincorre candidature e però guarda cosa gli succede intorno a lui e valuta quali sono i candidati, si rende conto della situazione reale e decide di abbandonare una forza politica perché ha valutato negativamente una classe dirigente che non c’è, che è virtuale sul territorio, che non ha fatto alcuna iniziativa… Il commissario di Forza Italia lo vedo distante dal territorio: è più romano che lucano, e allora forse è meglio per tutti se continua a fare politica nella capitale. Deve assumersi la responsabilità di aver distrutto una storia di Forza Italia in Basilicata lunga più di vent’anni, è stato calato dall’alto, non ha contatti con il territorio: se ne prenderà la responsabilità».
Però state insieme nel centrodestra…
«Fatto il re, viva il re! Noi rafforziamo un altro partito. Loro devono dimostrare che oltre al 10-12 per cento che sono i consensi di Berlusconi portano un valore aggiunto. Se ci fossimo stati io e Michele Napoli probabilmente avremmo raggiunto il traguardo del 18-19 per cento».
Se loro perdono qualcosa e NCI ne guadagna significa che all’interno della coalizione vi giocate il primo posto?
«Noi non facciamo la guerra al primo posto. L’obiettivo è costruire un nuovo libro della politica di centrodestra in Basilicata e lavoreremo perché il Consigliere Michele Napoli, nostro capogruppo, sia il Governatore di questa Regione».
Quindi Forza Italia non c’è più in Consiglio regionale…
«Sì. Ora in Forza Italia ci sta solo un consigliere provinciale che resta lì con la prospettiva di diventare consigliere regionale. Il dato di fatto è che il capogruppo della Città capitale della cultura 2019, Augusto Toto, si dimette e passa con Noi con l’Italia. Si dimezza il gruppo consiliare a Matera con l’uscita del capogruppo. Io e Michele Napoli, con una nota congiunta, immaginavamo che un nome autorevole in questa occasione straordinaria potesse essere scelto tra Nicola Buccico e l’attuale sindaco di Matera».
Una candidatura autorevole, quindi, ma non uno degli attuali candidati?
«A noi non interessa chi è candidato ora, ci interessava che ad essere candidato non fosse uno scaldasedie, ma una persona autorevole come loro, amante della città e vicino ai problemi della gente. Se fossi stato io a scegliere o mi avessero concesso facoltà di scelta avrei fatto uno dei due nomi, questo è fin troppo dirimente del dubbio che qualcuno ha avanzato che io agissi per scopi personali».

 

ECATOMBE MOLES

A Moles vanno fatti i complimenti. È riuscito dove nemmeno la coppia delle rovine Taddei e Viceconte era riuscita. Pur di riconquistare uno scranno in parlamento ha fatto intorno al parito terra bruciata. Sappiamo bene che le opinioni, soprattutto in politica, contano poco: ognuno ha le sue. A questo mondo però c’è qualcosa che non mente: i numeri. Allora proviamo a sciorinarli per capire l’ecatombe che il commissario ha fatto pur di garantire la sua poltrona. Moles diventa commissario con un Forza Italia in Basilicata non in piena salute, ma comunque con più di qualche rappresentante nelle istituzioni. In Consiglio regionale c’erano 2 rappresentanti, Napoli e Castelluccio, da domani ce ne saranno 0. I due hanno aderito infatti al partito di Fitto. Al Comune di Potenza, oltre a Cannizzaro, entrato in Consiglio come candidato sindaco non eletto di Forza Italia, c’era Francesco Fanelli, di recente passato con la Lega di Salvini: risultato anche qui si passa a 0 rappresentanti. Nelle elezioni non va meglio. A quelle provinciali è un bagno di sangue. Dulcis in fundo, la classe dirigente. Nomina la più forzista delle forziste a vicario regionale di Forza Italia, Dina Sileo. Risultato? Anche la Sileo ha mollato. Se è vero che la capolistatura che si è auto-assegnato gli garantirà con ogni probabilità l’elezione in Senato (anche se come raccontiamo in pagina pure questa ipotesi ha qualche piccola insidia), è altrettanto vero che il day after al 4 marzo sarà una vera catastrofe. Un’arena zeppa di morti e feriti. Più morti che feriti, stante il fatto che in Forza Italia non c’è quasi più nessuno. Bene fanno quelli che abbandonano il partito del Cavaliere. Nelle dinamiche regionali, dopo il 4 marzo, Forza Italia non conterà più nulla. E quando si dovrà parlare del candidato presidente del centrodestra i forzisti (quali?) non avranno nessuna voce in capitolo. E il pallino per le scelte apicali, candidatura a governatore su tutte, oltreché sindaco del capoluogo, sarà nelle mani degli alleati. E nemmeno di Fratelli d’Italia la cui deriva verticistica ha fatto si che Rosa emulasse Moles in quanto a terra bruciata, i numeri e l’aggregazione che Fitto sta operando nel territorio lucano con la sua Noi con l’Italia gli fanno lanciare una seria opa sul controllo della coalizione. Bravo Fitto e i suoi (Benedetto, Latronico e il sempre dietro le quinte ma attivissimo Sarli). Ma hanno avuto gioco semplice, a Moles piace perdere facile, con buona pace di Berlusconi che per l’amico Martino deve ingoiare l’ennesimo boccone amaro… lucano.

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