CronacaPolitica

La Consigliera Nazionale di Parità e le Consigliere tutte, in relazione alla trasmissione “Report” del 4 dicembre 2017

Consigliere di Parità: da “Report” informazione incompleta e superficiale 6 dicembre 2017 La Consigliera Nazionale di Parità e le Consigliere

Consigliere di Parità: da “Report” informazione incompleta e superficiale

6 dicembre 2017

Avv. IVANA PIPPONZI Consigliera Parità Regione Basilicata

La Consigliera Nazionale di Parità e le Consigliere tutte, in relazione alla trasmissione “Report” del 4 dicembre 2017, ribadiscono quanto segue:

“Le Consigliere di parità, pubblici ufficiali, sono impegnate sul territorio nella battaglia contro le discriminazione nell’entrata nel posto di lavoro, nella carriera all’interno del posto di lavoro e in uscita dal posto di lavoro e contro tutti i fenomeni di molestia e violenza, ora considerati reati penali.

Le loro funzioni sono regolate dal Codice delle Pari Opportunità.

Sono inoltre chiamate a elaborare un parere sui piani di azioni positive che obbligatoriamente devono produrre le strutture pubbliche, pena l’impossibilità a formulare bandi di assunzione.

Devono controllare che le commissioni di concorso per la nomina di dirigenti nelle strutture pubbliche abbiano al loro interno almeno il 30% di presenza femminile, pena la nullità di nomina.

Devono vigilare sulla corretta applicazione della legge Del Rio, che prevede l’obbligatorietà di una presenza femminile nella composizione delle giunte degli Enti locali del 40%.

Inoltre, hanno il compito di promuovere sul territorio, in collaborazione con tutti gli attori sociali lì presenti, la realizzazione di condizioni di pari opportunità attraverso azioni positive.

Il loro impegno nella costruzione del dialogo sociale è continuo e rilevabile dal documento di rendiconto della propria attività, che ogni anno devono presentare.

Se è vero che la mancanza di fondi ne ha fortemente condizionato l’attività progettuale, questo non ha però impedito loro di svolgere il fondamentale ruolo di vigilanza sui fenomeni discriminatori nei luoghi di lavoro, con puntualità e serietà professionale.

Infatti, vengono nominate dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, (tranne in alcune Regioni a statuto speciale, tra cui la Sicilia) su designazione dell’Ente di appartenenza, dopo un attento esame dei loro curricula, sottoposti a una valutazione comparativa.

Compiti, quindi, importanti e complessi.

È per questo che riteniamo che un’informazione incompleta e superficiale non renda giustizia al lavoro che, con grande spirito di appartenenza, le Consigliere svolgono sul territorio di competenza”.

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