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TU CHE MI DOVEVI AMARE : Giovedì 23 Novembre 2017 Auditorium La Cavallerizza di Laterza (TA)

CONVEGNO TU CHE MI DOVEVI AMARE GIOVEDÌ 23 NOVEMBRE 2017 – GIOVEDÌ 30 NOVEMBRE 2017 Sala La Cavallerizza Palazzo Marchesale

CONVEGNO
TU CHE MI DOVEVI AMARE
GIOVEDÌ 23 NOVEMBRE 2017 – GIOVEDÌ 30 NOVEMBRE 2017


Sala La Cavallerizza Palazzo Marchesale piazza Plebiscito, 2 –  74014 Laterza

Il palazzo marchesale è un complesso del XVI secolo. Dal 1292 al 1463 il feudo di Laterza fece parte del principato di Taranto. Questi anni furono caratterizzati da dure lotte tra paesi vicini e i laertini dovettero resistere agli assalti di Matera e Castellaneta. Ciò spinse i feudatari di Laterza a costruire il castello, il cui nucleo originario risale al 1393, data leggibile su un iscrizione dei capitelli del portale d’ingresso. Il palazzo fu poi distrutto per costruirvi il nuovo. Del vecchio castello tarantino di età magno-greca sono ancora visibili un tratto dell’antico fossato (per accedevi esisteva un ponte levatoio), le mura merlate che proteggevano a nord l’antico “castrum de tertia” (a sud i ripidi costoni della gravina offrivano una formidabile difesa naturale all’abitato), ed un cunicolo che terminava nella gravina, permettendo così la fuga dal castello. Nel 1546 fu investito del marchesato di Laterza Giovanni Battista I D’Azzia, il quale trasformò il vecchio castello in un palazzo residenziale tardo rinascimentale, l’odierno palazzo marchesale, com’è attestato da un iscrizione risalente al 1548 incisa in uno stemma bipartito in pietra bianca posto all’ingresso. Il palazzo è costruito per gran parte da pietre grezze. La facciata est è quella più rimaneggiata. Quella a sud, ricca di motivi architettonici rinascimentali, conserva ancora un balcone delle stanze superiori, affacciandosi al quale il marchese comunicava al popolo le sue decisioni. Sulla facciata a nord sono invece presenti le finestre inferriate, che servivano a dar luce alle prigioni del palazzo. All’interno è possibile ammirare l’affresco raffigurante Sant’Anna, scelta dovuta sicuramente ad Anna Capece, moglie di Nicolò Perez-Navarrete, ultimi signori di Laterza fino al 2 agosto 1806.
Nel 1986, questa dimora signorile cinquecentesca fu ceduta al Comune di Laterza. L’amministrazione comunale è intervenuta con lavori di recupero e restauro del palazzo, convinta dell’importanza che una tale struttura riveste dal punto di vista storico-architettonico e turistico.


Tu che mi dovevi amare, è un convegno organizzato in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che ricorre il 25 novembre.

L’evento, giunto alla sua terza edizione, è realizzato in collaborazione con il centro antiviolenza Rompiamo il silenzio, l’associazione MaschilePlurale, e con il patrocinio della Regione Puglia e l’Ambito Territoriale 1.

Giovedì 23 Novembre 2017 – Auditorium La Cavallerizza di Laterza (TA) – Ore 19:00

Da uomo a donna diciamo basta: percorsi e riflessioni di uomini e donne contro la violenza di genere

Modera:
Tiziana VISCONTI, presidente di MoviMenti aps

Inervengono:
Orazio LEGGIERO, dell’associazione MaschilePlurale
Da uomo a uomo

Angela LACITIGNOLA, responsabile del Centro Antiviolenza Rompiamo il silenzio
Da donna a donna

Francesca Anna SASSANO, avvocato penalista
La parola alla difesa: un genere a due voci

2° appuntamento : Giovedì 30 Novembre 2017 – Teatro Alcanices di Ginosa (TA) – Ore 19:00

Il cinema contro la violenza di genere – Proiezione di cortometraggi e dibattito sul tema
Vi ricordiamo che TU CHE MI DOVEVI AMARE, con i due appuntamenti del 23 e 30 novembre, aderisce alla prima Staffetta Rossa lanciata dal Centro Anti Violenza – “Rompiamo il silenzio” che durerà da novembre 2017 sino a marzo 2018 in tutti gli ambiti territoriali, e alla campagna nazionale Posto Occupato.
Per non dimenticare!

Da anni ci conosciamo. E l’empatia è stata immediata. Parliamo di Maschile Plurale, l’assocazione nata nel 2007, che vede un insieme di uomini impegnati da anni in riflessioni e pratiche di ridefinizione della identità maschile, plurale e critica per il cambiamento dei modelli sessisti, misogini e patriarcali.

Finalmente riusciamo a concretizzare questa reciproca stima in 2 appuntamenti che vi segnaliamo qui:
✔️ Giovedì 23 novembre, a Laterza, in collaborazione con MoviMenti aps nell’incontro “Tu che mi dovevi amare
✔️ Venerdì 15 dicembre, a Crispiano, con l’incontro “Da uomo a donna diciamo BASTA“.

– Angela Lacitignola responsabile del Centro Anti Violenza – “Rompiamo il silenzio” –

 

Il 23 novembre 2017 a Laterza, a rappresentare l’associazione MaschilePlurale, Orazio Leggiero :
L’Associazione nazionale Maschile Plurale è stata costituita a Roma nel maggio del 2007 e rappresenta una realtà di uomini con età, storie, percorsi politici e culturali e orientamenti sessuali diversi, radicati in una rete di gruppi locali di uomini più ampia e preesistente.

I componenti dell’Associazione sono impegnati da anni in riflessioni e pratiche di ridefinizione della identità maschile, plurale e critica verso il modello patriarcale, anche in relazione positiva con il movimento delle donne.

L’idea dell’Associazione è nata dopo la pubblicazione di un Appello nazionale contro la violenza sulle donne, scritto da alcuni dei promotori nel settembre del 2006 e controfirmato in pochi mesi da un migliaio di altri uomini di ogni parte d’Italia.

Nel corso del 2007 si è arrivati alla costituzione dell’Associazione, come esigenza di una forma ancora leggera, ma adeguata a un impegno nazionale più strutturato (come il lavoro per progetti, in vari contesti).
APPELLI E TESTI COLLETTIVI / POLITICA E GENERE / VIOLENZA MASCHILE CONTRO LE DONNE 23/11/2017
Manifesto da Lecco. Incentivi economici per le aziende che assumono donne vittime di violenza e sostegno al reddito
Il contrasto alla violenza di genere passa anche da qui, dall’indipendenza economica; al di là di qualche esperienza locale, manca ancora una strategia economica e prospettiva politica strutturale che permetta alle donne vittime di violenza   di potersi riscattare dalla dipendenza economica dell’autore di violenza intra famigliare

CULTURA DELLE DIFFERENZE E PREVENZIONE DELLA VIOLENZA (PARMA)

Ripreso dal sito del Centro Antiviolenza di Parma

Questo progetto educativo, pensato per la formazione del personale docente delle scuole primarie e secondarie di Parma e degli educatori operanti sul territorio, è centrato in particolare sul tema del rispetto e della valorizzazione delle differenze come chiave per prevenire forme di esclusione, discriminazione, e di violenza fisica, sessuale o psicologica.
Il corso, creato dall’Associazione Centro Antiviolenza di Parma con la collaborazione di Maschile Plurale, è gratuito e si svolgerà tra ottobre e dicembre di questo anno.
Il corso si propone di informare e far conoscere al mondo della scuola la rete dei soggetti attivi nel territorio parmense sui temi del contrasto alla violenza, dell’accoglienza e della protezione delle vittime, e del trattamento degli autori di violenza.

OBIETTIVI
Fornire agli/lle insegnanti strumenti per elaborare proposte educative improntate a:
* superare identità e ruoli stereotipati
* riconoscere e considerare i valori delle differenze e delle soggettività di cui uomini e donne sono espressione
* rispettare la libertà nelle relazioni
* prevenire la violenza nelle relazioni di intimità
* riconoscere i segnali indicatori di comportamenti violenti, dentro e fuori la famiglia

INTERVENTO Architetto TIZIANA VISCONTI :
Ispirata alla Staffetta Contro la violenza della campagna UDI del 2008, la Staffetta Rossa della rete antiviolenza locale vuole essere un’occasione di riflessione politica e comunitaria sul tema della violenza, affrontandola attraverso modalità differenti e voci diverse. Ogni ambito avrà la sua staffetta rossa, il suo calendario di appuntamenti.

Per l’ambito di Ginosa, che partecipa con due appuntamenti di cui uno a Laterza, eventi organizzati dall’associazione MoviMenti aps insieme al Centro Anti Violenza – “Rompiamo il silenzio” e all’associazione Maschile Plurale, la staffetta sarà così organizzata:

Laterza 23 novembre: “Da uomo a donna diciamo basta: percorsi e riflessioni di uomini e donne contro la violenza di genere” vedrà la presenza della responsabile del centro antiviolenza Angela Lacitignola, che consegnerà la staffetta all’ assessore alle Politiche Sociali del comune di Laterza, Franco Frigiola.

Ginosa 30 novembre: “Il cinema contro la violenza di genere – Proiezione di cortometraggi e dibattito sul tema”. Durante la serata l’assessore Franco Frigiola, dopo i saluti istituzionali, consegnerà a sua volta la staffetta a Romana Lippolis, assessore alle Politiche Sociali del comune di Ginosa.

La staffetta giungerà infine, da ambito in ambito, di nuovo a Ginosa il 15 marzo 2018, data che vedrà l’ultimo evento della rassegna.
#staffettarossa #nonsolo25novembre

INTERVENTO Architetto TIZIANA VISCONTI :
La violenza contro le donne rientra nelle violazioni dei diritti umani ed è una di quelle più frequenti; recenti ricerche mostrano infatti che tra un quarto e un terzo della popolazione femminile è vittima di violenze perpetrate da persone molto vicine e nella quasi totalità dei casi si tratta di persone di sesso maschile, per questo si parla di violenza di genere.
Giovedì 23 novembre, alle ore 19:00, vi aspettiamo a Laterza presso la Sala Cavallerizza per affrontare insieme la sfida di questo convegno: la possibilità di soluzioni condivise di tutela.
L’avvocato Francesca Sassano lascerà aperta la riflessione sulla difesa (maschile o femminile ?) in ambito legale, da entrambi i punti di vista e superando ogni schematizzazione di genere.
Intervento Angela Lacitignola, presidente del centro, giovedì 23 novembre 2017
Il Centro Anti Violenza – “Rompiamo il silenzio” si avvale di un’équipe multiprofessionale con formazione specifica ed esperienza pluriennale, composta da assistenti sociali, psicologhe, sociologhe, mediatrici interculturali, avvocate, educatrici professionali, esclusivamente donne.
Il Centro Antiviolenza lavora in rete con altri servizi e istituzioni presenti sul territorio a livello locale, regionale e nazionale con l’obiettivo di accompagnare e sostenere la donna, che lo richiede, nel percorso consapevole di uscita dalla violenza e di recupero delle proprie abilità e autonomie.
Svolge, altresì, attività di prevenzione e sensibilizzazione finalizzata alla promozione di una cultura non violenta e al superamento degli stereotipi sessisti.

Tu che mi dovevi amare” è il titolo della raccolta di liriche sulla violenza contro le donne della poetessa Maria Antonietta D’Onofrio, che ne ha concesso l’utilizzo per questo evento.

TU CHE MI DOVEVI AMARE
Io sono mille donne.
Sono quella accoltellata al cuore,
la fredda lama
che taglia i miei pensieri.
Sono un colpo alla nuca
un bastone sulle ossa
lo sparo che interrompe
i miei sogni.
Io sono quella bruciata
nella notte,
il corpo rannicchiato sotto la quercia
il corpo confuso
con l’acqua del fiume.
Sono un grido chiuso a chiave
un canto dimenticato
un sorriso tradito.
Io sono dell’Est e dell’Ovest
del Sud e del Nord,
sono la madre e la figlia.
Ho gli occhi chiari e scuri
ho lo sguardo coperto da veli.
Sono la paura, indifesa e muta
il coraggio pagato con la vita
un fiore sull’asfalto.
Io sono mille donne.
E tu
che mi dovevi amare,
mi hai ucciso.

 

L’iniziativa di novembre aderisce alla prima Staffetta Rossa lanciata dal Centro Anti Violenza – “Rompiamo il silenzio” che durerà da novembre 2017 sino a marzo 2018 in tutti gli ambiti territoriali. È un tempo di riflessione politica e comunitaria lunga quasi un anno sul tema della violenza, affrontata attraverso modalità differenti e voci diverse. #staffettarossa #nonsolo25novembre

TU CHE MI DOVEVI AMARE aderisce alla campagna “Posto Occupato“, una campagna virale, gratuita, partita da Rometta (provincia di Messina) nel 2013, con l’obiettivo di mantenere alta l’attenzione nei confronti di un fenomeno, la violenza sulle donne, che si configura come una piaga sociale, purtroppo, oltre il limite dell’emergenza.
Posto Occupato” è un gesto concreto dedicato a tutte le donne vittime di violenza. Ciascuna di quelle donne, prima che un uomo decidesse di porre fine alla sua vita, occupava un posto a teatro, sul tram, a scuola, nella società. Questo posto vogliamo riservarlo a loro, affinchè la quotidianità non lo sommerga.

L’intervento di FRANCESCA SASSANO (Avvocato Penalista) 

“Come sempre io non scrivo in anticipo le mie relazioni, mi oriento solo sul tema da affrontare e puntualmente le modifico
È evidente che il maggior interesse sorge proprio dalla necessità di coniugare un intervento a difesa della donna , in un ambito di tutela non al femminile.
Mi vorrei interrogare e suscitare riflessione sul ruolo dei due generi , maschile e femminile, in questa ottica. E questa riflessione appare quanto mai pertinente atteso che la violenza contro le donne rientra nelle violazioni dei diritti umani ed è una di quelle più frequenti; recenti ricerche mostrano infatti che tra un quarto e un terzo della popolazione femminile è vittima di violenze perpetrate da persone molto vicine e nella quasi totalità dei casi si tratta di persone di sesso maschile, per questo si parla di violenza di genere . Nonostante la quota di donne vittime di violenza sia preoccupantemente elevata, il fenomeno della violenza contro le donne, fino a pochi anni fa, era considerato un problema secondario, un fatto spesso privato tra marito e moglie legato ad archetipi culturali e che non era necessario fronteggiare a livello pubblico e legislativo.
Questo lassismo e mancanza di attenzione, spesso anche da parte di chi è investito del compito di difendere e proteggere i più deboli, come la polizia o la magistratura, ha determinato da una parte il proliferare dei casi di violenza, dall’altro la presenza di un forte sommerso, in cui la donna vittima di violenza, priva della fiducia nei confronti dell’autorità pubblica necessaria per avere il coraggio di denunziare il proprio aggressore, preferisce tenere nascosta la violenza subita.
Molti casi di violenza non sono denunciati anche perché la vittima non conosce i servizi esistenti sul territorio che possono prestarle aiuto sotto forma di punti di aiuto, di ascolto, consulenze legali, ecc

Ecco la sfida che questo convegno dovrebbe inviare ai partecipanti è la possibilità di soluzioni condivide di tutela.
Mi interrogherò e poi lascerò aperta la riflessione su di una difesa (maschile o femminile ?) in ambito legale, da entrambi i punti di vista e superando ogni schematizzazione di genere… non solo nel post , ovvero nella parte successiva agli eventi lesivi, ma anche nella fase preventiva .

La normativa attuale ha raccolto le istanze di tutela, ha cercato di costruire tutti gli aspetti del reato, in chiave sicuramente più punitiva che preventiva.
Anche nella fase di indagini preliminari, la giurisprudenza ha inteso farsi carico di soluzioni a “tutela” della richiesta non di genere ma di giustizia, ad esempio estendendo la possibilità di una comunicazione obbligatoria della richiesta di archiviazione da parte del Pm, che non necessita in quanto violenza alla persona (art. 612- bis cp) una specifica richiesta di essere informati circa l’imminente archiviazione.

È di pochi giorni fa la pubblicazione del Piano nazionale contro la violenza degli uomini per il quadriennio 2017- 2020, che nella sua estesa formulazione di intenti, nella ripartizione in quattro aree dello stesso e nella chiarificazione del margine di non sovrapposizione con gli altri piani di intervento, non offre, nella mia lettura, le coordinate chiare applicative, ma si pone in una comunicazione ampia e
peraltro solo al femminile, della problematica di genere, alla quale collega lo stanziamento di fondi ma non indica i criteri progettuali per l’ammissione ad essi.

C’è molto da fare, non solo all’interno del genere, quindi va bene l’idea di un PLURALE MASCHILE, come inizio di riflessione che deve però uscire dal recinto dello stretto “parlarsi addosso” anche se tra uomini, e mettere invece in campo sinergie concrete di intervento e di relazioni, da spendersi all’interno dei centri, perché no, antiviolenza, dove la presenza maschile, anche quella dei soli volontari, potrebbe garantire un’apertura del femminile ad un maschile non diverso, solo adeguato.”

Con Francesca SASSANO & Tiziana VISCONTI

Maria Antonietta D’Onofrio

“Apprezzo la forza e la volontà di fare, di dire, di chiamare a raccolta. Di chiunque. Donna. Uomo. Come mi piace dire: siamo tutti colpevoli se restiamo in silenzio. E le voci in questo caso da una diventano tutte e da tutte una. E il messaggio è forte”

INTERVISTE :

INTERVISTE a Tiziana Visconti {Presidente MOVIMENTI APS}
e Francesca Sassano {Avvocato Penalista}

INTERVISTA a Franco Frigiola {Assessore alle politiche sociali e Vice Sindaco del Comune di Laterza

 

Documentazione fotografica

Pubblicato da Mimmo Leccese su Giovedì 23 novembre 2017

Domenico Leccese

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