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LE NOVITA’ DELLA NUOVA LEGGE CONTRO IL BULLISMO DA WEB

Di Leonardo Pisani Il 18 giugno 2017 è entrata in vigore la legge n. 71 sul cyberbullismo, legge che non

Di Leonardo Pisani

Il 18 giugno 2017 è entrata in vigore la legge n. 71 sul cyberbullismo, legge che non introduce il reato di cyberbullismo, ma ne dà una definizione precisa. L’obiettivo è contrastare il fenomeno in tutte le sue manifestazioni, sia con la  prevenzione che con una strategia di attenzione, tutela ed educazione nei confronti dei minori coinvolti, sia vittime che  responsabili di illeciti, assicurando l’attuazione degli interventi senza distinzione di età nell’ambito delle istituzioni scolastiche.
Ne parliamo con l’avvocato Giuditta Lamorte, presidente del CoreCom di Basilicata.

Giuditta Lamorte


Avvocato, iniziamo con il dare una definizione precisa del fenomeno, per evitare che diventi una semplice parola di uso comune…
«Per la legge è cyberbullismo qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche componenti della famiglia del minore il cui scopo sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori con abusi, un attacchi o ridicolizzandoli». 

Quali sono le novità della nuova legge? 
« Innanzi tutto lo strumento previsto per la tutela della dignità del minore, in quanto ciascun minore ultraquattordicenne, nonché ciascun genitore o soggetto esercente la responsabilità del minore che abbia subito atti qualificati come cyberbullismo, può inoltrare al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social media un’istanza per l’oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi altro dato personale del minore, diffuso nella rete internet; qualora, entro le ventiquattro ore successive al ricevimento dell’istanza, il soggetto responsabile non abbia comunicato di avere assunto l’incarico di provvedere all’oscuramento, alla rimozione o al blocco richiesto, ed entro quarantotto ore non vi abbia provveduto, o comunque nel caso in cui non sia possibile identificare il titolare del trattamento o il gestore del sito internet o del social media, l’interessato può rivolgersi al Garante per la protezione dei dati personali.
Altra novità di notevole interesse è rappresentata dall’ammonimento, di natura cautelare e preventiva, in quanto preordinato a che gli atti persecutori posti in essere contro la persona non vengano più ripetuti e non cagionino esiti irreparabili.L’ammonimento – che può essere richiesto fino a quando non venga proposta querela o presentata denuncia a carico dei minori ultraquattordicenni – viene comminato dal questore, il quale procede alla convocazione del minore, unitamente ad almeno un genitore o ad altra persona esercente la responsabilità genitoriale».
La legge poi prevede anche un diretto coinvolgimento delle istituzioni scolastiche ?
«Sì. Le linee di orientamento includono per il triennio 2017-2019: la formazione del personale scolastico, la promozione di un ruolo attivo degli studenti, nonché di ex studenti che abbiano già’ operato all’interno dell’istituto scolastico in attività nella prevenzione e nel contrasto del cyberbullismo nelle scuole; la previsione di misure di sostegno e rieducazione. Le linee di orientamento sono state emanate nel mese di ottobre e rappresentano uno strumento flessibile per fronteggiare la sfida educativa legata alle nuove tecnologie.La filosofia è l’intervento educativo e mai punitivo, prevedendo l’istituzione di un Tavolo di lavoro, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, coordinato dal MIUR, con il compito di redigere un piano di azione integrato e realizzare un sistema di raccolta di dati per il monitoraggio, avvalendosi anche della collaborazione della Polizia Postale e delle Comunicazioni e delle altre Forze di polizia».
E invece per quanto riguarda le imprese che gestiscono siti o socialnetwork? 
«Ci sarà un codice di co-regolamentazione per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo a cui dovranno attenersi gli operatori che forniscono servizi di social networking e tutti gli altri operatori della rete Internet».

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