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LA “LONGA MANUS” LUCANA DELLE SEXY TRUFFE ONLINE SPUNTA A SCANZANO

POLICORO. È ai domiciliari a Scanzano Jonico, in provincia di Matera, l’uomo che sarebbe la “longa manus” lucana dell’organizzazione criminale,

POLICORO. È ai domiciliari a Scanzano Jonico, in provincia di Matera, l’uomo che sarebbe la “longa manus” lucana dell’organizzazione criminale, diffusa in tutta Italia, dedita alle truffe on-line. La più conosciuta quella della cosiddetta “porno trappola” in cui sarebbero cadute molte persone, anche del territorio locale. Cos’è la “porno trappola”? Le donne dell’organizzazione, in totale sono 18 gli indagati, di cui 6 sottoposti a misura cautelare (3 in carcere, 2 ai domiciliari e 1 con obbligo di firma e dimora), avrebbero attratto in chat i malcapitati avventori. Dopo le “avance” del caso chiedevano all’utente di masturbarsi in webcam. E qui scattava la trappola. L’organizzazione registrava il tutto con un comunissimo “catturatore” di video da web e ricattavano l’uomo di diffondere il video se non avesse provveduto al pagamento di una somma di danaro di accreditare su delle poste-pay attivate ad hoc. In altre circostanze, sempre su poste-pay, si facevano accreditare somme per raggiungere l’uomo, senza, ovviamente, dare mai seguito all’impegno. L’operazione, denominata “Deep Impact”, è stata condotta dai carabinieri di Reggio Emilia che, unitamente ai colleghi territorialmente competenti, hanno dato corso a svariate perquisizioni in Basilicata, dove sarebbero intervenuti i carabinieri di Policoro, e in Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia e Campania. Le accuse sono gravissime: «associazione per delinquere, truffa aggravata, ricettazione, sostituzione di persona, uso indebito di carta di credito, estorsione e falso». Ma non solo questo. Secondo gli inquirenti, infatti, «l’organizzazione sarebbe stata specializzata nei “colpi” on-line, anche con altri stratagemmi». Sarebbero circa «500 le truffe e le estorsioni commesse in tutta Italia dal sodalizio criminale, prevalentemente composta da donne, in una sorta di “quote rosa”, al cui vertice vi era proprio una di loro». Tra gli altri “trucchetti” messi in campo ci sarebbero anche la vendita di false case vacanze in luoghi di villeggiatura rinomati e i finti coupon di inesistenti aziende proposti sulle «più importanti piattaforme online», ma anche «innumerevoli e fittizie offerte di lavoro ad interi gruppi di disoccupati». È raccapricciante il modus operandi della organizzazione, a detta degli inquirenti. I sodali ritenevano di potersi fare beffa sia della giustizia che delle vittime. In molti casi, infatti, riuscivano a mantenere l’assoluto anonimato usando le opportunità che sotto questo punto di vista offre la rete. Anzi, lo scambio di persone, e in alcuni casi addirittura di accusati, faceva forte il sodalizio. Erano così sicura di farla franche che si permettevano il lusso di minacciare e schernire le proprie vittime, come riportato in una intercettazione nella certezza «di rimanere impuniti». Della questione delle truffe online se ne occuparono sia “Striscia la Notizia” che “Le Iene”, che in qualche modo hanno contribuito a comporre il quadro investigativo. Ma la svolta per risalire agli indagati è stato il monitoraggio capillare, da parte dei carabinieri, di anni di estratti conto riconducibili a centinaia di carte di credito e debito. Le transazioni monitorate hanno permesso non solo di identificare ulteriori appartenenti al clan, sono state registrate sin anche contiguità con la camorra, ma anche di acclarare le responsabilità, secondo gli inquirenti, di tutti i malfattori, alcuni dei quali non coincidenti con gli autori delle truffe e, quindi, indagati per la ricettazione delle somme ricevute. Colpiti dell’Ordinanza cautelare sono: – Ceglia Franca, 49enne, originaria di Giffoni Valle Piana (SA) e domiciliata a Reggio Emilia; – Ceglia Vincenza, 53enne, originaria di Giffoni Valle Piana (SA) e residente a Scandiano (RE); – Culeddu Erika, 28enne, nata a Scandiano e residente a Reggio Emilia; – Leone Damiano, 29enne, originario di Scafati (SA) e domiciliato a Reggio Emilia; – Barone Giorgio, 29enne, originario di Massa di Somma (NA) e residente a Reggio Emilia. Sottoposta a obbligo di firma e di dimora: – Flaminio Antonietta, 25enne, originaria di Napoli e residente a Scandiano (RE).

DI ADS MELODIA

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