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IL CROB TRA CRITICHE E DUBBI. MA PITTELLA LANCIA SEGNALI RASSICURANTI

RIONERO IN VULTURE. Doveva essere fatto ed è stato fatto, anche se con qualche ritardo rispetto ai tempi previsti ed

RIONERO IN VULTURE. Doveva essere fatto ed è stato fatto, anche se con qualche ritardo rispetto ai tempi previsti ed invocati da più parti pure politiche. Ieri sera, presenti il governatore Pittella, il presidente del Consiglio regionale Mollica, mezza assemblea regionale (consiglieri Lacorazza, Leggieri, Santarsiero, Romaniello e Napoli, notati ad inizio incontro), i parlamentari Placido e Barrozzino, l’assessore regionale Pietrantuono, la consigliera regionale di parità Pipponzi, e tantissimi sindaci lucani, si è svolto il preannunciato Consiglio comunale straordinario aperto, presieduto da Rossella Brenna e convocato per fare il punto sulla situazione del Crob. Non per riferirsi al suo futuro che dovrebbe essere scontato di segno positivo, ma per puntualizzare interventi urgenti, concerti per potenziarlo. E al momento in vera controtendenza, partendo dall’assunto che siano intervenuti processi per così dire di vero o presunto smantellamento a livello di personale medico-chirurgico. Questo fatto ha creato malumore e preoccupazione nella gente. E non solo di Rionero, ma anche di Basilicata e del Sud. E questo perché il Crob non è dei rioneresi e dei lucani, ma dell’intero contesto nazionale. A livello scientifico l’Irccs Crob è una grossa realtà nel sistema sanitario a livello interregionale. Eppure si chiede maggiore certezza a proposito del suo presente e del suo futuro. Senza se e senza ma. Come hanno detto e richiesto un po’ tutti gli amministratori locali, a iniziaee dal sindaco di Rionero, Luigi Di Toro, pronto a dire che il Crob non si può e non si deve mettere in discussione, mettendolo al suo posto preminente nel Piano sanitario regionale. Tantissimi gli interventi sviluppati durante la tornata consiliare, ad iniziare dai rappresentanti politici, tutti d’accordo nel chiudere che il Crob Irccs abbia lo spazio che gli compete. Per potenziarlo, mettendo in campo adeguati e nuovi nvestimenti finanziari. Finalmente non più limitati a altri reparti oncologici di altri ospedali lucani. Il dottor Giuseppe Cugno, direttore generale del Crob, ha difeso spada tratta il lavoro di tenuta e di crescita dello stesso Oncologico di Basilicata. Precisando che ci sono e ci saranno interventi ad hoc per dare al Crob lucano elementi per essere sempre più all’altezza della situazione. Parole chiare e precise confermate soprattutto dal presidente Pittella. «Nessuno può contestare che la politica lucana non abbia fatto e non continui a fare per il Crob, partendo dalla ricerca oncologica – ha detto tra l’altro Pittella -. Dobbiamo organizzare meglio la rete oncologica regionale raccordandolo a quella nazionale. Dobbiamo fare in modo di rendere il Crob più attrattivo e meglio funzionale. Penso che si sia sulla strada giusta. Bisogna evitare che si pensi ai campanilismo, ma dare certezze e serenità ai cittadini pazienti, agli operatori sanitari ed a quanti operano all’interno dello stesso ospedale specialistico regionale». «Quando si parla non si va avanti per sentito dire – ha aggiunto Pittella -. Ho assunto impegni veri per il Crob e saranno mantenuti». In chiave critica l’intervento (applaudito a scena aperta) svolto dal già sindaco di Rionero, Roberto Iosca, non a titolo personale, ma a nome e per conto di varie associazioni sociali, culturali e di volontariato del luogo. Tanta… carne a cuocere, ma con il vivo auspicio che si giunga presto a definire tutto quanto occorra per avere un Oncologico che cresca e funzioni al meglio. Presto il Crob sarà sottoposto a verifica per il possesso della prerogativa di Irccs. E Dio non voglia che qualcuno si metta in testa di metterla sia pure in minima parte in discussione. Sarebbe come dire una sorta di “fine del mondo”. Il Crob era e resta il fiore all’occhiello della sanità lucana. Ed allora dimostriamolo con i fatti. Come fanno a gara a dire e sostenere a chiare lettere.

DI CLEMENTE CARLUCCI

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